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Redazione
Roma – "Di fronte all'omicidio del Gianicolo S.Egidio ha responsabilità morali gravi, perché certe politiche di assistenzialismo non sono altro che operazioni di marketing sociale, considerando che, se volesse, S.Egidio potrebbe anche domani impiegare risorse adeguate a mettere fine alle realtà delle roulotte e dei camper disseminate su strada. Non essendo mai state ascoltate le nostre richieste di rimuovere roulotte e camper, abbiamo approfondito l'argomento e fatto delle scoperte interessanti che renderemo pubbliche entro breve tempo". Lo dichiarano in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e Marco Giudici, consigliere e presidente della Commissione trasparenza al Municipio XII di Roma.
"La città è disseminata di roulotte e camper che sono abusivi perché qualificati dal Testo Unico sull'edilizia (art. 3, lett. e.5) del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380) come nuove costruzioni che generano una trasformazione urbanistico-edilizia del territorio.
Interpretazione confermata dal Consiglio di Stato. Pertanto, chiediamo che la comunità di S.Egidio esibisca i permessi necessari per tutte le strutture che ha adibito ad abitazione di senza fissa dimora abbandonate sul territorio capitolino con il consenso dei municipi. In mancanza di questi permessi, S.Egidio trasgredisce la legge al pari dei cittadini disonesti e deve far scomparire le roulotte e i camper dal territorio, così eliminando il degrado e i pericoli connessi". lunedì 17 febbraio 2014
SENTENZA
Cons. St., sez. IV, 24 luglio 2012, n. 4214 "l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come de
positi, magazzini e simili. E che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee". In tale scia interpretativa, la giurisprudenza ha costantemente affermato che, ai fini del rilascio della concessione edilizia, debba parlarsi di "nuova costruzione" in presenza di opere che comunque implichino una stabile — ancorché non irreversibile – trasformazione urbanistico-edilizia del territorio preordinata a soddisfare esigenze non precarie del committente sotto il profilo funzionale e della destinazione dell'immobile".
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