ROMA, MUNICIPIO VI: STRADE GROVIERA PRESIDIATE DALLA POLIZIA LOCALE

di Matteo La Stella
Roma – Neanche ci fosse una pandemia in corso, la maggior parte delle strade romane presenta gli stessi sintomi di “malessere”: a meno di un mese dal Giubileo, un'infinità di buche e avvallamenti sono impresse sull'asfalto come macchie sulla pelle di un qualsiasi degente. Un'”infezione” conosciuta, quella del manto stradale capitolino, a cui da tempo non viene somministrato alcun trattamento, bloccato da ritardi e controversie istituzionali. Così, in attesa di una cura valida, le strade pericolose vengono messe in quarantena e le buche, date in custodia a dei “guardiani” che invece di esercitare la loro professione, sono costretti ad arginare la noncuranza reiterata dell'amministrazione per intere giornate: gli agenti della polizia locale di Roma Capitale.

Sorveglianza record. Nella giornata di martedì, infatti, il segretario del Sulpl ( Sindacato unitario lavoratori polizia locale, ndr) di Roma Stefano Giannini, ha condiviso con la stampa l'ultimo record raggiunto dai colleghi per volere del Comune: un piantonamento alla buca durato oltre 60 ore in Viale dei Romanisti, zona di competenza del VI municipio. Il tutto, per un complessivo:” Costo del personale in servizio di 2.500,00 euro”. Un dato, come ci spiega lo stesso Giannini, calcolato in base alla paga oraria degli agenti:”Moltiplicata per 60 ore, moltiplicata per i vigili impiegati” sul posto. Un vero e proprio spreco di denaro che, continua il segretario romano del Sulpl, poteva essere utilizzato per pagare i normali servizi offerti dalla Polizia Locale e, allo stesso tempo, per riparare la voragine. Un episodio che non rappresenta un'eccezione. Sono infatti, come sottolinea Giannini, episodi:”Plurimi e ripetuti”.

La “cura”, bloccata anche se esiste. Una mancanza, quella della manutenzione, interamente a carico del Comune di Roma e dei suoi municipi. Il primo, che avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione della grande viabilità è trattenuto nell'adempimento delle incombenze dalla magistratura, mentre i secondi, a cui è deputata la cura delle strade secondarie, sono bloccati dal rodaggio delle nuove normative ancora in cantiere per quanto riguarda l'assegnazione degli appalti. Una cosa è certa però: i fondi ci sono ma non si possono stanziare.

Scipioni: “Sono 2 mesi che scrivo”. Del Caso specifico nel territorio di Torre Spaccata, abbiamo chiesto spiegazioni al presidente del VI municipio Marco Scipioni che ha condannato fin da subito il fenomeno come “deprecabile e assurdo”, strettamente correlato alla situazione di emergenza in cui verte l'intera Capitale. Secondo il minisindaco Pd, infatti, la centrale unica per gli appalti voluta dall'ex assessore alla Legalità Alfonso Sabella sarebbe cosa giusta, ma di fatto avrebbe:” Cambiato l'iter” di aggiudicazione degli appalti. Oggetto di una delibera del giugno scorso attivata con effetto immediato, la “normativa Sabella” prevedeva che l'individuazione di tutti gli interventi da effettuare sul territorio sarebbe spettata ai municipi, prima di confluire nella centrale unica per la gestione delle gare vigilate dal Campidoglio. Una corsa, quella voluta da Sabella, verso un'utopica trasparenza ancora mai raggiunta. Gli uffici capitolini, infatti, poco dopo l'entrata in vigore della legge avevano comunicato di non essere sufficientemente organizzati per gestire le gare dell'intero Comune, rimbalzando la gestione delle commesse nuovamente ai municipi. Gli stessi che a metà agosto avevano subito la rotazione dei dirigenti in vista del Cdm relativo a Mafia Capitale, dunque, sono ancora oggi in attesa di un nuovo bando da ultimare. Una situazione che, conferma Scipioni, avrebbe:” Allungato i tempi per quanto riguarda i bandi e le dovute assegnazioni”. La situazione, ci tiene a segnalare, era già stata portata all'attenzione della ex Giunta Marino senza muovere alcunchè. Poi, annuncia Scipioni, lunedì sera:” Ho visto il Commissario Tronca a cui ho fatto riferimento, senza voli pindarici, per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi, che abbiamo – sottolinea più volte il presidente del VI municipio- per la manutenzione ordinaria delle strade. Un paradosso per cui il commissario Tronca:” ci metterà a disposizione- continua Scipioni – uno del suo staff per chiudere in brevissimo tempo tutte le questioni aperte”.

Il nocciolo del problema.
Secondo l'amministratore del parlamentino, il nocciolo del problema non sarebbe tanto l'intervento dei vigili obbligati a “fare la guardia” alle buche. Sono dipendenti comunali, ed è come tenere gli occhi aperti su di:” Un ammalato che sta in codice rosso”. Viceversa, il grande nodo da sciogliere sarebbe proprio quello della regolamentazione per i bandi, in modo tale da poterli:”Assegnare per poi sistemare i pericoli di cui le buche sono oggetto nella manutenzione ordinaria delle strade romane, comprese -puntualizza Scipioni- quelle del mio municipio”. La sfida primaria, dunque, resta quella della sicurezza per i cittadini, legata inesorabilmente alla”malattia” delle strade. Con l'”antidoto” congelato nelle casse dei municipi, infatti, il comune sarà costretto ripetutamente ad assoldare agenti di polizia locale per segnalare le buche come tanti cartelli stradali, a spese ovviamente dei contribuenti.