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Cronaca

ROMA PANTHEON AL VIA IL LINFORADUNO ALLA SUA TERZA EDIZIONE

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Dalle ore 15:00 al Pantheon ci saranno tanti abbracci e sorrisi per un evento che viene vissuto con grande orgoglio e soddisfazione da parte dei Linfoamici che si incontrano venendo da ogni angolo d’Italia.Questa volta l’obiettivo è di grande solidarietà, aiutare Giacomo, ragazzo di 17 anni che da cinque lotta contro questo mostro, il Linfoma di Hodgkin. Con l'aiuto e il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio, saranno al fianco dei Linfoamici, i clown di VIP, Vivere in positivo, i volontari Ail e Admo e infine “Le figlie di Ra”, gruppo di danzatrici del ventre diretto da Claudia, una ragazza che lotta da 19 anni contro il melanoma, e poi ci sono loro, i Linfoamici d'Italia, che con le loro maglie bianche, la musica, e l'aiuto di tante persone che si sono offerte di affiancarli, saranno lieti, come ogni anno, di stringervi tutti in tanti, tantissimi abbracci…gratis

di Cinzia Marchegiani

Roma Pantheon – E’ tutto pronto per il LINFORADUNO alla sua terza edizione e come tradizione anche quest’anno Roma accoglierà nella bellissima cornice del Pantheon un coinvolgente e colorato appuntamento da non perdere. Tre anni fa i linfoamici, un gruppo formato per la maggior parte da ragazzi, tutti malati di linfoma di Hodgkin (tumore maligno del sistema linfatico) si sono incontrati per stringersi e coinvolgere e informare più persone possibili. Negli incontri virtuali su facebook i linfoamici riescono a mettere a nudo le proprie debolezze e soprattutto le più belle vittorie confrontandosi nel gruppo “Sconfiggiamo il linfoma di Hodgkin”, lì si sono sempre aiutati, confortati quotidianamente laddove c’era necessità di un consiglio tecnico o meno per poter affrontare questa battaglia non più da soli. Più di 800 membri ogni giorno si scambiano storie, consigli, si danno conforto, si stringono intorno a quelli di loro che sono ancora nel pieno calvario delle chemioterapie, accompagnandoli nel difficile percorso, quello che è stato di ognuno di loro, quello in cui cadono capelli e speranze, forze e spensieratezza. Così il "Linforaduno" è diventato un appuntamento, un rito, un evento, ma non solo. Quest'anno i linfoamici si riuniscono per la terza volta a Roma ma saranno molti di più, e dietro quello striscione ci saranno molti obiettivi da raggiungere. Primo tra tutti quello di aiutare Giacomo. Uno di loro. Un ragazzo di appena 17 anni che lotta con questa malattia da quando ne aveva 12. Lotta, insieme alla sua famiglia, contro la malattia che sistematicamente si ripresenta nonostante le terapie, e lotta contro l'impossibilità di continuarne una, tra le tante provate, con la quale sta ottenendo ottimi risultati e che attualmente costa alla famiglia circa 3000 euro al mese. Nulla di fronte alla gioia di una madre nel vedere il proprio figlio migliorare, guarire, tornare alla vita, alla normalità che chissà per quale motivo gli è stata negata, nulla di fronte alla sua gioia di sentirsi un adolescente come tanti altri, come tutti gli altri di vedersi, di immaginarsi adulto. Nulla di fronte a tutto questo, ma troppo di fronte alle reali possibilità di una normale famiglia italiana, che lavora e vive, come tante altre.
I linfoamici hanno deciso di non lasciare Giacomo solo nella sua battaglia, e durante la terza edizione del raduno raccoglieranno, attraverso la vendita di gadget, i fondi che lo aiuteranno a continuare le terapie. Ma questo raduno è molro di più, sarà una festa, musica,  sorrisi e una stretta di mano a tutti quelli che vorranno venire a vedere da vicino cosa si nasconde dietro le mascherine dei reparti di ematologia. A tutti quelli che hanno bisogno di credere e vedere che davvero dal cancro si può guarire. Sarà l'invito, a tutti, ad avvicinarsi al mondo delle donazioni di midollo e di sangue. Saranno loro, a testa alta, che cercano di dare un senso al dolore, un posto a questo piccolo mondo che sono stati costretti ad abitare e che porteranno dentro per sempre. Sarà mostrare al mondo la forza della vita. Quella che alla fine vince, quella che continua, quella che si riprende tutto e di più; quella assetata, affamata, di chi la propria, l'ha potuta stringere tra le mani. Del tumore di Hodgkin non fanno male solo gli aghi infilati dalle infermiere sotto la pelle, né soltanto la paura di non farcela, di non tornare più alla vita lasciata fuori i reparti di ematologia, di questa malattia fa male anche la paura che si legge negli occhi di chi li guarda, come se perfino il dolore fosse contagioso. E questo i linfoamici se lo devono. Lo devono a chi, con quegli sguardi ci fa i conti ancora, tutti i giorni. E così oggi si incontreranno tutti a Roma per questo evento che hanno preparano con meticolosità e orgoglio, loro sono la testimonianza che la solidarietà, il sostegno e l’amicizia non conosce confini. Le loro storie, raccontate a tu per tu, diventano vite di tutti, e quando qualcuno sete perdere le forze e la speranza, arriva un altro che ha già percorso quel calvario e aiuta anche con accorgimenti concreti che possono davvero aiutare chi in quel momento è disperato. I linfoamici girano per la piazza regalando sorrisi e abbracci sullo sfondo di uno striscione realizzato a mano da una piccola linfoamica, Marta, volata via qualche mese dopo quel primo raduno. Su quello striscione è chiaro il loro messaggio, quello che vogliono far arrivare ad ogni costo : “Il cancro non è contagioso.. l'amore si”

