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Cronaca

San Lazzaro di Savena: arrestati falsi finanzieri che derubavano i portapizza

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Tempo di lettura 2 minuti Rinvenuti e sequestrati gli attrezzi del mestiere utilizzati per mettere in atto la simulazione del controllo stradale

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Redazione

 

SAN LAZZARO DI SAVENA – Nella scorsa primavera un addetto alla consegna a domicilio di una pizzeria di San Lazzaro di Savena aveva denunciato di essere stato derubato del denaro in suo possesso da due uomini che si erano spacciati per agenti della Guardia di Finanza e l’avevano sottoposto ad un controllo stradale.
I due uomini in abiti borghesi ed a bordo di un’autovettura, fermavano lungo la strada l’addetto alle consegne delle pizzeria a bordo del proprio ciclomotore e qualificatisi come Finanzieri – mostrando una placca ed un tesserino con foto e nominativo – , simulavano un controllo fiscale affermando, immediatamente, che lo scontrino in possesso della vittima non andava bene ed erano necessarie ulteriori verifiche. Avrebbero quindi dovuto recarsi presso la pizzeria, i due sedicenti finanzieri si facevano consegnare dalla vittima la carta d’identità ed il denaro in suo possesso nonché l’incasso della giornata ammontane a poche centinaia di €uro. Durante il tragitto, però, i due autori si dileguavano facendo perdere le proprie tracce.
A seguito di questa denuncia i militari della Compagnia Carabinieri di San Lazzaro di Savena hanno sviluppato una serie di accertamenti per risalire agli autori, ma nel corso dell’attività hanno anche scoperto che il giovane denunciante non era l’unica vittima di azioni di questo tipo. E’ stato possibile accertare 11 diversi episodi operati sempre con lo stesso modus operandi del “falso Finanziere”.
Gli accertamenti hanno consentito di individuare i responsabili di queste truffe in tre uomini, già noti alle FF.PP.. Nel corso di perquisizioni effettuate presso le abitazioni dei due venivano rinvenuti e sequestrati gli attrezzi del mestiere utilizzati per mettere in atto la simulazione del controllo stradale: un distintivo con placca di appartenenza all’Associazione Nazionale dei Finanziari d’Italia (associazione dei militari della Guardia di Finanza in pensione) contraffatto, un distintivo con placca di appartenenza all’Associazione Nazionale Carabinieri (associazione dei militari dell’Arma dei Carabinieri in pensione), una pistola a salve 8 mm con relativo munizionamento e palesi segni di manomissioni al tappo rosso nonché alcune carte di credito, telefono cellulare e buoni pasto provento di altre attività delittuose.
Inoltre veniva recuperata una “lista” nella quale, con dovizia di particolari, erano state trascritte le targhe con a fianco la data ed il luogo di avvistamento, dei ciclomotori e veicoli in uso ad altri fattorini delle pizzerie insistenti nella Provincia. Acquisiti questi dati gli indagati, utilizzando un’applicazione gratuita presente sul proprio smartphone – di pubblico utilizzo e scaricabile gratuitamente -, verificavano se i mezzi annotati fossero o meno assicurati in modo da poter procedere, con tale escamotage, al loro controllo.
Nel pomeriggio del 09 dicembre 2016 in San Lazzaro di Savena e Castel Guelfo di Bologna, militari del Nucleo Operativo di San Lazzaro di Savena, davano esecuzione a provvedimento cautelare emesso dal Gip. Dr. Alberto Gamberini del Tribunale di Bologna – ufficio G.I.P., richiesto dal Sost. Proc. Dott. Claudio Santangelo della Procura della Repubblica di Bologna, con il quale sottoponevano agli Arresti Domiciliari un indagato ed altri due all’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza.

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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