Roma, nel giorno di sant’Enrico una messa ecumenica con inserti di lingua lappone

Come previsto dal programma della visita a Roma della delegazione ecumenica finlandese, si è celebrata la Messa di Sant’Enrico nella Basilica di Santa Maria Sopra Minerva.

Il vescovo luterano di Oulu Jukka Keskitalo ha officiato, ed il vescovo emerito cattolico di Finlandia Teemu Sippo SCJ ha tenuto l’omelia; ha letto un testo l’ambasciatore finlandese presso la Santa Sede, Kalle Kankaanpää mentre la pastora Sámi di Inari, Mari Valjakka, ha letto una epistola in Sámi, la lingua lappone. Interventi, durante la celebrazione, accompagnata da canti liturgici del coro Voces di Oulu del parroco di Inari, Tuomo Huusko ed altri sacerdoti.

Nella cappella di sant’Enrico, che nella basilica è dedicata agli eventi liturgici ecumenici, una bandiera finlandese fronteggiava un busto del santo, vescovo martire, protettore di Finlandia.



La suggestiva celebrazione ha avuto quest’anno una particolarità storica: per la prima volta è risuonata la lingua lappone in una celebrazione liturgica ecumenica il che è tanto più significativo se si aggiunge al contenuto dell’incontro che, in precedenza, la delegazione aveva avuto con Papa Francesco, incontro nel quale il vescovo luterano aveva informato il Papa sulle traversie dell’unico popolo autoctono d’Europa, il lappone o Sámi . Nella circostanza, il Papa  aveva sottolineato che insieme si cammina “rapidi e solerti” , nei “tanti percorsi di carità che, mentre ci avvicinano al Signore, presente nei poveri e nei bisognosi, ci uniscono tra di noi”. Francesco non nasconde anche le fatiche per i “traguardi che sembrano ancora lontani e difficili da raggiungere”, quando sopraggiunge stanchezza e scoraggiamento. Si è dimostrato attento e sensibile alle informazioni sulle vicende tristi del popolo lappone, esposte da vescovo Keskitalo che ha ricordato l’esigenza che anche la chiesa faccia opera di penitenza nei confronti di quel popolo come di tanti altri popoli indigeni. In un intervento a latere, nel notiziario vaticano  la pastora Valjakka aveva precisato che “il popolo Sámi  è un popolo che è stato emarginato in Finlandia e la storia delle relazioni tra il popolo Sami e la chiesa locale non è sempre stata senza problemi, perché c’è stato il tentativo di assimilarci alla cultura dominante. C’è stato un tempo in cui non potevamo usare la nostra lingua e neanche mostrare i segni della nostra cultura. In questo momento abbiamo iniziato un processo chiamato “verità e riconciliazione”.

E’ un tempo in cui le persone Sami possono raccontare le loro esperienze, quello che hanno sofferto, provato e anche da qui iniziare un cammino di riconciliazione. Sarà un processo molto lungo e anche molto duro ma spero che ci sia la possibilità per comprendersi meglio l’uno con l’altro, per comprenderci meglio. Il fatto di essere donna e che di provenire da un gruppo di minoranza all’interno della stessa minoranza Sámi , fa sì che mi ritrovi, non dico tutti i giorni ma forse ogni secondo del giorno, a lottare contro i mulini a vento. Ma l’essere qui, avere la possibilità di incontrare Papa Francesco e anche di poter parlare e scambiare opinioni con i cattolici che lavorano all’interno della Finlandia e che sono anche loro a contatto con gruppi di minoranza, mi dà la sensazione che forse questi mulini a vento non siano così forti, così potenti”. La prima traduzione in lingua Sámi  della Bibbia era stata donata al Papa, e dono analogo, a fine della Messa ecumenica, la pastora ha offerto ad una sua conterranea Sámi  che vive a Roma da molti anni, Annikki Sarre, in qualche modo esponente in Italia di quel popolo piccolo ma tenace. A latere della messa in santa Maria sopra Minerva, è trapelata la possibilità che entro l’estate venga nominato il nuovo vescovo cattolico di Finlandia, forse finlandese, che dovrebbe occupare il seggio lasciato vuoto per dimissioni, nel 2019, dal vescovo emerito Sippo. Monsignor Sippo rimase vittima di un grave incidente che ha molto influito sulle sue condizioni di salute successive, motivo per il quale dovette lasciare il servizio attivo, put contribuendo sempre, con il suo impegno e dedizione, alle esigenze della sua diocesi. Sippo è stato il primo vescovo di nazionalità finlandese e il suo successore potrebbe essere un suo connazionale. Attualmente la diocesi è retta da un amministratore apostolico, l’italiano don Marco Pasinato.