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ROMA: OMOFOBIA NELLE SCUOLE E IN STRADA

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Tempo di lettura 8 minuti Il 15 giugno "Gay Pride" di Roma

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Luca Pagni

Roma – A fronte degli ultimi atti di violenza omofoba, sia fisica che sotto forma di scritte sui muri di scuole e circoli omosessuali, sarebbe bene ritornare alla centralità della dignità di ogni essere umano e favorire il riconoscimento delle differenze culturali, religiose, di genere e di orientamento sessuale. La diffusione di fenomeni di violenza sessuale e di genere, l’omofobia, le diverse forme di nuova schiavitù vanno affrontate attraverso specifiche politiche come una Legge regionale sulla cittadinanza di genere, per garantire la realizzazione delle pari opportunità tra gli uomini e le donne del Lazio, una Legge contro la violenza di genere, per promuovere attività di prevenzione e garantire adeguata accoglienza, protezione, solidarietà e sostegno alle vittime di maltrattamenti, ed un Piano di azione contro l’omofobia.

Tutto questo è stato messo nero su bianco nel programma pre-elettorale del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha espresso “piena solidarietà a Rossana Praitano, vittima di un’aggressione vigliacca e assolutamente da condannare . Le scritte apparse  sui muri del Circolo Mario Mieli rappresentano infatti un grave atto di inciviltà contro tutte le donne e sono  frutto di una cultura arcaica legata a vecchi stereotipi.  Non possiamo accettare questa deriva di violenza che le Istituzioni tutte devono condannare con fermezza soprattutto in una città come Roma  che deve diventare un modello di convivenza civile contro ogni forma di discriminazione e intolleranza. La difesa dei diritti civili è un impegno preso con le cittadine e i cittadine del Lazio per il quale continueremo a batterci senza mai abbassare la guardia”.
Già due giorni fa il governatore regionale aveva espresso solidarietà agli studenti del liceo Socrate, dove erano comparse delle scritte contro i gay. 

“Care ragazze e cari ragazzi, ancora una volta dei vigliacchi provano a colpire le vostre vite, le storie di molte e molti vostri compagni di classe. Siamo al vostro fianco, nessuno potrà fermare il vostro impegno e il vostro entusiasmo. Ricordo la bellissima esperienza che abbiamo fatto quando ero presidente della Provincia di Roma, quando al liceo Socrate abbiamo costruito insieme un laboratorio contro l’omofobia e la transfobia, contro quella discriminazione odiosa che impedisce di essere se stessi, di essere felici. In questi anni abbiamo visto nascere e crescere le vostre bellissime iniziative per ribadire che nessuno può e deve vivere nel timore di ciò che è. Avete portato avanti il vostro impegno per i diritti delle persone lesbiche, gay e trans con conferenze e dibattiti e con il progetto europeo Niso che abbiamo voluto alla Provincia, grazie al quale centinaia di studenti hanno realizzato dei video che oggi sono proiettati e discussi in molte altre scuole di Roma, del Lazio e italiane. Grazie a questo metodo innovativo – ricorda Zingaretti – il Socrate è diventato un’avanguardia, un modello da tutelare e diffondere. Il 17 maggio, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia, abbiamo presentato il Piano della Regione per i diritti e contro le discriminazioni delle persone lesbiche, gay e trans. Un’ampia strategia che parte dalle scuole e dalla formazione delle ragazze e dei ragazzi perché molti non sanno cosa significa essere presi in giro per il proprio orientamento sessuale, non conoscono quella sensazione di esclusione che può portare anche a lasciarsi andare, come è successo qualche mese fa in un altro liceo di Roma, il Cavour, a un ragazzo additato per aver indossato ‘pantaloni rosa’. Nell’esprimervi la solidarietà mia e della Regione, vi chiedo di andare avanti, anche a nome di tanti genitori e di tanti vostri coetanei che guardano al lavoro che state portando avanti con fiducia e con speranza. Non siete soli, siamo con voi. Forza !”.

Il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio ha dichiarato che “Il nuovo episodio omofobo al liceo Socrate, dopo le scritte apparse lo scorso febbraio, va condannato con forza, a maggior ragione a pochi giorni dalla grande mobilitazione avvenuta in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia. Il Socrate è un istituto evidentemente preso di mira da forze politiche ben individuabili perché è all’avanguardia nella lotta proprio all’omofobia a alla transfobia, con progetti che continueremo a sostenere convintamente, perché siamo certi che proprio dai banchi di scuola nascano gli anticorpi per combattere ogni forma di razzismo e discriminazione.”

Per l’Assessore alle Pari Opportunità della Regione Lazio, Concettina Ciminiello “Le differenze non possono essere un problema. Vogliamo cambiare le cose, per dare ai giovani, ai nostri figli e alle nostre figlie la possibilità di vivere un futuro felice. E’ il nostro obiettivo. Tra gli strumenti che abbiamo messo in campo c’e’ l’adesione a RE.A.DY, la Rete delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per condividere strumenti e buone prassi a livello nazionale e non solo. Il Lazio vuole essere avanguardia in Italia”.

