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Cronaca

San Severo, la mafia alza il tiro: spari contro la polizia. Il sindaco: "Attacco alle istituzioni"

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Tempo di lettura 4 minuti Il questore di Foggia, Piernicola Silvis, non esclude che vi sia un nesso tra l'episodio degli spari contro i mezzi della polizia della notte scorsa a San Severo e lo sgombero del Gran Ghetto

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SAN SEVERO – Una persona sola alla guida di una vecchia utilitaria, si avvicina ai mezzi della polizia parcheggiati per strada, spara con una pistola e poi accelera e fugge. E' quanto mostrano le immagini di una telecamera di videosorveglianza che hanno ripreso l'attentato compiuto la scorsa notte a San Severo contro mezzi della polizia parcheggiati dinanzi ad un albergo vicino alla stazione centrale.E' stata ritrovata questa mattina, abbandonata nell'abitato di San Severo, l'automobile utilizzata nell'attacco. Si tratta di una utilitaria di vecchio tipo che è risultata essere stata rubata qualche giorno fa.

Diversi colpi di arma da fuoco sono stati sparati la scorsa notte contro automezzi della polizia del Reparto mobile che da alcuni giorni sono in città per un controllo rafforzato del territorio disposto in seguito a numerosi episodi di criminalità verificatisi negli ultimi tempi. I colpi hanno raggiunto e danneggiato in tre punti un furgone che parcheggiato dinanzi ad una albergo dove è ospitato il personale di polizia inviato da altre città e che si trova vicino alla stazione ferroviaria. E' stato il portiere dell'albergo a sentire gli spari e dare l'allarme. Non appena ha appreso la notizia, il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, ha subito sentito il questore di Foggia, Piernicola Silvis al quale ha espresso "la più totale e convinta solidarietà dell'Amministrazione Comunale".

 A quanto si è appreso, gli spari hanno raggiunto un furgone in dotazione a personale del Reparto mobile della Polizia che era parcheggiato dinanzi all'albergo dove alloggiano gli agenti che sono stati inviati da Bari. E' stato il portiere dell'albergo a sentire gli spari e dare l'allarme. I proiettili hanno danneggiato la carrozzeria del furgone in tre punti. Si indaga per accertare i motivi del gesto su cui, al momento, la questura non formula ipotesi specifiche.


"E' un attacco alle istituzioni. E' un atto di una gravità inaudita. C'è una parte della popolazione che sfida le istituzioni. E' un fatto gravissimo". Così  il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, commenta quanto avvenuto nel comune dauno dove alcuni colpi di pistola sono stati sparati nella notte contro auto della polizia in sosta davanti ad un albergo nei pressi della stazione. Miglio nei giorni scorsi è stato protagonista di uno sciopero della fame iniziato per attirare l'attenzione sull'escalation di criminalità che sta vivendo San Severo: "Assistiamo preoccupati a questa escalation dei fenomeni criminosi nel nostro territorio"  ha detto il primo cittadino il quale ha espresso la sua solidarietà al questore di Foggia, Silvis per "quest'ultimo episodio di inaudita gravità" e che nei giorni, aveva attuato lo sciopero della fame per sollecitare l'intervento del governo dopo una serie di episodi messi in atto dalla criminalità.

Il 28 febbraio scorso Miglio aveva incontrato il ministro dell'Interno Marco Minniti. "Solo martedì scorso siamo stati rassicurati dal ministro dell'Interno a riguardo di azioni che saranno presto intraprese e valutate in un tavolo tecnico – afferma Miglio – e immediato è stato l'invio di uomini e mezzi del Reparto Prevenzione Crimine che in questi giorni hanno presidiato il territorio, ma la risposta della malavita ci ha lasciato basiti". "In pochi giorni – prosegue Miglio – i nostri negozi hanno subito altre rapine, questa volta sono state due macellerie ad essere prese di mira, poi un furto nottetempo in un esercizio commerciale a due passi dal Palazzo Municipale, quindi un auto che, non fermandosi ad un posto di blocco, nel darsi alla fuga ha travolto un ragazzo in bicicletta". "Insomma – aggiunge – San Severo ha paura, San Severo si sente gravemente minacciata e colpita, San Severo ed i suoi cittadini percepiscono che è in atto una vera e propria guerra nei confronti della città, dei suoi abitanti, per la stragrande maggioranza laboriosi ed ossequiosi delle regole del vivere civile, ma soprattutto, dopo questo vile gesto, è in atto una azione pericolosa e strategica contro lo Stato". Quindi "ancora una volta e con forza chiediamo aiuto – prosegue -, chiediamo di non essere lasciati soli, chiediamo che con ogni urgenza vengano avviate azioni incisive ed immediate". "Non ci facciamo intimidire, non ci facciamo prendere dallo scoramento – conclude – non assistiamo passivamente a questi ultimi eventi, chiedo a tutti di non mollare ed affrontare tutti insiemi questa emergenza".

Il questore di Foggia, Piernicola Silvis, non esclude che vi sia un nesso tra l'episodio degli spari contro i mezzi della polizia della notte scorsa a San Severo e lo sgombero del Gran Ghetto che si trovava nel territorio comunale, ma al momento propende per l'ipotesi che si sia trattato di una reazione della criminalità locale al rafforzamento dei controlli disposto negli ultimi giorni per frenare l'escalation criminale. I mezzi presi di mira dall'attentatore erano parcheggiati dinanzi ad un albergo dove è ospitato – precisa il questore – personale della polizia che nei giorni scorsi ha operato anche per i servizi di ordine pubblico durante lo sgombero del ghetto e che ora partecipa ai servizi di controllo della residenze in città dove sono stati trasferiti i migranti del ghetto. Ma è probabile – ha aggiunto Silvis – che chi ha sparato abbia preso di mira i mezzi della polizia come ritorsione perchè l'incremento dei controlli ha infastidito molto la criminalità. Negli ultimi giorni dopo l'incremento di episodi criminali in città, infatti, il sindaco Francesco Miglio aveva fatto uno sciopero della fame per chiedere l'intervento del governo, ed aveva incontrato il ministro dell'Interno Minniti, ottenendo l'invio un primo incremento delle forze dell'ordine impegnate sul territorio.

(FOTO: Gazzetta di San Severo)

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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