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Roma, noleggio bici a villa Borghese: illegalità e tributi evasi per 50.000 Euro

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ROMA – Dispiegamento di forze da parte della Polizia di Roma Capitale ieri a Villa Borghese, dove  il Comando Generale ha dato il via ad una importante operazione per il controllo delle attività all’interno del parco. Numerosi agenti, appartenenti al Comando PSO, ai gruppi Centro (ex Trevi) e GPIT, coadiuvati da funzionari di Aequaroma hanno controllato i titoli autorizzativi e la regolarità dei pagamenti dei tributi locali delle società che effettuano noleggio di veicoli elettrici, risciò e segway a turisti e cittadini, multando tutti gli illeciti accertati.

I verbali sono scattati sia per il Codice della Strada che per violazioni amministrative e tributarie: dall’assenza dei caschi obbligatori e delle cinture di sicurezza fino ai controlli sulla efficenza meccanica dei veicoli, oppure l’assenza dei titoli autorizzativi e dei pagamenti dei tributi locali, non ultima la pubblicità non pagata che viene applicata sui mezzi.
Le operazioni sono durate per tutta la mattinata, partendo dalla terrazza del Pincio fino al laghetto di Villa Borghese; alcuni mezzi sono stati sanzionati anche all’interno del Tridente,  con pattuglie appartenenti alla Squadra Vetture.
Le attività di noleggio all’interno di Villa Borghese fanno capo a 7 soggetti/società, che in complessivo gestiscono circa 120 veicoli tra elettrici e a pedali: ai responsabili sono stati notificati numerosi verbali, sia dagli agenti della Polizia Locale che dagli ispettori di Aequaroma.
In totale ieri sono stati notificati 26 verbali, con 13 carte di circolazione ritirate: 6 veicoli elettrici sono stati oggetto di fermo amministrativo, che dovranno restare in garage per tre mesi. Tre veicoli elettrici, normalmente adibiti a “noleggio senza conducente” erano invece condotti da una guida: anche per costoro è scattato un verbale ai sensi dell’articolo 85 del C.D.S. ed il fermo amministrativo.
Le evasioni dei tributi accertate sono state inerenti alla tassa sulla pubblicità (CIP), occupazione di suolo pubblico e TARI, con un ammontare complessivo superiore a 50.000 Euro, al quale va aggiunto il totale delle multe notificate, superiore a 10.000 Euro.

Castelli Romani

Monte Compatri, lettere al giornale: “Il pessimo stato del marciapiede di via San Silvestro”

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Da anni ormai, i cittadini di Monte Compatri stanno vivendo una situazione di disagio e pericolo a causa della mancanza di manutenzione del marciapiede in via San Silvestro.
Tante le lettere e le segnalazioni ed ultima, solo in ordine temporale, ci è arrivata pochi giorni fa in redazione.

pec inviata dal nostro lettore alla Città Metropolitana di Roma Capitale

Un problema che risale addirittura al 2016, come si evince dalle “foto estratte dallo street view di google”, come ci scrive uno dei nostri lettori.
A pochi passi dall’ospedale San Raffaele, una delle strutture sanitarie più importanti del territorio, il marciapiede si presenta in condizioni deplorevoli.
Addirittura un tombino sfondato e transennato “rotto da 2 anni” e “NESSUNO interviene per la riparazione”.
Le transenne, posizionate per segnalare il pericolo, non bastano a mettere al riparo i cittadini che quotidianamente transitano per questa via.

foto del tombino inviata dal nostro lettore e scattate il 23 settembre 2024

Il tombino rovinato, non solo rappresenta un possibile infortunio, ma è anche un serio ostacolo per le persone con mobilità ridotta, i genitori con passeggini e gli anziani.

foto inviata dal nostro lettore risalente, come indica street view di google, al luglio 2016

Addirittura una transenna metallica posta sul marciapiede costringe i cittadini ad “avventurarsi” in mezzo alla strada e, ci scrive ancora il nostro lettore, “anche in questo caso foto aggiornate e risalenti al 2008 e al 2017”.

foto inviata dal nostro lettore risalente, come indica street view di google, al luglio 2022

Negli ultimi anni, i residenti ed i cittadini hanno più volte richiamato l’attenzione delle autorità comunali sulla questione, ma gli appelli sono stati finora ignorati.
La frustrazione cresce ogni giorno che passa, con molti che si chiedono quanto ancora dovranno attendere per vedere una soluzione.

un collage di foto inviate dal nostro lettore e scattate il 23 settembre 2024

“È inaccettabile che in una zona così importante non venga curata la sicurezza dei pedoni”, afferma uno dei commercianti del paese, che preferisce rimanere anonimo per timore di ritorsioni.
Affrontare la situazione in modo tempestivo è diventato un imperativo.
Non solo per garantire la sicurezza dei pedoni, ma anche per preservare l’immagine di Monte Compatri come comunità attenta e responsabile nei confronti dei propri cittadini.
La manutenzione delle infrastrutture pubbliche è un dovere delle amministrazioni locali, e i cittadini non possono più tollerare tale abbandono.

altro collage di foto inviate dal nostro lettore e scattate il 23 settembre 2024

La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità assoluta e non un tema da rinviare ulteriormente.
Ci auguriamo che questa situazione possa trovare una rapida soluzione, affinché i cittadini di Monte Compatri possano tornare a sentirsi al sicuro nel proprio territorio.
La speranza è quella di vedere, finalmente, una risposta concreta da parte delle amministrazioni, affinché episodi simili non si ripetano in futuro.

