ROMA – Nell’immobile di via Paisiello, ex sede del Giornale d’Italia e de La Destra di Francesco Storace, attualmente occupato da Forza Nuova e Roma ai Romani sono stati trovati dei pc dove sembrerebbe vi sia molto materiale che scotta. A raccontarlo in una video intervista è Giuliano Castellino, responsabile di Roma ai Romani.
Giuliano ci accoglie in via Paisiello 40, ai Parioli per comunicarci i motivi dell’occupazione: “Questa sede è aperta a tutti tranne ad Alemanno, Storace e Buonasorte che hanno tradito chi continua a credere negli ideali di giustizia sociale”. Castellino spiega che nel 2012, quando occuparono la sede di via Paisiello per la prima volta, pensavano che Storace potesse essere “un buon rappresentante” della loro battaglia: “Abbiamo creduto in Storace – racconta – ma poi senza dire niente a noi che avevamo occupato l’immobile dandolo in gestione proprio a lui ha messo la sede del Giornale d’Italia, non ha pagato neppure i dipendenti che lavoravano qui, è andato a braccetto con Alemanno. Dentro questa sede c’era pure una stanza riservata a due rappresentanti della Lega Nord! Troppi inciuci! Ci ha deluso!”. E in merito alle “incongruenze pesanti” e i pc che “scottano” Castellino ha detto che vanno chiarite molte questioni e che i computer ora si trovano in mano ai loro commercialisti: “Sul film ‘Sangue Sparso’ (ndr. Ribattezzato ‘Soldi Sparsi’ da un nostro articolo del gennaio del 2014) vogliamo vederci chiaro perché ha preso diversi finanziamenti pubblici e da un’analisi superficiale mi risulta che ci sono delle grosse incongruenze ma prima di parlare dico che ci sono i nostri commercialisti che stanno facendo tutte le verifiche del caso”.
“Sangue Sparso”, girato nell’estate del 2011, vede come autrice Emma Moriconi, sposata con Roberto Buonasorte. Questo film ha tentato di raccontare una storia che ripercorre la strage di Acca Larentia del 1978, fino ad arrivare all’uccisione di Paolo Di Nella del 1983. Ma l’opera di Moriconi, per paradosso, non ha raccolto i godimento tra i “camerata”, ha riscosso molte critiche. E per altro, il film, non è finito in tutti i cinema come promesso dall’autrice ma è stato proiettato in qualche sala e per pochissimo tempo sebbene sia un’opera che ha beneficiato di un finanziamento del Ministero ai Beni culturali di circa 150 mila euro. Il bello è che secondo quanto detto da Moriconi a L’Osservatore d’Italia nel 2014, gli attori che vi hanno partecipato non hanno percepito alcun compenso. Del film hanno scritto: “Sangue sparso, alla faccia del patrocinio del ministero dei Beni Culturali e dei finanziamenti pubblici, è un film senza rigore storico-scientifico”. E ancora viene definito “una sbilenca sequela di sketch tra principianti di osservanza storaciana, immagini per lo più statiche, alcuni notissimi protagonisti di quegli anni raffigurati con attori improbabili. L’alto e scolpito Nanni De Angelis diventa basso e tracagnotto e lo si vede passeggiare con un Ciavardini con….pancetta”.
I particolari però si possono ascoltare nella video intervista che ha rilasciato Castellino a L’Osservatore d’Italia. Una domanda che si è posto Giuliano mette ancora più curiosità: “Perché Alleanza Nazionale dava i soldi a chi ha occupato questa sede con un atto di forza?”. E la memoria va subito allo scandalo della casa di Montecarlo: forse tante accortezze per evitare un bis?
ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato in flagranza un 50enne romano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di atti persecutori ai danni degli anziani genitori non conviventi.
L’uomo si è presentato presso l’abitazione dei genitori in via Libero Leonardi, in zona Cinecittà e dopo aver citofonato più volte e poi bussato alla porta nel tentativo di entrare in casa, al diniego dei genitori, ha iniziato a colpire violentemente la porta dell’appartamento danneggiandola, spingendo così i genitori a chiedere l’intervento dei Carabinieri tramite il numero di emergenza 112, attirando l‘attenzione degli altri residenti del palazzo.
Dopo pochi minuti i Carabinieri hanno raggiunto l’abitazione e sorpreso l’uomo che versava in evidente stato di agitazione e lo hanno arrestato e condotto in caserma. Poco dopo sono giunti anche i genitori per formalizzare la denuncia riferendo che da circa un anno erano vittime di analoghi episodi di violenza che non avevano mai denunciato, e che erano determinati dallo stato di tossicodipendenza del figlio e finalizzati all’ottenimento di somme di denaro.
Per questo motivo, l’uomo è stato arrestato e condotto presso il carcere di Regina Coeli dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto per lui la custodia cautelare in carcere.
Si fa ancora più intenso l’impegno delle Unità Operative Complesse (UOC) Dipendenze Patologiche della Asl Roma 6 nel progetto della Regione Lazio “Gioco d’Azzardo, Gioco Bugiardo” per il contrasto a quella che ormai è diventata una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze, il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti.
