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Economia e Finanza

Russia, Gazprom annuncia nuovi tagli ai flussi di gas verso l’Ue: il costo del metano alla borsa di Amsterdam balza del 43%

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Nelle capitali europee comincia a pendere un minaccioso punto interrogativo

Un nuovo e corposo taglio annunciato da Gazprom all’Eni e lo stop ai flussi via gasdotto alla Francia segnano un’altra giornata nera sul fronte energia per l’Europa.

La guerra del gas con Mosca è ormai entrata nel vivo e vede emergere via via con maggiore chiarezza la strategia del Cremlino: intrappolare il Vecchio Continente in una spirale fatta di prezzi alle stelle e approvvigionamenti sempre più a singhiozzo.

Il costo del metano alla borsa di Amsterdam è balzato del 43% in una settimana, passando da 82,5 a 117,74 euro, con un picco di 134 euro al MWh registrato dopo i nuovi tagli resi noti dai russi. Il trend potrebbe peggiorare e sulla tenuta degli stoccaggi comuni in vista dell’inverno nelle capitali europee comincia a pendere un minaccioso punto interrogativo.

La giornata si è aperta con le brutte notizie per l’Italia. A fronte di una richiesta giornaliera da parte di Eni pari a circa 63 mln di metri cubi, Gazprom ha comunicato che ne fornirà solo il 50%.

Solo qualche ora dopo è stata la Francia a rendere noto di non ricevere più metano via gasdotto. Lo stop in questo caso, è la spiegazione arrivata da Berlino, non è l’effetto di una nuova decisione russa bensì della stretta di Mosca sui flussi lungo il Nord Stream 1, che porta energia in Germania.

Tagliando il gas verso i Paesi europei più orientali Mosca crea un effetto domino che si propaga quasi per l’intero continente. E anche al fornitore slovacco Spp la Russia ha comunicato che, a giorni, le consegne saranno dimezzate. Nelle cancellerie europee ormai non hanno più dubbi: quella di Mosca è una “decisione politica”, come ha sottolineato il cancelliere tedesco Olaf Scholz all’indomani della stessa accusa lanciata dal premier Mario Draghi, che ha liquidato come “bugie” le motivazioni tecniche addotte da Gazprom.

Un’azione ritorsiva, insomma, anche a seguito dei sei pacchetti di sanzioni imposti da Bruxelles. “La Russia è pronta a fornire all’Europa il gas di cui ha bisogno per riempire gli stoccaggi in vista dell’inverno a patto che non ci siano ostacoli politici”, è stata d’altra parte la limpida spiegazione fornita oggi dal ministro dell’Energia russo Alexander Novak in un’intervista alla tv Rossiya 24. Il problema è che, rispetto a qualche settimana fa, il ventaglio di risposte a cui può accedere l’Ue è limitato: la pistola delle sanzioni sembra alquanto scarica sia per il graduale esaurimento dei settori sanzionabili sia per l’impossibilità di un’intesa sull’embargo sul gas. Anzi, la battuta che circola in queste ore nei corridoi di Bruxelles è che all’embargo al metano russo ci stia pensando direttamente Putin.

Parallelamente, l’Ue è chiamata ad una forte accelerazione sulle piattaforme comuni d’acquisto. Al momento gli stock Ue viaggiano oltre il 50% ma, con le ultime riduzioni, il target dell’80% da raggiungere prima dell’inverno si allontana. “Non vi è alcuna indicazione di un rischio immediato di sicurezza degli approvvigionamenti”, hanno assicurato dalla Commissione. E Bruxelles, nel frattempo, ha registrato il record di import di gas naturale liquefatto, con punte giornaliere di 0,54 miliardi di metri cubi. L’Italia tra i fornitori alternativi può contare sulla sponda dell’Algeria, dalla quale al momento arriva il doppio del gas rispetto alla Russia, i cui flussi si stanno avvicinando ai volumi di metano in arrivo dall’Azerbaigian. Il sistema italiano per ora regge ma il nuovo taglio inflitto da Gazprom aumenta le ombre sul futuro, nazionale ed europeo. A Bruxelles spiegano che le ritorsioni di Putin accrescono “la determinazione” a raggiungere gli obiettivi del RepowerEu.

Il piano, però, deve ancora essere approvato da Consiglio Ue e Parlamento in un momento nel quale il fronte europeo, per una decisa transizione alle rinnovabili, sta mostrando crepe e indecisioni ed è chiamato alla difficile prova del via libera alla tassonomia nei prossimi giorni. Sulla diversificazione delle forniture Ursula von der Leyen si sta muovendo con rapidità, ma l’accordo con Egitto e Israele può non bastare. E all’orizzonte resta comunque un grande rebus al meccanismo di solidarietà Ue: con quale prontezza scatterà nel caso in cui più di un Paese membro si ritrovasse a corto di energia? 

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Economia e Finanza

Lavoro: l’occupazione cresce grazie alle donne. +390mila sull’anno

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Gli occupati ad aprile crescono di 48mila unità rispetto a marzo (+0,2%) e di 390mila unità rispetto ad aprile 2022 (+1,7%).

Lo rileva l’Istat spiegando che il tasso di occupazione sale al 61%.

L’occupazione cresce tra i dipendenti permanenti e gli autonomi e cala per i dipendenti a termine

La crescita porta gli occupati a 23milioni 446mila unità. Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 61,0%, mentre quelli di disoccupazione e di inattività calano al 7,8% e 33,6% rispettivamente

L’occupazione cresce ad aprile grazie alle donne. A fronte di un aumento di 48mila unità nel complesso su marzo si registra un calo di 4mila unità tra gli uomini e un aumento di 52mila unità per le donne.

