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Roma

SANITÀ: TAGLI AL CTO, DECLASSATA L'UNITÀ SPINALE

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Tempo di lettura 2 minuti Declassata l'Unità spinale unipolare del Cto Andrea Alesini, ennesima vittima del “ridimensionamento Zingaretti” per la sanità laziale.

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di M.L.S.


Roma – Declassata l'Unità spinale unipolare del Cto Andrea Alesini, ennesima vittima del “ridimensionamento Zingaretti” per la sanità laziale. La struttura, capace di prendere in cura malati paraplegici e tetraplegici subito dopo il trauma, prima di accompagnarli in tutte le fasi della degenza, dalla stabilizzazione chirurgica alla riabilitazione, viene ora degradata a semplice Unità spinale. Minimizzata, dunque, un'altra eccellenza della sanità regionale, l'unica nella giurisdizione del Lazio in grado di trattare per tutto l'iter della cura i pazienti con lesioni spinali.

Decisione incoerente. La decisione è stata presa dal direttore generale di Asl RmC Carlo Saitta, il quale, dopo aver annunciato la riqualificazione del nosocomio, sospinto dalle pressioni del Municipio VIII e dal delegato del sindaco per la Asl RmC Antonio Bertolini, ha invece fatto retromarcia, determinando la dequalificazione del reparto sulla scia del Piano di rientro regionale. Nel mese di giugno, la direzione ospedaliera sottolineava, infatti, di: “Rifiutare esplicitamente ogni ipotesi di dismissione o di declassamento”, promettendo oltretutto potenziamenti al prontosoccorso in vista del prossimo Giubileo straordinario indetto da Papa Bergoglio. Adesso, dopo la brusca sterzata di Saitta, i circa 70 pazienti colpiti ogni anno da lesioni spinali, vittime di incidenti stradali che qui trovavano la giusta professionalità ed il trattamento adeguato, dovranno essere dirottati in altre regioni d'Italia dove il servizio permane attivo.

Addio all'iter efficace. Niente più trattamento del trauma affiancato alla riabilitazione dunque, unica via capace di raggiungere il maggior grado di recupero nei pazienti coinvolti in incidenti stradali di grave entità. Un iter universalmente riconosciuto come il più efficace per il trattamento delle lesioni midollari. “E pensare che 15 anni fa il Lazio fu la prima regione d’Italia e l’unica del centro sud a dotarsi di questa struttura complessa, smantellata in quattro e quattr’otto per motivi di riorganizzazione aziendale proprio ad agosto, quando notizie di questo genere si perdono tra il caldo e le distrazioni estive”, ha commentato Oscar Tortosa, l'esponente Psi ex capogruppo alla Pisana. “Se questo è il prezzo- ha aggiunto Tortosa- che i cittadini del Lazio devono pagare per uscire dal commissariamento della sanità, credo che Zingaretti non sia sulla strada giusta”. 

Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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