Durante una giornata di approfondimento, lo scorso 13 settembre presso la sala Viola dell’Ospedale dei Castelli, si sono messe a punto nuove sinergie per proseguire in maniera sempre più efficace l’attività della rete, l’elaborazione di progetti individualizzati in equipe multidisciplinari e la condivisione di linee di azione.
A questo momento seguirà un futuro appuntamento rivolto ai Comuni che rientrano nel territorio Asl Roma 6 e che possono contribuire a rinforzare la rete di contrasto.
Il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 Dott. Francesco Marchitelli segue da vicino queste iniziative: “Mi complimento con quella che definisco la “comunità della Asl Roma 6″ impegnata quotidianamente per sostenere le persone e promuovere il benessere della collettività. Questo ulteriore momento di approfondimento è la dimostrazione di quanto intendiamo essere sempre più vicini al territorio”.
L’analisi complessiva del fenomeno “Gioco d’Azzardo Patologico” a livello territoriale consente di ritenere che il consumo di sostanze psicotrope e le dipendenze comportamentali (gioco d’azzardo, internet, videogiochi, shopping compulsivo, ecc.), nella popolazione residente, rappresentino un fenomeno significativo ma ancora per gran parte sommerso. Per questo motivo si ritiene di fondamentale importanza parlarne.
Il focus è servito anche a rinnovare quelli che sono obbiettivi di fondamentale importanza. Tutti d’accordo sul proseguo di un cammino volto a promuovere attività di aggancio e presa in carico di persone con comportamenti di dipendenza dal gioco e delle loro famiglie, integrando e supportando i servizi socio-sanitari del territorio. E poi ancora attivare l’implementazione di gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto e di un’Unità di strada per la prevenzione e il contrasto. Continuare a promuovere una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza per fornire informazioni sui servizi offerti dal pubblico e dal privato per la prevenzione e il contrasto ai comportamenti di gioco d’azzardo patologico.
L’incontro dello scorso 13 settembre è stato dunque molto proficuo grazie alla condivisione di esperienze pratiche e sono state individuate ulteriori azioni da realizzare per ogni territorio dii competenza di ogni specifico Servizio per le Dipendenze (SER.D.).
“L’opportunità di trovarsi insieme – ha detto, tra l’altro il Direttore sost. f.f. UOC Dipendenze Patologiche Dottoressa Simonetta della Della Scala – ha favorito l’incontro fra equipe multidisciplinari di servizi diversi e con quelle appartenenti agli Enti del Terzo Settore coinvolti. L’analisi delle criticità emerse ha fatto scaturire ulteriori proposte di collaborazione ed il bisogno di allargare l’evento in un’ottica d’integrazione sociosanitaria visti i progetti attivi sullo stesso argomento in più Distretti Socio-Sanitari della ASL in previsione di un incontro rivolto anche ai Comuni”.
Di rilievo tutti gli interventi degli esperti per capire come si agisce per contrastare il disturbo da Gioco d’azzardo a partire dal Direttore sost. f.f. UOC Dipendenze Patologiche Dott.ssa Simonetta della Della Scala proseguendo con l’intervento della Dott.ssa Paola Capoleva Direttore f.f. UOC Integrazione sociosanitaria e Welfare di Comunità. Si è proseguito con altri contributi di medici, specialisti e associazioni del Terzo settore impegnate nel progetto.
Rimangono dunque puntati i riflettori sulla dipendenza da gioco d’azzardo, una dipendenza patologica “sine substantia”. In ambito clinico infatti è dimostrata in letteratura la comorbilità con altre patologie quali la depressione, l’ipomania, il disturbo bipolare, l’impulsività, l’abuso di sostanze, disturbi di personalità (antisociale, narcisistico, istrionico, borderline), il deficit dell’attenzione con iperattività, il disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia e altri disturbi fisici associati allo stress (ulcera peptica, ipertensione arteriosa, etc). Per questo l’importanza di fare rete.
ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito di iniziativa un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 20enne egiziano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata. I militari hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico del giovane quale l’autore di una rapina avvenuta la scorsa notte ai danni di un minimarket in via Manin.
Il titolare dell’attività ha allertato i Carabinieri e ha denunciato di essere stato minacciato da una persona, a lui sconosciuta, che, entrata nel negozio armata di un taglierino, lo avrebbe costretto a consegnare il denaro contenuto nella cassa, appena 30 euro.
Intervenuti sul posto, i militari hanno acquisito le immagini della video-sorveglianza del locale lungo le vie limitrofe ed hanno identificato il 20enne poi rintracciato in via Turati.Bloccato e perquisito, l’indagato è stato trovato in possesso del taglierino utilizzato e di 5 dosi di hashish. Per lui è scattata anche la denuncia a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il fermato è stato condotto presso la casa circondariale di Regina Coeli dove il Tribunale di Roma ha convalidato il fermo e disposto per lui la custodia cautelare in carcere.