In occasione del 17 maggio, ‘Giornata Mondiale contro l’Omofobia e la Transfobia’, la Regione Lazio ha lanciato un piano per i diritti e contro le discriminazioni delle persone lesbiche, gay e trans. Vogliamo una strategia nuova, non lasceremo mai solo chi viene discriminato. Nessuno deve vivere nel timore di essere ciò che è. Vogliamo partire dall’educazione nelle scuole per coinvolgere gli studenti e le loro famiglie in percorsi di conoscenza. Porteremo avanti la sensibilizzazione contro ogni forma di intolleranza anche attraverso campagne di comunicazione rivolte ai cittadini e iniziative di formazione per il personale della Regione e delle sue aziende. Con un’attenzione particolare al mondo del lavoro e dell’economia. Troppo spesso, infatti, la crisi colpisce chi è meno tutelato. Noi vogliamo – ha aggiunto – assicurare uguali servizi e sostegno a tutte e a tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”. Tra gli obiettivi del Piano anche la promozione del il diversity management per le imprese, ossia la promozione di accordi e protocolli di intesa con associazioni datoriali e sindacati per la creazione di un ambiente lavorativo inclusivo per omosessuali e transessuali, il rilancio dei servizi sociali e degli eventi culturali a tematica gay rivolti a tutti i cittadini, il monitoraggio dell’informazione e dei mass media attraverso gli enti regionali, parità d’accesso ai servizi pubblici per tutte le coppie nel rispetto delle norme nazionali e anche per quanto riguarda la sanità, con la possibilità per i cittadini di indicare una persona a cui le strutture sanitarie possono riferirsi per tutte le comunicazioni relative al suo stato di salute.

 

Anche Adriano Bartolucci Proietti, Presidente di Gaycs

"Esprimo solidarietà e vicinanza all'amica Rossana Praitano, già presidente del Mieli per le ingiurie scritte sui muri del circolo all'Ostiense. Ormai è quotidiana la lettura di notizie come questa che sottolineano la gravità di una mancanza nella legislazione che ponga un freno alla dilagante omotransfobia. Rossana è una militante storica del movimento e merita rispetto e protezione da tutti noi. Le istituzioni debbono intervenire energicamente per spezzare questa spirale di odio e violenza che oggi più di ieri caratterizza la nostra società. Gaycs è vicina a Rossana e se necessario è pronta a scendere in piazza per protestare. Il 15 giugno 2013 saremo al fianco delle altre associazioni per il Gay Pride di Roma per rivendicare insieme equiparazione dei diritti per tutti". Il GAYCS è il dipartimento nazionale di AICS che coordina le attività sul territorio nazionale per il settore LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender).  Già lo scorso anno a fronte della stage di Brindisi il coordinatore nazionale Gaycs dichiarò che "Serve uno scatto collettivo contro l'inutile violenza che non ci piegherà.  Dobbiamo rimanere tutti uniti, sensibilizzare le coscienze e impegnarci in ogni momento e con qualunque mezzo affinché notizie di questo genere diventino storie passate, legate ad un'altra epoca e ad un'altra civiltà". Tutta la nostra solidarietà va alle famiglie delle vittime coinvolte. Ci assale una lunga lista di domande ma una sola è quella che ci lascia maggiormente perplessi: perche? Gaycs ha dunque ribadito la ferma condanna contro tutte le forme di abuso della vita umana. In merito ai diritti della comunità LGBT, Gaycs chiede pari diritti per le coppie etero e le coppie gay, ritenendo necessario promuovere azioni concrete che riescano in modo dirompente ad abbattere il muro del pregiudizio e del tradizionalismo che ancora si staglia nel nostro Paese. Gaycs si batte ogni giorno affinché l'Italia possa divenire, in un futuro prossimo, all'altezza del livello di apertura e modernità instaurato già da tempo nella Comunità Europea.

Curiosamente nella Chiesa cattolica spira aria di rivoluzione in materia di famiglia e diritti dei gay. Se ne è fatto portavoce, a sorpresa, l'arcivescovo Vincenzo Paglia, neo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, che ha dichiarato: "No alle nozze gay, ma sì al riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto e omosessuali secondo il Codice civile e all'ammissione dei divorziati risposati alla Comunione". Anche se il presule – storico prelato della Comunità di Sant'Egidio – puntualizza che il "vero" matrimonio è solo quello celebrato tra un uomo e una donna, la sua è una apertura inaspettata.