Con l'aiuto e il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio, saranno al fianco dei Linfoamici, i clown di VIP, Vivere in positivo, per regalare e strappare sorrisi mentre i volontari Ail e Admo aiuteranno a sensibilizzare il pubblico sull'importanza delle donazioni di sangue e di midollo osseo e infine "Aysha e le figlie di Ra”, gruppo di danzatrici del ventre diretto da Claudia, una ragazza che lotta da 19 anni contro il melanoma, un esempio concreto di come la positività sia l’elemento essenziale e fondamentale per affrontare con determinazione la battaglia per la vita. Poi ci sono loro, i Linfoamici d'Italia, che con le loro maglie bianche, la musica, e l'aiuto di tante persone che si sono offerte di affiancarli, saranno lieti, come ogni anno, di stringervi tutti in tanti, tantissimi abbracci…gratis! Il Presidente dell'Associazione Linfoamici per Giacomo Onlus, Rossella Piccini sarà in prima fila ad accogliere in un grande abbraccio oltre i linfoamici, tutti i partecipanti, perché è nella condivisione delle paure e delle gioie che nascono i migliori miracoli della vita. La Vicepresidente, Anna Milici all’Osservatore d’Italia racconta il suo percorso, fatto di dolore e immensa gioia, dopo una lunga malattia:” Quando ho incontrato i Linfoamici per la prima volta, ho capito subito che avrebbero fatto parte della lista delle 'cose belle' che perfino il cancro è in grado di lasciarti. Li ho subito amati per i loro occhi, la loro luce, la forza dei loro abbracci, quella stessa forza con la quale hanno difeso la propria vita tenendola stretta stretta, e che oggi nascondono dietro al sorriso di chi, a fatica, è andato avanti riprendendosi tutto e di più. Riprendendosi le giornate di sole come questa, gli affetti, la quotidianità, il lavoro, la felicità nel riconoscersi allo specchio, tutta la vita lasciata fuori dagli ospedali. Ma non solo. Perché tutta la forza che abbiamo avuto, non valgono niente se non abbiamo la possibilità, oggi o in qualunque altro giorno della nostra vita, di restituirne almeno una parte… …a voi, a tutti.”

Oggi un momento per poter riprenderci una parte della nostra vita spesso sciupata nella quotidianità, e nella incapacità di apprezzare questo dono meraviglioso, la vita. "Il cancro non è contagioso.. l'amore si" assieme a tanti abbracci e sorrisi, nella battaglia comune…da non perdere il Flash Mob con la virale canzone Happy, un finale degno di questa importante giornata dedicata alla forza e il coraggio di vivere con gioia anche il dolore.

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Tragedia nel salernitano: muore bimbo di 15 mesi azzannato da due pitbull

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I cani sono di proprietà di una amica della mamma della vittima

Un bambino di 15 mesi è stato azzannato da due pitbull a Campolongo (Salerno) questa mattina ed è morto per le ferite riportate.

