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Roma

Roma rifiuti, fari puntati al Consiglio del Municipio VI. Manna: “Su Rocca Cencia maggioranza bipolare”

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ROMA – Archiviata la turbolenta seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina sull’emergenza rifiuti, scandita dalle sonore proteste delle opposizioni e dei Sindaci dell’area metropolitana di Roma che non accettano “le discariche, lotteremo anche con le barricate”, l’attenzione si sposta al Municipio VI, territorio che ospita il TMB Rocca Cencia, il solo rimasto in piedi dopo il vasto incendio che all’indizio di dicembre ha devastato quello del Salario. Domani, 17 gennaio, è in programma l’ennesimo e altrettanto Consiglio straordinario sul tema dei rifiuti. E il clima non sarà poi così diverso.

Durante il suo intervento in Aula la Sindaca Virgina Raggi ha tenuto a ribadire che “Il rogo nel Tmb Salario, un impianto che trattava un quarto dei rifiuti di Roma, ha impattato sul piano industriale di Ama”. E che quell’impianto “non ci sarà più”. Nessun accenno sul futuro di Rocca Cencia, che, secondo i pentastellati capitolini, doveva chiudere entro il 2019.

“Siamo preoccupati per la sorte del nostro territorio – attacca Marco Manna, Presidente del Comitato Periferia Roma Est -, e vogliamo comprendere quali sono le intenzione del Municipio e del Campidoglio rispetto sia a quanto accaduto al Salario sia per quanto riguarda la raccolta differenziata. Ne abbiamo sentite tante, troppe in questi mesi, vogliamo chiarezza su Rocca Cencia e sulla raccolta differenziata”. Che in questi mesi ha subito un drastico e clamoroso passo indietro. “In molti quartieri del nostro territorio – aggiunge – sono ricomparsi i cassonetti, questo significa che la differenziata, quella porta a porta, è stato un fallimento totale. Anche perché l’Ama, per ragioni tecniche a noi sconosciute, non effettuava il servizio in modo lineare e ciò ha trasformato le nostre strade e marciapiedi in discariche a cielo aperto. Per tale ragioni, noi e i cittadini tutti vogliamo sapere cosa vogliono fare. È un nostro diritto”.

Marco Manna, al centro, durante uno dei suoi interventi sul territorio

“Ci hanno l’illuso con la promessa di chiudere lo stabilimento di Rocca Cencia – recita il manifesto distribuito nelle ultime ore –, ma l’ecomostro è ancora lì ad avvelenare le nostre vite. Al danno si aggiunge la beffa di vedere i nostri quartieri soffocati da sporcizia e degrado”. Che si conclude con un invito esplicito: “incontriamoci e portiamo la nostra protesta al Consiglio Straordinario del Municipio VI”.

“La situazione è al limite – chiosa lapidario il Presidente Manna – possiamo dire fuori controllo. La nostra posizione è molto chiara: trasformare l’impianto in Centro Culturale della Città di Cabii, come promesso, e avviare una seria raccolta differenziata. Infine, vorrei sottolineare che ci disorienta quanto affermato dal Presidente del Municipio Romanella, durante la seduta del Consiglio Comunale: perché in questi due anni e mezzo gli abbiamo sentito dire tutto e il contrario di tutto. Forse è il momento di prendersi le responsabilità e forse, se non si è in grado di gestire tali situazioni, è meglio che faccia un passo indietro”.  

Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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Roma

Roma, ragazza cade dalla terrazza del Pincio

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Una 20enne è precipitata dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, al centro di Roma, per circa 5 metri di altezza finendo sul terrazzamento sottostante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la ragazza con un’autoscala. La giovane è stata portata in ospedale in stato cosciente. L’allarme è scattato intorno alle 7 quando alcuni passanti hanno sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Non si esclude che sia caduta diverse ore prima del ritrovamento. Da chiarire la dinamica dell’accaduto.

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