ROMA, TRUFFA VINO DOP: SEQUESTRATI 30MILA LITRI DI VINO "TAROCCO"

Redazione

Roma – L'ICQRF (Ispettorato Repressione Frodi, Unità Investigativa Centrale), e i Carabinieri dei Nuclei Antifrodi (NAC) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali hanno sequestrato oltre 30mila litri di vino comune spacciato per prodotto di qualità. L'operazione è stata effettuata gli scorsi mercoledì e giovedì, 4 e 5 febbraio, in oltre 90 punti vendita in tutt'Italia ed è stata diretta dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Roma, Maria Bice Barborini.

Le indagini sono quindi sfociate nel provvedimento del Gip del Tribunale di Roma, Giovanni Giorgianni, che ha sancito il sequestro di oltre 30.000 litri di vino per un valore commerciale di oltre 60.000 euro e con l'iscrizione nel registro degli indagati di 8 persone operanti nel settore vitivinicolo.

Gli investigatori hanno scoperto un esteso fenomeno di frode verso i consumatori finali, finalizzato alla commercializzazione di comuni vini bianchi e rossi sull'intero territorio nazionale, mediante un articolato reticolo di punti vendita ed enoteche, come vini di qualità contraddistinti con nomi di varietà e, in taluni casi, con denominazioni di origine protette.

Gli indagati avrebbero commercializzato il prodotto contrassegnato con sigle e nomignoli – cab sau o pi ne – sigle che richiamano chiaramente vini di ben altra qualità e valore come il cabernet sauvignon o il pinot nero. Con questo sistema si richiamavano le varietà di vini più conosciute e apprezzate dai consumatori. I truffatori ottenevano il massimo profitto dalla vendita dei vini tarocchi spacciati per vini di qualità.

Grazie al tempestivo intervento e al raccordo tra Carabinieri e ICQRF, che hanno effettuato a monte un'efficace attività investigativa, si è potuto sottrarre al commercio il prodotto vinoso, tutelando gli ignari consumatori e la produzione dei vini di qualità che nel panorama agroalimentare italiano rappresentano un'indiscussa eccellenza.

Le indagini proseguono con ulteriori accertamenti sui quali la Procura della Repubblica di Roma ha imposto il più stretto riserbo.