Ancora poche le notizie acquisite dai carabinieri che sono sul posto. I cani sono di proprietà di una amica della mamma della vittima.

Anche la mamma del bambino è rimasta ferita per difendere il figlio. Non sarebbe – secondo le prime notizie – in pericolo di vita. A quanto si apprende, secondo una prima ricostruzione, il piccolo si trovava in braccio allo zio, quando, uscendo di casa, i due cani avrebbero azzannato il bimbo strappandolo letteralmente dalle braccia dell’uomo, rimasto illeso. Il fatto è accaduto nel piazzale antistante una villetta a due piani. I cani sarebbero di proprietà di amici della famiglia del bimbo, che non abiterebbero più con la coppia ma avrebbero lasciato i cani lì.”

“È stato letteralmente strappato dalle sue braccia e azzannato. Il servizio veterinario prenderà entrambi i cani che non erano di proprietà della famiglia colpita da questa tragedia ma di un’altra famiglia che convive in questa stessa abitazione. E’ stata una aggressione feroce e nonostante sia anche intervenuto uno zio del bambino per cercare di liberarlo, non c’è stato niente da fare”. A dirlo il sindaco di Eboli (Salerno), Mario Conte. “Il tutto è avvenuto improvvisamente, in pochi istanti e nessuno si spiega come sia potuto accadere in quanto questi cani sono lì da sempre. In questa casa la famiglia del bambino dovrebbero essere in locazione. E’ una tragedia che ha sconvolto tutta la comunità. E deve essere da monito per chi possiede questi cani che sono purtroppo particolari, con esigenze particolari. Chi ha questi cani deve stare molto attento. Qui abbiamo perso un bambino piccolo, una cosa che colpisce tutti. Da quello che mi hanno riferito non sono mai accaduti episodi preoccupanti”.

Sul posto, da quanto ha appreso anche il primo cittadino, “dovrebbe esserci anche la signora proprietaria dei cani che al momento sta vicino alla mamma del piccolo”.

Codacons, ogni anno 70mila aggressioni
“Dopo la tragedia di Eboli, dove un bimbo di 15 mesi è stato sbranato da due pitbull”, il Codacons torna a chiedere “a gran voce misure per garantire la sicurezza dei cittadini e limitare il fenomeno dei cani potenzialmente pericolosi”. “Al di là del caso specifico e delle dinamiche che hanno causato l’aggressione”, secondo Codacons “è indubbio che esistano razze di cani potenzialmente pericolose per l’uomo, e che la loro diffusione sul territorio è in forte aumento anche a causa di mode e tendenze del momento – afferma il Codacons – Indipendentemente dall’ educazione che si dà al proprio animale, è universalmente riconosciuto come alcune razze, ad esempio pitbull o rottweiler, per le loro caratteristiche peculiari fisiche (potenza, robustezza, dentatura) possano provocare ferite letali in caso di morsicatura”.

“Proprio per questo, e senza ovviamente demonizzare gli animali, chiediamo da tempo un patentino obbligatorio per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi. Il morso di un volpino, infatti, non causa certo le stesse ferite del morso di un pitbull. L’ aver eliminato la lista delle 17 razze di cani a rischio introdotta dall’ ex Ministro Sirchia ha di fatto cancellato qualsiasi obbligo per i loro proprietari, con conseguenze negative sul fronte della sicurezza. Una lista che, anche alla luce della tragedia di Eboli, andrebbe ripristinata, considerando che ogni anno si contano in Italia circa 70mila aggressioni a danno dell’uomo da parte di cani, e che non tutte le razze sono adatte a chiunque”, conclude il Codacons.

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Altamura, sgominata organizzazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti: arrestate 10 persone

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, con il supporto dei reparti competenti per territorio, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone, emesse dal Gip presso il Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nelle quali vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di 9 indagati poiché ritenuti appartenenti ad un sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti ed 1 per detenzione ai fini di spaccio in concorso.

L’impostazione accusatoria accolta dal Gip

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotte dal novembre 2020 ad aprile 2021 dalla Sezione Operativa della Compagnia di Altamura, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito alle attività illecite realizzate dall’associazione facente capo a C. D., 51enne di Altamura.

L’indagine trae origine da due danneggiamenti di auto ed una scritta minatoria realizzata sul muro dell’abitazione (“il materiale lo devi prendere da noi”) dello stesso 51enne.