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Il genoma umano imprigionato nel tempo: la memoria cristallina che potrebbe ripopolare la terra tra miliardi di anni

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In una remota grotta di sale nelle profondità dell’Austria, un frammento cruciale dell’umanità riposa, protetto dalle insidie del tempo. Non si tratta di una semplice capsula del tempo, ma di una straordinaria impresa tecnologica e scientifica: il genoma umano, interamente cristallizzato e memorizzato in un dispositivo che potrebbe sopravvivere per miliardi di anni, con la speranza di riportare in vita la civiltà umana dopo un’eventuale estinzione.

Questo straordinario traguardo è stato raggiunto dai ricercatori dell’Università di Southampton, nel Regno Unito, che hanno sviluppato una speciale memoria cristallina, in grado di resistere a condizioni estreme: congelamento, temperature fino a mille gradi, impatti devastanti e persino le radiazioni cosmiche. Il dispositivo è capace di conservare 360 terabyte di dati, senza subire alcun degrado. È ora custodito nell’archivio “Memory of Mankind”, un progetto che immagazzina frammenti della storia umana nelle profondità di una grotta salina, un ambiente ideale per garantire una conservazione virtualmente eterna.

La chiave del futuro umano

Il cuore pulsante di questo progetto è una memoria in cristallo 5D, capace di codificare dati su più dimensioni ottiche e spaziali, anziché affidarsi a supporti bidimensionali come carta o nastri magnetici. Con l’utilizzo di laser ultraveloci, i ricercatori hanno inscritto il genoma umano in vuoti nanostrutturati all’interno della silice, garantendo una precisione e una durabilità mai raggiunte prima.

Ma come potrà un’ipotetica civiltà futura o extraterrestre comprendere e utilizzare queste informazioni? La chiave visiva impressa sul cristallo è un omaggio alla storia scientifica e all’eredità umana: i ricercatori hanno inciso schemi universali che spiegano i componenti fondamentali della vita – idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto – insieme alle quattro basi del DNA (adenina, citosina, guanina e timina), la loro struttura molecolare e la disposizione nella doppia elica. Come tocco finale, un’immagine stilizzata di un uomo e di una donna è stata inclusa per identificare inequivocabilmente il codice genetico come appartenente all’umanità, riprendendo l’iconografia lanciata nello spazio sulle sonde Pioneer della NASA negli anni ’70.

Sopravvivere all’apocalisse

Il progetto nasce da una visione audace: e se l’umanità, in un futuro remoto, dovesse estinguersi? Oggi, eventi apocalittici come cambiamenti climatici estremi, impatti di asteroidi o catastrofi nucleari sembrano distanti, ma non impossibili. Il cristallo di memoria rappresenta una sorta di “ancora genetica”, una speranza che, tra milioni o miliardi di anni, una civiltà avanzata possa usare queste informazioni per ripopolare la Terra o per comprendere la vita umana. La tecnologia attuale non consente ancora di creare organismi viventi a partire solo da informazioni genetiche, ma il campo della biologia sintetica sta avanzando rapidamente. In futuro, potrebbe essere possibile ricostruire l’umanità proprio a partire da queste informazioni.

Oltre l’umanità: conservare la vita sulla terra

L’ambizione dei ricercatori non si ferma qui. L’idea di preservare il DNA umano è solo l’inizio. Si prevede di utilizzare questo tipo di memoria per conservare anche il DNA di piante e animali in via di estinzione, creando una sorta di “Arca di Noè” genetica per garantire la continuità della vita sulla Terra. In uno scenario apocalittico, questo deposito potrebbe essere l’ultima testimonianza della biodiversità del nostro pianeta, pronta per essere riscoperta e, forse, ricreata.

Un futuro incerto, ma non senza speranza

In un mondo che spesso sembra correre verso il disastro, progetti come questo offrono una prospettiva affascinante: quella di un’umanità che, nonostante tutte le sue fragilità, guarda oltre i confini della propria esistenza. Mentre continuiamo a esplorare il nostro presente, c’è chi si impegna a lasciare una traccia indelebile del nostro passato – e, forse, un’opportunità di rinascita per il nostro futuro.

