Roma nel caos. Celli (Rete Civica): “Amministrazione inadeguata”

“Il consenso ampio e diffuso che
il Movimento aveva ottenuto alle amministrative del 2016 ormai è un lontano
ricordo”. È puntuale, e impietosa, la disamina politica di Svetlana Celli, capogruppo capitolino di #RomaTornaRoma, consigliera dell’Area Metropolitana di Roma
Capitale
nonché Coordinatrice de La
Lista Civica dei Cittadini. “Alla
prova delle responsabilità di governo della città – attacca lapidaria- si sono
dimostrati inadeguati sia nei fatti che nelle proposte”.

L’esser cresciuta – anche
politicamente – nell’alveo del Municipio
VI
, uno dei territori più delicati di Roma, le ha conferito una conoscenza
e una particolare sensibilità a quelle che sono le tematiche maggiormente
sentite nelle strade della periferia, come il sociale, l’urbanistica, l’ambiente
e i trasporti pubblici. E, difatti, rispedisce al mittente l’ipotesi, tornata
incredibilmente in auge, di realizzare la discarica a Corcolle, quartiere proprio di quel Municipio.  “Se la Giunta
Raggi
lo pensa davvero, non ha fatto i conti con i cittadini e chi li
rappresenta. Questo territorio già subisce il sito di Rocca Cencia, una nuova area per i rifiuti di Roma non sarebbe
tollerabile. Siamo pronti, come abbiamo già fatto in passato, a scendere in
piazza con i residenti e a portare in Campidoglio i cittadini, stanchi
di essere considerati la pattumiera di Roma
”. Da qui il consiglio alla
Sindaca ad “aprire un tavolo senza scavalcare nessuno. Se fosse vera questa
decisione, imposta dall’alto, si rivelerebbe una scelta azzardata e sbagliata. Se è
cosi che la maggioranza M5S pensa di ripartire dalle periferie sbaglia di
grosso e glielo faremo capire con i cittadini, dei quali ci sta a cuore la
salute e la qualità della vita
”.

Intervento dell’on. Celli in merito alla mozione mense asili

C’è poi la crisi della Multiservizi, altro tema caldo dove l’Amministrazione sembra essere andata letteralmente nel pallone. “Il M5S ha respinto [nella seduta del Consiglio del 30 maggio ndr], con 11 voti contrari e 9 astenuti, la mozione che chiedeva la garanzia dei livelli occupazionali dei lavoratori delle mense scolastiche e dei nidi. La confusione della maggioranza è evidente, dato che in Aula i pentastellati si sono spaccati tra astenuti e contrari. Allo stato attuale non sono più garantiti né i tremila posti di lavoro né la qualità del servizio ai bambini di Roma, perché questa maggioranza continua a creare emergenze, non programma e punta ad affidare gare al ribasso. Si sta distruggendo così un patrimonio che era il fiore all’occhiello di Roma, per decenni all’avanguardia nei servizi all’infanzia. Se si cerca il risparmio la Giunta Raggi si guardi prima in casa e limiti piuttosto l’uso delle consulenze esterne, invece di chiedere a migliaia di famiglie romane di sacrificarsi ancora”. Ma andiamo per ordine.

Onorevole Celli, in tutti i
Municipi il M5S è uscito sconfitto e/o ridimensionato alle Elezioni europee, anche
nelle loro roccaforti. Secondo lei quanto hanno influito le politiche
dell’Amministrazione Capitolina?      
“Senza ombra
di dubbio, ovviamente la politica Capitolina ha influito in maniera
determinante nelle scelte degli elettori, il consenso ampio e diffuso che il Movimento
aveva ottenuto alle amministrative del 2016 ormai è un lontano ricordo, alla
prova delle responsabilità di governo della città, si sono dimostrati inadeguati
sia nei fatti che nelle proposte, non manca solo la gestione quotidiana, buche,
alberi, rifiuti, decoro etc., ma manca anche una prospettiva, una idea di città
del futuro. La politica fatta di annunci e di denunce, tipica della campagna elettorale
pentastellata, non ha pagato. Il deficit identitaria, tipico dei partiti di
protesta, comincia a farsi sentire e dopo il clamore iniziale, de il vento sta cambiando poco è stato fatto.
Le vicende giudiziarie di alcuni esponenti di primo piano del Partito ed il
continuo avvicendarsi di Assessori e di alti Dirigenti Capitolini, non ha
consentito un’azione di governo efficace, capace di incidere positivamente
sulla città. Gli indicatori ci consegnano una città che perde posti in tutte le
graduatorie nazionali ed internazionali, e questo i Romani non lo sopportano. Hanno
detto No alle Olimpiadi perché si dovevano concentrare sul quotidiano,
guardate voi i risultati”.