Le attività investigative hanno consentito di accertare che l’azione intimidatoria fosse la conseguenza di debiti accumulati proprio nell’ambito del traffico di stupefacenti. In particolare, è stata acclarata l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti basata su un gruppo criminale legato anche da relazioni familiari.

Le intercettazioni e i vari riscontri hanno evidenziato la presenza di fornitori dello stupefacente nonché la suddivisione dei compiti tra gli indagati, tra i quali “il capo promotore”, “organizzatori dell’attività di spaccio sul territorio e vendita al dettaglio della droga”, “custodi dello stupefacente” e “pusher”, operanti attraverso un rigoroso coordinamento delle attività illecite su tutto il territorio di Altamura anche attraverso uno “spaccio itinerante”. Sono emersi numerosi termini convenzionalmente usati per indicare il luogo ove veniva effettuato lo scambio e per quantificare lo stupefacente da cedere; tra questi ad esempio “stanno fatti i panini là….non è che sta il chilo di pane sano…. … dobbiamo stare a impastare i panini e tutta la pasta…ora vediamo cosa riesce a fare e lo tagliamo davanti veloce..”.

Nel corso delle investigazioni sono state altresì accertate numerose cessioni di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish e marijuana, ed è stato inoltre accertato come l’associazione avesse la disponibilità di armi, munizioni e ordigni attraverso cui assoggettare coloro i quali si fossero opposti alla volomtà criminale del sodalizio. Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari, che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha emesso il provvedimento restrittivo nei confronti dei presunti correi.

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Castelli Romani

Monte Porzio Catone, “Ho fatto tornare bambino un intero paese”: l’intervista esclusiva alla Presidente della Pro Loco

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Virna Cupellini, classe 1989, mamma di Ginevra, 11 anni, e Francesco, 9 anni (quasi 10, ci tiene a precisarlo) da più di un anno la nuova presidente della Pro Loco Monte Porzio Catone

L’abbiamo incontrata in uno dei bar centrali del paese a due passi da quel “Garibaldine”, come dicono in paese, che è l’emblema ed il simbolo di questa associazione.

Una ragazza solare, molto attiva (quello che sottolineiamo è che per fare da “fori porta” ,l’arco di ingresso al paese, al bar ha saluto ed abbracciato una decina di persone segno tangibile di una grande popolarità e di una simpatia prorompente)

Virna, ci diamo del tu, oppure?

Ma certo che si .. in fondo è una chiaccheriata che faccio assai volentieri con te.

Allora subito giù dritto con le domande: ma chi te l’ha fatto fare?

(mi guarda subito con il suo sorriso e mi dice):
Pensa, quando mi fanno questa domanda mi scoccio un po’ … ti spiego.
Negli ultimi anni mi avevano chiesto in tanti di diventare presidente.
La morte improvvisa di Carmelo (
Carmelo Santoro ex presidente n.d.s.) che era stato per anni il cuore della Pro Loco ed il successivo periodo del Covid aveva rallentato moltissimo le attività della Associazione. C’era bisogno di una nuova spinta, di nuova benzina.
Tante le volte che in Paese mi chiedevano di prendere in mano questo gruppo già collaudato da anni di esperienza.
Gli impegni personali, il lavoro, la famiglia e chi più ne ha più ne metta mi avevano sempre fatto rispondere, anche se a malincuore, no.
Poi, questo lo sanno in pochi, una mattina mi chiama il sindaco
(Massimo Pulcini n.d.s.) e mi dice che alcuni monteporziani avevano chiesto al presidente della Pro Loco di Monte Compatri di dargli una mano per il Carnevale.
Non te lo nascondo il mio “orgoglio” monteporziano ha avuto la meglio ed ho detto un SI convinto e forte.

Quindi mi stai dicendo che è colpa di quel nostro “pazzo” amico comune Claudio Monti (presidente della Pro Loco Monte Compatri n.d.s.) se oggi tu ti trovi qui?

Avoja! Sua e di Emanuele Carli (altro esponente della Pro Loco di Monte Compatri n.d.s.) che incontrai in quei giorni successivi al mio SI perché si offrirono di darmi una mano per preparare quel primo evento, il Carnevale Monteporziano del 2023, che facemmo assieme a loro.
Una sorta di “guerra” tra paesi all’insegna dell’allegria e della spensieratezza.
Quindi non è stato un “chi me lo ha fatto fare” ma è stata una scelta al momento giusto, all’occasione giusta: una sana follia scatenata da un’altra sana follia.