Questa piccola scheggia di cristallo, nascosta nelle viscere della Terra, potrebbe essere la chiave che consentirà, un giorno, la resurrezione della civiltà umana. Un’idea che sfida il tempo, le leggi della natura e la finitezza della vita.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Consiglio comunale: approvata l’affrancazione livelli Piccini, nulla di fatto per la mozione compostiera di comunità

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Due questioni non legate tra loro ma che poi, alla fine, hanno come minimo comune denominatore il bene della comunità e dei cittadini

Dalle premesse si preannunciava come un Consiglio Comunale da seguire con estrema attenzione. L’assise Monticiana aveva tra i punti all’Ordine del giorno due questioni che negli ultimi tempi erano divenute gli argomenti più trattati dai cittadini del comune castellano:
– l’affrancazione dei livelli Piccinini per gli immobili ricadenti nel piano di zona 167 La Cucca;
– la mozione per la messa in esercizio della compostiera di comunità.
Due questioni non legate tra loro ma che poi, alla fine, hanno come minimo comune denominatore il bene della comunità e dei cittadini di Monte Compatri.

Approvata l’affrancazione dei livelli Piccinini

La prima questione affonda, diciamo, nella notte dei tempi -parliamo dei primi degli anni 80 del secolo scorso – quando vi fu la scelta politica, effettuata dall’allora presidente della Regione Lazio, Giulio Santarelli di espropriare i terreni in località La Cucca per poi permettere, attraverso il comune di Monte Compatri, la nascita delle Cooperative che resero poi residenziale l’intera zona.
“Il Comune, spiega in aula il consigliere Luigi Nardella, però non rimosse i livelli, ma diede queste aree a delle cooperative edilizie per costruire case. Queste trasferirono il diritto di superficie ai rispettivi soci. Rimanendo il gravame sul diritto di superficie, ormai trasferito ai soci andando cosi a complicare la situazione”.
“Scegliendo questa strada, prosegue il consigliere Nardella, ci siamo riusciti a mettere a riparo da eventuali altri ostacoli che avremmo potuto incontrare in una sede di Tribunale. Con questa operazione, che andrà a conclusione nei prossimi mesi, il comune di Monte Compatri consentirà alle famiglie di immettere l’immobile nel mercato immobiliare o lasciarlo ai propri figli. È il segno della buona amministrazione a cui hanno partecipato tutta la giunta e i consiglieri comunali, il Segretario comunale e gli Uffici” .
E poi aggiunge, meritando il plauso delle opposizioni “È un atto di continuità amministrativa” proprio a sancire l’unità di intenti sia della maggioranze che delle opposizioni di Palazzo Borghese di risolvere in modo definitivo questa ultra quarantennale problematica riemersa nel 2016 a seguito di alcune modifiche di legge. Al termine della discussione il Consiglio Comunale approvava all’unanimità.

L’assenza del vicesindaco Felici fa rinviare la mozione sulla compostiera

Poi l’assenza del vicesindaco, Nicoletta Felici, assessore con delega igiene, sanità ed ambiente, fa decidere l’intero consiglio comunale di rinviare la discussione della mozione alla prossima convocazione di Consiglio Comunale.
La questione della compostiera, è stata messa in luce dall’ex sindaco, oggi consigliere comunale di opposizione, l’avvocato Marco de Carolis, sulla sua pagina facebook che scriveva “Nonostante il consistente esborso economico, dal giorno della sua consegna, 22 ottobre 2021, la Compostiera di Comunità NON E’ STATA MAI UTILIZZATA! Questo mancato uso della Compostiera ha evidentemente procurato un ingente danno patrimoniale al nostro Ente Comunale, oltre a non aver potuto generare quel circuito virtuoso che consentirebbe di risparmiare le spese per il conferimento dell’umido, con conseguente riduzione delle tariffe pagate dai cittadini per il servizio di raccolta differenziata.”.
Un’esborso considerevole nato da un bando al quale partecipò, nel settembre del 2017, l’allora amministrazione monticiana guidata dal sindaco Fabio d’Acuti con Sabrina Giordani nel ruolo di assessore igiene e sanità .
Con il bando il comune acquisiva il bene ma ad oggi il macchinario è fermo, da ben due anni, presso l’isola ecologica del Comune di Monte Compatri.

l’articolo della rivista “Monte Compatri News” del dicembre 2023

Va sottolineato che, nel numero di dicembre 2023 della rivista comunale “Monte Compatri News” si poneva, in bella evidenza, in prima pagina, questo titolo “Si parte con il compostaggio di comunità”.
Nell’articolo, all’interno del giornale, l’assessore Felici, parlava di “Altro tassello importante per la comunità che si va a inserire in un progetto virtuoso di sensibilità ambientale e di circolarità” ma che al momento, sembrerebbe non prendere piede anche se, sempre nell’articolo si parlava di “collaudo ed attivazione” nei primi mesi del 2024.

foto tratta dalla pagina fb del consigliere comunale Marco de Carolis che mostra dove è attualmente posizionata la cosiddetta “Compostiera di Comunità”

Ma vedendo oggi dove è posizionato fa sorgere qualche dubbio sul suo prossimo utilizzo, in quanto lo stesso è quasi coperto da un fila di cassoni di colore giallo che sembrerebbero essere i vecchi contenitori per gli abiti usati utilizzati a Monte Compatri fino a primi mesi del 2023.

i cassoni di colore giallo che nella foto precedente chiudono la cosiddetta “Compostiera di Comunità”

Seguiremo, come sempre, l’evolversi dei fatti.

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