Roma, muore dopo essere stato sequestrato e torturato: in manette una donna di 43 anni

Si tratta del terzo arresto dopo quello di due uomini

Sequestro di persona in concorso a scopo di estorsione con l’aggravante di aver cagionato la morte della vittima. Questa l’accusa per una donna – I.V. – di 43 anni che domenica scorsa, a Roma, è stata raggiunta da un ordine di carcerazione emesso dal GIP di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura.

La donna è stata accompagnata in carcere dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, coadiuvati dai militari della Compagnia Carabinieri Roma Trastevere.

Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria scaturisce dalle risultanze della complessa attività d’indagine effettuata dagli uomini dell’Arma, che ha già portato all’arresto di di un uomo – D.F., classe 1985, e del compagno della donna, S.P., classe 1975, a seguito del decesso di Francesco Vitale, il quale, il 22 febbraio 2023, dopo essere stato segregato e torturato all’interno di un appartamento di Roma, Via Pescaglia n. 40, allo scopo di ottenere dai familiari la somma di 500mila Euro quale pagamento per la sua liberazione, precipitava al suolo dal quinto piano del palazzo, perdendo la vita.

In particolare, nel corso delle indagini è emerso come la donna nelle fasi esecutive della condotta criminosa, abbia partecipato direttamente al sequestro a scopo di estorsione, rendendosi, nei giorni successivi al sequestro, irreperibile, tentando la fuga e continuando a ricercare negli ambienti criminali il denaro promesso per il delitto eseguito.