“Salari fermi, diritti negati”: sciopero e protesta dei lavoratori della Camera

Salari e condizioni di lavoro invariate e in alcuni casi peggiorate sono le ragioni che porteranno allo sciopero del 4 febbraio ed al sit-in in piazza Capranica dei dipendenti della società in house della Camera dei Deputati, CD Servizi Spa.

Il primo settembre 2024 la Camera dei Deputati ha affidato direttamente alla società CD Servizi Spa, di sua proprietà, diverse attività tra cui pulizia e ristorazione, precedentemente esternalizzate.

Secondo i sindacati Cobas del Lavoro Privato e UCLAS, l’affidamento diretto avrebbe dovuto migliorare le condizioni economiche dei lavoratori, che per anni avevano percepito salari al di sotto della retribuzione minima “costituzionale”.

Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa: “i trattamenti economici applicati da CD Servizi Spa sono rimasti invariati o addirittura peggiorati per alcuni punti, e la società si è rifiutata di riconoscere la giusta retribuzione per le ore di formazione obbligatorie effettuate nel mese di settembre al personale part-time”, denunciano i sindacati.

Nonostante la rappresentatività dei sindacati Cobas del Lavoro Privato e UCLAS tra i lavoratori impiegati nei servizi di pulizia, le loro istanze sono state ignorate: “Abbiamo richiesto più volte un confronto con la società per modificare le condizioni contrattuali sfavorevoli e avviare un percorso di contrattazione integrativa, ma le nostre richieste sono rimaste senza riscontro, evidenziando il tentativo di selezionare interlocutori sindacali più graditi alla gestione della società”.

Di fronte a questa situazione, i sindacati Cobas del Lavoro Privato e UCLAS hanno indetto uno sciopero di un’ora, dalle 9:00 alle 10:00 del 4 febbraio 2025.

Nello stesso orario, i lavoratori aderenti ai sindacati terranno un presidio in Piazza Capranica, nei pressi della Camera dei Deputati, per protestare contro la mancata risposta alle loro richieste e la gestione delle condizioni di lavoro da parte di CD Servizi Spa.