Parlando di Chiesa non si può non parlare di LOBBY GAY che secondo FRANCO GRILLINI esiste veramente in Vaticano ed << è capace addirittura di favorire carriere e posti di potere nonché di mettere veti sui documenti e sulle decisioni al più alto livello? A me pare che il gran parlare che se ne fa in questi giorni sui giornali da parte dei "vaticanisti" sia più simile ad una spy story che ad una analisi basata su elementi certi. Il documento che vi fa riferimento sarebbe la "Relationem" redatta da tre cardinali incaricati dal Papa in persona per indagare sugli scandali di Vatileaks, lo spagnolo Joseph Herranz, l’italiano Salvatore De Giorgi e lo slovacco Josef Tomko. In questo documento si parla di «Impropriam Influentiam », cioè di ricatto vero e proprio basato sulle frequentazioni "mondane" di molti altri prelati d'oltretevere persino in alcuni locali palesemente gay della capitale. Non sappiamo quanto ci sia di vero in tutto ciò ed è curioso che molti giornali, anche di sinistra o progressisti, pubblichino queste notizie senza citare le fonti e senza commentarle come se fossero oro colato. Che in Vaticano ci sia qualcuno che si da molto da fare anche dal punto di vista gayo è cosa risaputa e confermata pure da alcuni scandali come la famosa trasmissione di Exit su la 7 che ha impallinato il capo della congregazione dei preti Stenico mentre parlava di una prestazione sadomaso con un finto prostituto. O dell'oscuro episodio dell'omicidio del capo delle guardie svizzere Eloise Esterman per finire con le "marchette" che il gentiluomo papale Balducci, capo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed esponente della famosa "cricca", ordinava via telefono al responsabile del coro vaticano.
Basta questo per parlare di una lobby organizzata? Ne dubito. La mia opinione è che in Vaticano ci siamo tanti gay quanti etero e che non essendo sopprimibile la sessualità in una persona adulta e in buona salute il 6° comandamento sia tranquillamente e ipocritamente violato nelle segrete stanze da chiunque indipendentemente dalla propria sessualità. Il chiacchiericcio sulla presunta lobby gay serve per nascondere il clamoroso fallimento di un Papa fragile e incapace di reggere il timone di un Vaticano gestito dai pescecani della curia che intrallazzano con la politica e con la finanza e che gestiscono la fede, per usare una recentissima espressione dello stesso Ratzinger, a scopi di potere e interessi personali. Più che l'oppio dei popoli la religione romana si rivela come l'oro di pochi intrallazzoni siano essi gay o eterosessuali".

Secondo IMMA BATTAGLIA “in Vaticano esistono tante correnti e tanti poteri pesanti ben lontani dalla spiritualità e dalla legge di DIO. Ci sono tantissimi gay e lesbiche ma non credo che siano un lobby di potere tale da destituire il Papa e influenzare il Conclave….”

Nel libro dialogo tra Jorge Bergoglio (ora Papa Francesco) e Abraham Skorka "il cielo e la terra", c’è un bel capitolo “sul matrimonio fra persone dello stesso sesso”
“Se nella creazione Dio ha corso il rischio di renderci liberi, chi sono io per intromettermi ?”
“A volte il ministro religioso richiama l’attenzione su certi punti della vita privata o pubblica perché è la guida dei fedeli.
 Non ha il diritto di intromettersi nella vita privata di nessuno.”
“Dio ci ha lasciato addirittura la libertà di peccare.
Occorre parlare con chiarezza dei valori, dei limiti, dei comandamenti, certo, ma l’ingerenza spirituale, pastorale, non è consentita.”
“L’omosessualità è sempre esistita. L’isola di Lesbo per esempio era nota per ospitare donne omosessuali.
Ma non era mai successo nella storia che si cercasse di darle lo stesso status del matrimonio.
Veniva tollerata ”oppure non tollerata, era apprezzata o non apprezzata, ma mai equiparata.”

“Nella nostra epoca è la prima colta che si pone il problema giuridico di assimilarla al matrimonio,
 cosa che giudico un disvalore e u regresso antropologico. Uso queste parole perché il tema trascende la questione religiosa,
è prettamente antropologico. Di fronte ad un’unione privata, non c’è un terzo o una società danneggiati.
Se invece le si attribuisce la categoria di matrimonio e le si dà accesso all’adozione, ciò implica di danneggiare i bambini.
Ogni individuo ha bisogno di un padre maschio e una madre femmina che lo aiutino a plasmare la propria identità.”
“Non ho mai usato termini dispregiativi nei loro confronti… Non ho mai usato parole irriguardose nei confronti degli omosessuali,
 mi sono limitato a porre l’accento su una questione legale.”
“In genere si sostiene che per un bambino sarebbe meglio essere cresciuto da una coppia di persone dello stesso sesso,
piuttosto che vivere in un orfanotrofio o in un istituto per minori. Va da sé che nessuna delle due istituzioni è ottimale.
Il problema è che lo Stato non fa ciò che dovrebbe.
 Occorre guardare i casi dei bambini che vivono in certi istituti dove si fa di tutto salvo recuperarli.”
“Più che una legge che consenta l’adozione alle persone dello stesso sesso,
 è necessario migliorare le norme sull’adozione, eccessivamente burocratiche e la cui attuale applicazione favorisce la corruzione.”
“Un sacerdote di mia conoscenza diceva che Dio ci ha fatti uomo e donna perché amassimo e ci amassimo.
Di solito, nell’omelia per il matrimonio dico allo sposo che deve rendere lei più donna,
 e alla sposa che deve rendere lui più uomo.”

Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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