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ROMA SANITA', RISCHIO CHIUSURA SAN FILIPPO NERI: I LAVORATORI SCRIVONO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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Tempo di lettura 3 minuti Ad Anguillara Sabazia è partita la raccolta firme

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Alberto De Marchis

Roma – Continua la mobilitazione contro la riduzione dei posti letto e pericolo chiusura dell’ospedale San Filippo Neri di Roma. In Provincia si raccolgono firme.

A partire da oggi ad Anguillara Sabazia dalle ore 9.30è iniziata una raccolta firme con valore legale contro la minacciata chiusura e/o dimezzamento dell'Ospedale San Filippo Neri. Le firme raccolte finora (senza documento di identità) avevano un puro scopo statistico ed è stata superata la quota di 50 mila firme nella zona di Roma nord in appena 5 giorni, questa volta la raccolta sarà ufficiale e verrà presentata agli Organi competenti. Si raccomanda la massima partecipazione e divulgazione. Gli esercizi di Anguillara dove firmare sono: edicola della stazione; edicola vicina al Conad; tabaccheria davanti hotel Massimino; Bar accanto al supermercato Emmepiù; Bar accanto la farmacia Firriolo; studio medico del dott. Nizza (alla fine di Via Residenza Claudia). Probabilmente mercoledì mattina ci sarà anche una postazione fissa davanti la Posta e davanti al Conad.

Intanto i lavoratori dell'ospedale di via Martinotti esasperati dalla drammatica situazione in cui versa la struttura, inviano una lettera in cui chiedono l'aiuto del presidente della Repubblica:

Illustrissimo Signor Presidente,

Noi lavoratori dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma confidiamo nella speranza che Ella leggendo queste poche righe né carpisca la drammaticità e la preoccupazione.

In questi giorni, come Ella di certo ha contezza, il Commissario Bondi sta valutando la riduzione della spesa sanitaria della Regione Lazio colpendo duramente il nostro Ospedale, che nel 1994 ha ottenuto lo status di nosocomio di alta specializzazione e di Eccellenza e di Rilievo Nazionale, dalla paventata chiusura alla possibile drastica riduzione di posti letto, che inesorabilmente rappresenterebbe una pre-chiusura.

 

Il nostro nosocomio vanta professionalità e specializzazioni apprezzate in tutto il territorio nazionale ed internazionale, la nostre struttura è stata oggetto di profonde ristrutturazioni e nuove edificazioni come il Padiglione “C” ed implementata recentemente con il Padiglione “D”, palazzina di sette piani, attivato nel 2011 con finanziamenti di oltre 20 milioni di Euro con due reparti ed ambulatori intramoenia realizzati al costo di 1830 mila euro, un Acceleratore Lineare unico a Roma e uno dei pochi in campo internazionale cd acquistato al costo di oltre 2 milioni di Euro, l’oculatezza della gestione della “cosa” pubblica e l’alta performance rispetto agli altri

Ospedali Italiani né rappresenta un esempio di come condurre un’ Azienda pubblica.

 

Tagli di 170/200 ma anche di un solo letto non è coerente verso l’unico Ospedale Pubblico presente nel territorio a Nord di Roma che ha saputo adattarsi nella riduzione dei costi di gestione ed incrementare la qualità erogata ai cittadini, non è possibile che si eseguano tagli lineari senza uno studio serio ed approfondito, illustre Presidente vi è un accanimento da parte di qualcuno verso il nostro Ospedale poiché non vi sono altre spiegazioni, fermi questa aggressione! Quantomeno ponga il quesito a coloro che possiedono l’autorità di fornirle esaustive spiegazioni auspicando un tavolo di confronto, non permetta che il Servizio Sanitario Nazionale venga affossato a vantaggio della sanità privata. Non permetta che diventiamo osservatori della distruzione del sistema sanitario pubblico inermi e senza capirne le motivazioni.

 

Presidente, siamo all’atto finale di scelte assurde ed incomprensibili, non lasci affossare una bellissima realtà senza motivazioni, non lasci che tutti noi, ovvero 2300 lavoratori, diventino testimoni di uno scempio, ascolti questo grido di dolore che proviene da cittadini e lavoratori onesti che hanno creduto nell’Italia e nei valori della Costituzione, nel lavoro e nella famiglia, ci lasci ancora una speranza che ne futuro possiamo ancora credere nella saggezza e nelle capacità degli Italiani.

 

Presidente come Ella ha visionato numerosi cittadini hanno firmato la nostra petizione per salvare questa bellissima realtà sanitaria nazionale, abbiamo raccolto in soli due giorni più di 30.000 adesioni provenienti non solo dal territorio ma anche da altre regioni, Presidente ci dica cosa dobbiamo rispondere a tutti gli anziani preoccupati che hanno partecipato alla nostra manifestazione, ci dica cosa dobbiamo dire a tutti i pazienti oncologici che attendono un intervento chirurgico e che giornalmente si rivolgono a noi per terapie farmacologiche e radianti  carichi di speranza, come spiegare a tutti i nostri connazionali che da provenienti da altre regioni fanno viaggi della speranza per eseguire interventi cardiochirurgici poiché abbiamo un Primario di fama internazionale ed allievo di Barnard come il prof. Ciro Campanella,

 

cosa dobbiamo spiegare a tutti i pazienti afferenti alla Neurologia, Urologia, alla nostra Ostetricia/Ginecologia, ai pazienti ricoverati in Ortopedia, in Maxillo o in Cardiologia, oppure in Chirurgia Oncologica o in Chirurgia Vascolare ed altro, siamo l’unico Ospedale nel quadrante di Roma Nord dove è possibile permettere l’attuazione della legge 194, ai nostri 1.200.000 accessi per attività ambulatoriali, signor Presidente cosa dobbiamo dirgli, come spiegargli che un Ospedale pubblico sano è divenuto nei suoi 65 anni di vita un punto di riferimento  dei cittadini, per tutte le qualità esposte in precedenze, non ci lasci soli in questa battaglia a difesa del SSN e della Sanità Pubblica.

 

Illustre Presidente fermi tutto questo, abbiamo bisogno di Lei.

I Lavoratori dell’Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri di Roma

tabella PRECEDENTI:

07/12/2012 ROMA CHIUSURA S.FILIPPO NERI, CTO, OFTALMICO, FORLANINI – PAOLO DOMINICI (UIL FPL): “PRONTI ALLE BARRICATE”.

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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