Continuo con l’ironia: hai evitato una “guerra di coriandoli” tra paesi?

(sorride di cuore) Lo puoi dire forte!
Ti immagini le reazioni: ao’ i monticiani che ce vengono a insegna’ a festeggia’ carnevale!
Sarebbe stato uno smacco davvero enorme per tutti noi
(continua a sorridere facendo davvero comprendere come il suo ruolo la riempia di gioia e di carica) e – aggiunge ridendo – ho evitato che Monte Porzio fosse invasa dai coriandoli monticiani

E poi ancora:

… nel mio cuore resta indelebile l’immagine che ho di me bambina.
Un paese sempre in festa. Luci, colori, fantasia, una sana spensieratezza che riempiva davvero il cuore a grandi e piccini. Ecco perché ho voluto “mettermi in gioco”.

Carnevale 2023

Ma dopo il dolce … un po’ di “amaro” me lo consenti? Anche la Pro Loco di Monte Compatri è stata oggetto di qualche polemica e Claudio mi ha risposto con una frase che, personalmente, ho incorniciato. Lui mi disse: quelli che fanno polemica sono talmente pochi che il loro rumore non ci da alcun fastidio.
Fai tuo questo pensiero?

Certo che si – risponde decisa – anzi aggiungo che io sono, da sempre, una donna che accetta critiche, consigli, suggerimenti ma debbono avere un qualcosa di propositivo.
Se nascono solo con lo scopo di denigrare, distruggere non hanno nessun senso in quanto non è sicuramente facile poter accontentare o soddisfare tutti, si agisce nel modo migliore e, ovvio, se ci sono idee in più sono la prima ad accettarle e metterle in atto.
Ma remare solo contro, permettimi, non ha senso e soprattutto non serve a nulla.

Secondo te, oggi, hanno ancora un senso le varie Pro Loco?

Guarda necessariamente hanno dovuto cambiare la loro collocazione, mi spiego meglio.
Un tempo nascevano per organizzare esclusivamente le sagre, le feste patronali, etc. oggi debbono diventare un po’ la Vetrina del Paese.
Debbono fare in modo che le varie associazioni, enti, presenti sul territorio si trasformino in tessere di un mosaico capace di diventare l’istantanea del Paese e la Pro Loco deve essere capace di mettere queste tessere una di fianco all’altra.
Ti dico una cosa: in questi giorni a Monte Porzio c’è stata Orchidee dal Mondo. Per la prima volta in assoluto la Pro Loco ha dato la disponibilità a collaboratore mettendo le proprie risorse a disposizione della Associazione che da oltre 20 anni gestisce questo evento di natura internazionale.
Quello che io ed i ragazzi e le ragazze vogliamo fare è essere un po’ la benzina a tutte quelle che possono essere le attività di rilancio culturale, turistico, di immagine del nostro paese.
Lo so, è uno sforzo immane ma non te lo nascondo: quando un evento finisce mi manca quella adrenalina che nasce proprio dal coinvolgimento.
Può sembrare paradossale: uno stress che a me crea sorrisi e voglia di divertirmi.

Si legge nei suoi occhi davvero qualcosa di unico, una luce particolare.

Nel mentre venivamo al bar mi hai parlato della bambina che è in te, mi spieghi meglio: è collegata alla tua scelta nell’accettare il ruolo di Presidente della Pro Loco?

Certo! Il tram tram quotidiano delle nostre vite smorsa quell’entusiasmo che io, da mamma, vedo negli occhi dei miei figli quando si gettano a capofitto nelle loro attività.
Quando insieme agli altri vivo questi eventi ho gli stessi occhi dei miei figli. Riesco a far tornare a vivere quella Virna bambina colpita dalle luci, dai colori, dai profumi, dalle emozioni.
E ti dico che già a quella prima edizione del Carnevali lessi negli occhi di molti miei coetanei, e non solo, quella stessa luce.
Posso dirti con estrema franchezza che avevamo fatto tornare un intero paese “bambino”

Tra pochi giorni Monte Porzio andrà al voto. C’è qualcosa che vuoi dire ai candidati?

