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Roma

Roma, "qui non si fuma" e viene aggredito: resta in prognosi riservata

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Tempo di lettura 3 minuti I due aggressori sono stati arrestati con l'accusa di tentato omicidio in concorso

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Redazione

ROMA – È ricoverato in prognosi riservata al policlinico Umberto I di Roma il 37enne che ieri pomeriggio è stato picchiato e ridotto in condizioni gravissime da due giovani all'interno della stazione Bologna della metropolitana B. I due aggressori sono stati arrestati con l'accusa di tentato omicidio in concorso dalla polizia subito dopo il fatto. Secondo quanto ricostruito, l'uomo aveva detto ai due aggressori, 27 e 25 anni, originari di Caserta, di non fumare sulla banchina. Per tutta risposta i due lo hanno aggredito colpendolo a calci e pugni fino a provocargli un'emorragia cerebrale. Il 37enne, soccorso dal 118, è stato portato in ospedale in codice rosso, dove gli sono stati riscontrati trauma cranico, frattura alla scatola cranica ed emorragia cerebrale. 

A Roma è boom di furti, borseggi e spaccio. Negli ultimi tre anni (2010-2013) nella Capitale i borseggi sono aumentati del 75 per cento (molto più della media nazionale, pari a +43,7 per cento), i furti nei negozi del 29,5 per cento (+15,2 per cento in Italia), i furti sulle auto in sosta del 20,6 per cento (+5,1 per cento il valore medio del Paese). In più nell'Urbe rimane una grande piazza dello spaccio di droga: nell'ultimo triennio questi reati sono aumentati del 43,4 per cento contro una media nazionale pari solo a +3,3 per cento. Questi sono i risultati del primo numero del diario 'Roma verso il Giubileo' del Censis, che ha l'obiettivo di cogliere e descrivere i principali temi nell'agenda cittadina in vista dell'Anno Santo attraverso una serie di note di approfondimento diffuse nel corso del 2015.

Micro illegalità
– I numeri raccontano una insicurezza crescente in strada, nelle piazze e nei luoghi pubblici della Capitale, una pericolosa deriva di micro- illegalità diffusa che semina insicurezza tra i cittadini. E non mancano forme di illegalità di nicchia più alta, con i furti di opere d'arte e materiale archeologico aumentati del 38,9 per cento negli ultimi tre anni. I dati provvisori riferiti ai primi nove mesi del 2014 segnalano per Roma una riduzione dei reati complessivi (-6,6 per cento), ma non dei borseggi, che anzi continuano ad aumentare (+18,2 per cento), né delle rapine negli esercizi commerciali (+14 per cento). La Capitale è una città percepita sempre meno sicura dai suoi abitanti. Il 55,4 per cento dei romani ritiene la Città Eterna oggi meno sicura rispetto a qualche anno fa. Ne sono convinti soprattutto i residenti dei quartieri del centro (58,6 per cento) e della estrema periferia (56,4 per cento), le donne (60,5 per cento) e i più giovani (di 18-29 anni: 65 per cento).


La mappa della paura – È l'Esquilino il quartiere più insicuro (lo pensa il 13,8 per cento dei romani), seguito da San Basilio (12,3 per cento), Corviale e il Trullo (11,2 per cento), Centocelle (11,1 per cento), Tor Pignattara (10,4 per cento), Torre Angela e Tor Bella Monaca (9 per cento). Per i cittadini i luoghi più pericolosi sono la Stazione Termini e i relativi dintorni (67,5 per cento), piazza Vittorio (20,4 per cento), la Stazione Tiburtina (18,6 per cento) e la Stazione Ostiense (11,7% per cento).

Strade e stazioni – Sono considerate molto insicure e da evitare le strade isolate (lo pensa il 54,7 per cento dei romani), le stazioni della metropolitana (32 per cento), i luoghi di ritrovo di extracomunitari e delle comitive di giovani (27,1 per cento), le fermate degli autobus (13,3 per cento) e i vagoni della metro (12,3 per cento). Le stazioni della metro sono percepite come pericolose soprattutto dalle donne (35,2 per cento), le strade isolate mettono paura soprattutto alle persone anziane (53,6 per cento) oltre che alle donne (55,9 per cento).

Rapporti tra romani – Quasi un terzo dei romani è convinto che in città negli ultimi anni i rapporti tra le persone si siano deteriorati. Rabbia repressa e livore sono sentimenti che animano spesso la vita quotidiana dei cittadini. Non a caso crescono i reati di percosse (+31,2 per cento a Roma negli ultimi tre anni, +9,4 per cento in Italia), minacce (+27 per cento, +6,3 per cento nella media nazionale), estorsioni (+21,7 per cento, +14,9 per cento il valore medio del Paese) e lesioni dolose (+19,6 per cento contro +2,2% per cento). Sono dinamiche sociali patologiche in una città in cui i servizi e gli operatori che fanno capo al Comune sono considerati in generale poco efficienti, tranne le biblioteche e gli asili. Solo il 7,8 per cento dei cittadini romani pensa che i vigili urbani siano tra i servizi che funzionano meglio.

Paura terroristi – È il terrorismo internazionale la minaccia globale che preoccupa di più i romani. Fa paura al 43 per cento dei cittadini, più della crisi economica internazionale (39 per cento), dei rischi climatici che potrebbero causare catastrofi naturali (34,8 per cento), delle guerre legate alle diversità religiose e culturali (26,7 per cento), della perdita di competitività della città (21 per cento), delle ondate migratorie provenienti dai Paesi poveri o dai teatri di guerra (19,9 per cento), del ritorno di malattie un tempo debellate o endemiche.

 

Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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