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Roma

ROMA, SIT IN INSEGNANTI: IL PARADOSSO DELLA "CHIAMATA" E DELLE GRADUATORIE

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Tempo di lettura 3 minuti Sit-in dei professori abilitati con il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) ed aspiranti ad un posto di lavoro nell'anno scolastico che sta per iniziare.

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Claudio Cerroni

Ieri, sabato 7 settembre, a Roma, in Viale Trastevere, si è svolto il sit-in dei professori abilitati con il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) ed aspiranti ad un posto di lavoro nell'anno scolastico che sta per iniziare.

L'obiettivo principale della manifestazione è stato quello della spendibilità immediata del titolo, una delegazione è stata accolta dal dott. Luigi Fiorentino, capo di Gabinetto del Ministro On. Maria Chiara Carrozza – impegnata a Gonzaga (Mn) per presenziare all'inaugurazione di una scuola.

Quello che gli abilitati TFA (11.000 circa in tutta Italia) chiedono è di essere inseriti già da quest'anno nelle graduatorie d'istituto in seconda fascia, così da avere la possibilità di essere chiamati dalle scuole: <

Oltre all'obiettivo a breve termine (la spendibilità del titolo) i manifestanti chiedono anche l'inserimento nel GaE (Graduatorie ad Esaurimento) come i vecchi abilitati SISS (Scuola di Specializzazione all'Insegnamento Secondario) e una distinzione dai PAS (Percorso Abilitativo Speciale) che stanno per essere attivati e destinati ad insegnati non-abilitati che possano vantare un determinato numero di ore di servizio nella Scuola Pubblica o Paritaria.

Due sono le graduatorie per gli insegnati, una di Provveditorato (GaE) con tre fasce distinte, e una d'Istituto, sempre di tre fasce. Dal Provveditorato in base alla GaE vengono fatte le immissioni in ruolo, mentre dalle graduatorie d'Istituto (ogni docente può indicare solo 20 istituti) vengono assegnate le supplenze. Se nell'anno in corso gli abilitati del TFA chiedono, quantomeno, di essere inseriti nella seconda fascia d'Istituto, così da avere una priorità di chiamata rispetto ai non abilitati inseriti nella terza fascia, nel lungo periodo auspicano di essere inseriti nella terza fascia del GaE (come gli abilitati della SISS), unica graduatoria che dà la speranza di avere, in un futuro lontano, la possibilità di essere inseriti di ruolo. << Il nostro obiettivo a lungo termine – chiosa il prof. Ricci – è quello, chiaramente, di avere una parità di trattamento rispetto ai vecchi abilitati SISS, perché crediamo che la nostra abilitazione abbia pari valore e per questo dovrebbe dare accesso alla terza fascia della Graduatoria ad Esaurimento, come è sempre stato per la SISS, e che ci possa quindi permettere di accedere al ruolo>>.

Oltre all'inserimento nel GaE è necessaria anche una distinzione dai PAS secondo il Prof. Ricci, che così spiega la differenza dei due percorsi abilitanti: << mentre il TFA prevedeva una triplice prova di accesso, per i PAS è previsto il semplice requisito di servizio; quindi, non è, secondo noi, una garanzia di saper insegnare e per questo chiediamo una distinzione netta che sia una distinzione di fascia all'interno del GaE o proprio una distinzione di graduatoria. Crediamo che il nostro TFA debba avere valore concorsuale dato che sono state superate tre prove di accesso che non sono previste per i PAS >>.

In merito all'impressione avuta dall'incontro con Capo di Gabinetto, il dott. Luigi Fiorentino, il prof. Ricci riferisce: << noi crediamo che, effettivamente, il Ministro e il Capo di Gabinetto stiano lavorando ed abbiano compreso la problematica, una nostra delegazione verrà ricevuta entro il 20 settembre per essere informata sul tipo di soluzione, attraverso un atto normativo, che potrà essere adottata per la spendibilità del titolo fin da quest'anno >>.

Dal canto nostro siamo invece più scettici riguardo alle reali intenzioni del Ministro, le dichiarazioni che oggi ha rilasciato a Repubblica vanno nella direzione opposta, ha infatti affermato il Ministro: << non bandirò più un concorso pubblico per assumere docenti in queste condizioni. In Toscana e Lazio le commissioni non hanno concluso il lavoro, altrove mancavano classi di concorso, mancavano discipline. Prima di pensare a nuovi concorsi dobbiamo ridare certezza a chi già nella scuola lavora >>. Quindi in controtendenza rispetto al suo predecessore, il Ministro Profumo, che voleva fare del concorso la base del reclutamento al fine di premiare il merito e ringiovanire la classe docente. A questo punto quale sarà il destino degli abilitati tramite TFA se non potranno entrare nel GaE, unica graduatoria che consente l'immissione in ruolo, e non avranno più a disposizione i concorsi? Saranno forse costretti a restare precari a vita?

Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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