Non necessariamente. Perché siamo un paese fortunato.
La collaborazione con l’amministrazione attuale nasce da un rapporto di rispetto reciproco e soprattutto dalla volontà condivisa di fare il Bene del Paese e vale lo stesso con le attuali forze di opposizione che apprezzano il nostro lavoro anzi lo sostengono proprio nell’ottica davvero super partes che la Pro Loco rispecchia.
Noi non facciamo attività di partito, consentimelo.
Noi siamo una libera associazione di liberi cittadini che si mettono a disposizione della collettività con amore ed entusiasmo quindi sappiamo bene che il nostro impegno verrà sempre messo al centro di ogni azione amministrativa della nostra Città.

Tu e Claudio siete quasi ormai delle “leggende” nei vostri comuni: ma mi spieghi sta cosa della Festa dei Folli come vi è venuta in mente?

(sorride a crepapelle)

La festa dei folli 2023

È voce comune che noi siamo il “Paese dei Matti” allora perché limitarci solo al Carnevale per mostrare tutto ciò? Anni fa l’Associazione Carnevale Enzo Torreggiani creò il Carnevale Estivo. Dopo quello invernale realizzato grazie alla spinta di Claudio ed Emanuele tanta gente mi ha chiesto di riportare in auge anche quello estivo. E da lì l’idea di fare nascere la Festa dei Folli proprio per far in modo che questa “sana follia contagiosa” potesse colorare ancora una volta le calde giornate d’estate. Debbo dirti che ha avuto un successo insperato e soprattutto ha portato in piazza centinaia di persone. Anche perché poteva sembrare una follia tentare di eguagliare ciò che il carnevale monteporziano aveva sempre fatto fino a quel momento.
Però, noi, folli ce semo de natura, e allora VAAAAI! Ed è stato TOP!
Quella è stata praticamente la consacrazione del mio impegno nei confronti della mia comunità e del mio paese!
Siamo il “Paese dei Matti”? Quindi non potevamo evitare di farlo.

Che dirti, vorrà dire che questa estate mi dovrò sdoppiare per festeggiare con te e con Claudio?

Guai a mancare – mi risponde – sorridendo.

Festa dei Folli a parte che cosa bolle nel pentolone della Pro Loco di Monte Porzio?

Il mio sogno è quello di aumentare le feste e gli eventi.
I commercianti, le varie associazioni e i cittadini stanno rispondendo con un immenso entusiasmo.
Facendo la lista parto con un evento che dovrebbe svolgersi a breve con la società Iperico (la società che gestisce il museo del Vino n.d.s.) abbiamo in cantiere un evento enogastronomico.
Poi la Festa dei Folli, in più volevo coinvolgere la Banda e far tornare la loro festa, Sant’Antonino, l’Estate Monteporziana, ciò tutta una serie di eventi che, come ti dicevo prima, potessero tornare a far risplendere ogni istante il nostro stupendo paese.
Vuoi che te lo dica con uno spot? Voglio trasformare il “grigiore” di molte giornate in un turbinio di colori … chiedo troppo?

Il calciobalilla umano in piazza 2023

Hai le idee davvero molto chiare e quello che entusiasma è la tua forza e quella formidabile “Virnabambina” che alberga in te.
Io amo chiudere le mie interviste così: ho la bacchetta magica puoi far avverare un desiderio per la tua famiglia ed uno per Monte Porzio: cosa chiedi?

Oddio, non ero preparata.
Beh, per la mia famiglia visti i momenti che viviamo chiedo serenità perché oggi assistiamo ad un mondo davvero pieno di mille e più incertezze.
Per Monte Porzio ti posso rispondere con un mio sogno?

Vai …

Allora sono bambina passo l’arco arrivo sulla piazzetta della Chiesa e la vedo scintillante di colori, di luci, di brillantini, sono colpita dal calore che le centinaia di persone che riempino la piazza mi trasmettono, riesco addirittura a toccare le emozioni di tutti.
Non so se riesco a spiegare questa mia visione, questo mio sogno.
Ecco io vorrei che questo accadesse ogni volta che noi monteporziani facciamo una festa, un evento: vivere insieme questa magia.

Il sorriso di Virna diventa ancora più contagioso e credo che non vi sia nessuna immagine più bella per chiudere questa nostra chiacchierata.
Ci salutiamo con un abbraccio e credo che sia davvero importante continuare a far rivivere, ogni tanto, quel bambino che ognuno di noi ha dentro l’anima.
Basta poco … sognare ma con cuore ed occhi aperti.

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