Anche su base annua le donne registrano il risultato migliore con 217mila occupate in più a fronte di un aumento di 173mila unità tra gli uomini. Il tasso di occupazione femminile arriva ad aprile al 52,3% con un aumento di 0,3 punti su marzo e una crescita di 1,4 punti su aprile 2022 (+0,6 punti sull’anno per gli uomini).

Il tasso di disoccupazione cala al 7,8% con una riduzione di 0,1 punti rispetto a marzo e di 0,4 punti su aprile 2022. Le persone in cerca di lavoro scendono sotto quota due milioni e sono 1 milione 986mila, in calo di 14mila unità su marzo e di 72mila unità su aprile 2022. Nel mese il tasso di occupazione sale al 61% mentre, quello di inattività cala al 33,6% (-0,1 punti sul mese, -0,9 sull’anno).

Il mercato del lavoro tira e per assicurarsi il personale necessario le aziende fanno più contratti stabili. I dipendenti permanenti nel mese sono cresciuti di 74mila unità sul mese e di 468mila unità sull’anno. I dipendenti a tempo determinato ad aprile sono diminuiti di 30mila unità su marzo e di 149mila unità su aprile 2022.

Nel complesso gli occupati sono cresciuti di 48mila unità su marzo e di 390mila su aprile 2022. I dipendenti complessivamente sono circa un milione in più dell’aprile 2021.

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Cronaca

Confartigianato Roma, Diego Righini: “Al governo manca organizzazione del sistema produttivo per Pnrr e altri fondi”

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“Lo dico dallo scorso gennaio al Governo di Giorgia Meloni: riorganizziamo la capacità produttiva delle imprese italiane. Bisogna aprire un vero tavolo di lavoro con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia per le imprese, Mediocredito e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy”. E’ quanto afferma Diego Righini, presidente della Federazione della PMI Confartigianato Città Metropolitana di Roma.
“Come evidenziato dalla Corte dei conti è un argomento prioritario”, prosegue Righini, “Non produciamo più. La fiducia delle imprese nell’investire in capitale, mezzi e personale manca per una questione di carenza organizzativa del sistema del piano industriale e del credito, il problema iniziale é come sfruttare il fondo del PNRR, ma poi ci sarà quello dei fondi di coesione 2021-2027 e i fondi RePowerUe”.
Il presidente della Federazione della PMI Confartigianato Città Metropolitana di Roma ricorda alcuni dati, emersi dal Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti. “A fine 2022 i 24,5 miliardi di spesa sostenuta dalle Amministrazioni centrali titolari di misure del PNRR testimoniavano un avanzamento del 12,8%”, prosegue Righini, “Considerando anche il progresso dei primi mesi di quest’anno, il tasso di sale al 13,4%. Se le prime 3 missioni (digitalizzazione, transizione energetica e infrastrutture), “evidenziano progressi più ampi, tutti superiori al 16%”, le missioni 4 e 5 (legate all’istruzione e all’inclusione) presentano tassi di avanzamento vicini al 5%, mentre la 6 in tema di salute non raggiunge la soglia dell’1%”.



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Economia e Finanza

Mercato immobiliare nel Lazio, report Gate.away: la provincia di Frosinone la meta più ambita dagli stranieri

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Frosinone è la provincia più ricercata dagli stranieri che vogliono comprare una casa nel Lazio. Questo secondo un report realizzato sulle richieste nei primi 4 mesi del 2023 da Gate-away.com, il portale immobiliare italiano esclusivamente dedicato agli stranieri che vogliono comprare immobili italiani. Il capoluogo ha ricevuto il 40% sul totale delle istanze. Seguono Roma (29,9%), Rieti (13,6%), Viterbo (12,8%) e Latina (3,3%)

Chi sono gli acquirenti stranieri

Sono soprattutto gli statunitensi a voler comprare casa nella regione (il 29,9% sul totale). Il secondo posto se l’aggiudica la Gran Bretagna (10,2%) poi Germania (6,3%). In crescita anche le richieste dal Canada (5,2%). A livello annuale la performance più elevata viene registrata da Israele che segna un +56,67% a/a.

Interessante il dato delle richieste che arrivano dagli stranieri mentre sono a Roma: rispetto al 2022 si registra una crescita del +45,95%. La Capitale in scia a questa tendenza raggiunge numeri record sul fronte delle preferenze, +20,13% rispetto allo scorso anno.

Quanto spendono

Nel primo quadrimestre del 2023 i dati rivelano un orientamento dell’investimento nella fascia di prezzo, fino 100 mila euro che registra il 45% del totale delle richieste. Seguono le fasce, 100-250 mila euro (23,8%) 250-500 mila euro (15.4%); 500 mila-1 milione di euro (9.85%); oltre 1 milione (5.67%).

Che tipo di immobili cercano gli stranieri nel Lazio

La categoria appartamento (20.5% sul totale) resta la preferita; mentre sono in aumento le richieste per la categoria villa (14.6% sul totale). Per quanto riguarda dotazioni e caratteristiche aggiuntive, piscina, giardino o terreno non sono indispensabili per attirare l’interesse dei compratori stranieri ma sicuramente rappresentano un elemento sempre apprezzato. Soprattutto il giardino che raccoglie il 46% delle preferenze

Questi dati sono stati forniti agli agenti immobiliari di Roma durante l’appuntamento BikeAway: un progetto ideato, organizzato e promosso da Gate-away.com e che lega immobiliare, promozione dell’Italia nel mondo e solidarietà.

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