ROMA: STUDENTI E PROFESSORI DELL'ISTITUTO PAOLO BAFFI IN CAMPIDOGLIO AL FESTIVAL DELLA DIPLOMAZIA

Redazione

Roma – E' ormai diventata una tradizione la presenza degli studenti e dei docenti dell'Istituto Paolo Baffi alla cerimonia di inaugurazione del Festival della Diplomazia, che quest'anno si è svolta al Campidoglio, nelle splendide sale dei Musei Capitolini. Una sede nuova per questo evento che negli scorsi anni era invece sempre stato ospitato nei locali del Ministero degli Esteri alla Farnesina.
La cerimonia di inaugurazione ha aperto una fitta serie di appuntamenti dedicati quest'anno al tema "Prevenire conflitti, elaborare soluzioni", di assoluta attualità dato lo stato di grave tensione o addirittura di aperto conflitto che vede opposte entità che neppure sono più riconoscibili come stati nazionali. Questi incontri si svolgeranno a Roma tra il 22 e il 31 ottobre, coinvolgendo le più prestigiose istituzioni statali e universitarie italiane e numerose ambasciate straniere.

"Le sezioni del nostro Istituto dedicate alle relazioni internazionali ed alle attività professionali del turismo sono da sempre quelle più interessate a conoscere gli sviluppi della politica e dei flussi internazionali", ci dice il dirigente dell'istituto Prof. Roberto Tasciotti, "e così per noi partecipare al Festival della Diplomazia è un impegno che rientra a pieno titolo nelle nostre attività didattiche e nelle proposte culturali che rivolgiamo ai nostri studenti. E voglio ringraziare il Presidente del festival, il Dott. Giorgio Bartolomucci, per l'attenzione che ogni anno ci riserva rinnovando l'invito alla nostra scuola".
Ed è lo stesso presidente Giorgio Bartolomucci a rispondere direttamente alle parole del preside Tasciotti: "Gli studenti del Paolo Baffi, grazie evidentemente all'impegno dei loro insegnanti, hanno sempre rappresentato una presenza costruttiva all'interno del Festival, sia negli anni scorsi quando la nostra offerta ai partecipanti più giovani era costituita soprattutto dalle arti contemporanee, con le visite alle splendide collezioni custodite nel Ministero e con la proiezione di filmati e documenti relativi sia alla storia della diplomazia che al lavoro dei giovani artisti nei vari paesi del mondo, e tanto più quest'anno dove le arti da visive sono diventate musicali grazie alla presenza di una figura eccezionale, e cioè la madrina del festival, quella straordinaria cantante e artista che risponde al nome di  Noa".

E' stata proprio Noa Achinoam Nini, conosciuta in tutto il mondo solo col suo primo nome, ad accogliere i ragazzi del Baffi e gli invitati alla cerimonia di inaugurazione. Noa ha tenuto un commovente discorso centrato sulla necessità che tutti i cittadini del mondo comprendano che sono loro, ancor prima dei governi,  gli artefici della pace, attraverso i comportamenti e le scelte individuali. Ha parlato della necessità che tutti si impegnino per evitare i conflitti, ognuno al suo livello, e del ruolo dell'arte e della cultura nella lotta alla guerra e per la conquista della pace. Ha poi sottolineato come si debba reagire alla cultura del terrore ed agli atti che la generano, finalizzati a privare i cittadini di ogni nazione dei diritti umani e civili più elementari.

Non era prevista una esibizione canora, ma la stessa Noa, colpita dalla perfezione dell'acustica della Sala Pietro da Cortona, ha deciso di regalare ai presenti alcuni minuti della sua arte, improvvisando eccezionali virtuosismi: la sua voce ha raggiunto tonalità impossibili da raccontare, che sembravano provenire lontano dal tempo e dallo spazio, raggiungere i presenti e poi proiettarsi verso altri spazi e altri futuri. Note che evidentemente non è possibile apprezzare dalle registrazioni, per pefette che siano, o durante i concerti quando i suoni attraversano potentissime amplificazioni. Ma che eseguiti in una sala che sembrava fatta apposta per quella voce, in prossimità delle opere dei più grandi maestri della pittura e della scultura, hanno creato momenti di incredibile intensità emotiva, che hanno portato alcuni dei presenti alla commozione ed hanno lasciato in tutti un ricordo indelebile.