La qualità della vita a Roma è peggiorata, lo dicono gli indicatori, i romani, specie gli abitanti delle periferie, si sentono abbandonati e bocciano i servizi offerti (trasporti, rifiuti etc.). Maggioranza e Amministrazione sembrano in perenne cortocircuito. Che ne pensa?
“Roma è una realtà complessa, con un centro molto attrattivo e una periferia sterminata dove vive la maggior parte degli abitanti, dovrebbe essere tra le priorità del governo locale, avrebbe bisogno di politiche attive di sostegno e di sviluppo, invece in un’ottica revisionista la maggioranza pentastellata ha addirittura abolito la figura dell’Assessore alle Periferie, come se non ci fosse un problema periferie. Negli ultimi tre anni la qualità della vita nelle periferie è molto decaduta, e il voto delle europee ce ne dà la conferma. Il disagio per chi come me abita in periferia è tangibile. Le persone si sentono abbandonate a loro stesse, la distanza dal centro non si riduce ma si accentua giorno dopo giorno. Le note vicende di Casal Bruciato e di Torre Maura ce lo confermano, la leggerezza con la quale sono stati attuati alcuni provvedimenti e disarmante, segno di una scarsa sensibilità e conoscenza del territorio. La perdita di consensi dei 5S nelle periferie è stata molto significativa, emblematica di un elettorato fluido, liquido, molto meno ideologizzato del passato e molto più attento a quello che avviene giornalmente e che misura con attenzione le risposte date alle necessità quotidiane, poco disposto ad aperture di credito sulle politiche del faremo, e del vedremo. Purtroppo, anche il centrosinistra non ha saputo leggere fino in fondo i disagi della periferia, e le proposte messe in campo, anche se dall’opposizione, non sono state all’altezza delle aspettative. Non siamo riusciti ad intercettare appieno le richieste che arrivavano dal basso, non ci siamo accorti che stavamo perdendo i rapporti personali con un intero elettorato. Ora dobbiamo ricominciare con passione, umiltà e proposte serie a ricostruire un tessuto fatto di relazioni e di rispetto, secondo me questa è la strada da percorrere nei prossimi mesi ed anni”.

Strade sporche, cassonetti stracolmi, trasporti nel caos (emblematico il caso delle scale mobili della metro A e degli autobus israeliani), la Capitale sembra essere ostaggio di una politica statica…
“Parlare di rifiuti e di trasporti è come fare la cronaca di un disastro annunciato. Dai primi provvedimenti presi dalla maggioranza ci si è accorti che stavamo imboccando una strada che ci avrebbe portato al caos, ho tentato di contrappormi con tutti gli strumenti democratici di cui dispone un Consigliere capitolino, ma purtroppo non è stato possibile fare di più. E il caos non riguarda solo le condizioni di trasporto pubblico o della raccolta dei rifiuti, quello è sotto gli occhi di tutti, basta farsi un giro per strada, il caos vero quello che mi preoccupa ed è molto più subdolo, riguarda lo stato di salute delle due aziende municipalizzate di Roma, le più grandi che ora si trovano sull’orlo del baratro. Una, l’Atac in concordato preventivo, con le scale mobili della metro ferme da mesi, con gli autobus che prendono fuoco per mancata manutenzione e con mezzi israeliani senza omologazione, e l’altra, l’AMA che per poco non ha dichiarato fallimento, senza un bilancio, senza un serio piano industriale, che non sa dove portare i rifiuti e che deve contrattare con altri comuni il prezzo della smaltimento”.

Il Pd è di nuovo primo partito a Roma, ma arranca nei territori socialmente difficili. Lei che è crescita in uno di questi, il VI Municipio, cosa suggerisce per colmare tali vuoti e fare il modo che il centrosinistra torni a essere una coalizione di governo?
“Il PD, ed in generale le forze di centrosinistra, hanno vinto nei territori meno problematici, mentre nelle estreme periferie hanno tenuto a fatica, con punte, come in VI Municipio dove la Lega di Salvini ha superato tutte le previsioni. La Rete Civica, che mi onoro di rappresentare non ha mai abbandonato certi territori, ha sempre lavorato a fianco dei cittadini cercando di intercettare i bisogni fondamentali per trovare risposte adeguate. Purtroppo, ed è inutile nasconderlo, il PD ha sottovalutato le condizioni delle periferie, e non mi riferisco solo ad un concetto spaziale, di distanza dal centro, ma mi riferisco in senso lato alle periferie sociali delle nostre città, le periferie dei deboli dei precari degli emarginati, dei disoccupati. L’anno scorso, dopo la doccia fredda della sconfitta elettorale del 2018, e finita la fase congressuale, il PD ha iniziato un lento lavoro di ricucitura con alcune realtà territoriali, che lentamente sta dando i suoi frutti e il risultato delle europee ci consegna un centrosinistra in ripresa”.

A proposito quali sono le sfide future della Rete Civica dei Cittadini?
“La Rete Civica, come al solito, svolge il proprio ruolo in Consiglio, accanto e collaborando con il Partito Democratico, con mozioni, interrogazioni e proposte di Delibere, e sul territorio con incontri e commissioni per cercare di dare risposte concrete a problemi concreti. Il mio gruppo ha presentato 13 proposte di Delibera, oltre 100 interrogazioni, una ventina di Mozioni, Ordini del Giorno, Emendamenti, insomma, in sede d’Assemblea Capitolina abbiamo fatto la nostra parte. Inoltre va sottolineato che tutti provvedimenti proposti sono stati concordati con i cittadini su impulso dei comitati e delle associazioni di quartiere che mi sono stati a fianco in questi primi anni di governo della Capitale. Relativamente alle future sfide della Lista Civica, penso che molto dipenderà dalle prossime settimane. Può succedere di tutto. Il precario equilibrio delle basi su cui si è costruita la maggioranza di Giallo-Verde potrebbe far vacillare certezze che fino a prima delle Elezioni Europee erano date per scontate. L’avanzata dei sovranisti – neoliberisti e l’evidente crisi del Movimento 55, potrebbe determinare a livello locale, scenari nuovi attualmente imprevedibili ai quali la sinistra dovrà contrapporre soluzioni attrattive, moderne ma sempre in un’ottica di campo largo, senza abbandonare nessuno, specialmente se in difficoltà. Proprio fronteggiare l’avanzata delle destre, stiamo preparando, insieme ai colleghi del PD una mobilitazione proprio nel territorio del VI Municipio che vedrà coinvolte le migliori realtà del Municipio in campo politico, sociale, economico ed imprenditoriale che potrà rinnovare l’interesse dei cittadini per un centrosinistra più energico e solido”.

Grazie…
“Prego”.