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Sanità, valanga di proposte presentate da Fratelli d’Italia in Regione: dal codice rosso alle Torri di Tor Vergata fino alla medicina del territorio

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Un accesso ai tamponi controllato, come accade per il triage nei pronto soccorso; trasformare alcune strutture sanitarie in Covid hospital in modo da non sospendere i ricoveri; rafforzare la medicina sul territorio, ad esempio creando protocolli di cura condivisi per i pazienti covid a domicilio e presso gli ospedali.

Il gruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale del Lazio, guidato dal presidente, Fabrizio Ghera, e dal coordinatore regionale del partito, Paolo Trancassini, ha consegnato queste proposte all’assessore regionale alla Sanita’, Alessio D’Amato.
“Con queste proposte cerchiamo di risolvere e migliorare la situazione sanitaria che in molti luoghi e’ al collasso, penso ad esempio ai tamponi”, ha attaccato Trancassini nel corso di una conferenza stampa fuori dalla sede della Regione.

“Denunciamo la latitanza del presidente Zingaretti durante tutto il periodo dell’emergenza e la sua incapacita’ di stare sul pezzo- ha proseguito- Quando nei vari decreti, per cui sono stati spesi 100 mld, FdI chiedeva maggiore attenzione, Zingaretti insieme al presente Conte si occupava di piu’ posti nei cda e di clientele, distribuendo posti di lavoro nei ministeri”.
Trancassini ha sottolineato anche che “ancora ad oggi non abbiamo notizie dei milioni di euro spesi in mascherine, di cui non parla piu’ nessuno perche’ Zingaretti e’ segretario del Pd e probabilmente gode di uno scudo che lo protegge. Qualunque altro presidente di Regione si sarebbe dimesso se in una pandemia avesse speso 14 milioni per mascherine e non avesse avuto le mascherine ne’ avesse ritrovato i soldi”.
Passando alle proposte la consigliera Chiara Colosimo ha avanzato quella che riguarda “il codice colore dei tamponi. In questi mesi abbiamo visto diverse file, noi immaginiamo che su questo tema vada fatto un percorso simile a quello dell’accesso ai triage del pronto soccorso. Li’ ci sono dei codici che danno la priorita’ nel l’accesso al tampone e nella risposta per evitare che chi ha piu’ bisogno veda farsi il tampone in ritardo o la risposta dopo 15 giorni”.

Nel dettaglio la proposta prevede un “codice rosso, d’emergenza, per i sintomatici, coloro che rischiano di andare in terapia intensiva- ha spiegato Colosimo- In questo caso il paziente deve essere sottoposto a tampone entro 24 ore e lo stesso deve essere processato in 24/48 ore. Un codice giallo, d’urgenza, per cui il paziente (il persona a rischio o per il personale sanitario ed infermieristico) deve essere sottoposto a tampone entro 48 ore e lo stesso deve essere processato sempre in 48 ore. Uno verde, di urgenza minore, in questo caso il tampone e’ per un contatto stretto, cioe’ ha passato piu’ di 15 minuti senza mascherina e senza distanziamento con un positivo. Il paziente deve sottoporsi al tampone dopo 5 giorni dopo il contatto e non e’ prioritario processarlo in 48 ore. Infine, un codice bianco, non c’e’ nessuna urgenza, il tampone e’ per precauzione, come ad esempio per le classi in quarantena. Il paziente non e’ in pericolo immediato e deve attendere almeno 5 giorni per fare il tampone e non e’ prioritario processarlo in 48 ore”.
Dei Covid Hospital, invece, si e’ occupato il consigliere Massimiliano Maselli: “Va riorganizzata la rete ospedaliera, trasformando alcune strutture sanitarie esistenti in Covid Hospital. Questo va fatto per due motivi: non sospendere le attivita’ di medicina, chirurgia generale, cardiologia, di cardiochirurgia, di ortopedia, di oncologia ecc. (cosa che gia’ sta avvenendo), garantendo tutti gli interventi programmati a tutela dei pazienti in lista d’attesa gia’ da troppo tempo; evitare che gli operatori sanitari dedicati al Covid entrino in contatto con i colleghi di altri reparti creando ulteriori problemi di infezione e propagazione del virus e per i pazienti no Covid che rischiano invece il contagio, come purtroppo gia’ avvenuto piu’ volte”.

Un esempio avanzato da Maselli e’ “quello delle Torri di Tor Vergata, realizzabile in pochissimi mesi che, se si fosse fatto come promesso dall’assessore Alessio D’Amato nel mese di maggio in commissione sanità a seguito della nostra proposta, oggi sarebbe pronto e operativo. Un edificio di undici piani, totalmente staccato dal PTV, che oggi ha attivi quattro piani e nei restanti sette necessiterebbe solamente di realizzare gli impianti e pavimentare. Considerando quaranta posti letto a piano, si potrebbero cosi’ avere duecento posti letto ordinari Covid con servizi connessi e laboratori, e 40/50 posti di terapia intensiva e sub/intensiva. Questa e’ una proposta seria, realizzabile in pochissimo tempo, con costi contenuti che il sistema sanitario si sarebbe ritrovata per sempre”.

Infine, la medicina del territorio. “Moltissime persone, anche per paura di aver contratto il virus, prenotano il tampone online oppure si recano nei drive-in dove sono costrette molto spesso a ore e ore di fila, oppure si recano nei pronto soccorso- ha spiegato Antonello Aurigemma- Cosi’ si rischia di diffondere ulteriormente il virus. Cio’ dimostra la necessita’ di un rafforzamento della medicina sul territorio in modo da avere delle visite rapide, efficaci ed evitare allo stesso tempo l’intasamento dei ps”.
Pertanto, secondo Aurigemma “si potrebbero creare protocolli di cura condivisi per i pazienti covid a domicilio e presso i nosocomi, coinvolgendo l’ordine dei medici. Inoltre, visto che una delle criticita’ croniche e’ la carenza di personale, per le visite domiciliari si potrebbero impiegare gli specializzandi.
Implementando la medicina sul territorio, molti positivi per sintomi banali non dovrebbero piu’ recarsi nei pronto soccorso, e questo sarebbe un risultato di assoluta rilevanza”. In secondo luogo “ci dovrebbe essere una pianificazione piu’ mirata da parte delle Asl, in modo che i pazienti positivi vengano seguiti dalle aziende sanitarie locali, programmando i tamponi di controllo, senza che siano di fatto abbandonati. E poi la Regione, nell’ambito delle sue competenze, dovrebbe fare il possibile e attivarsi affinche’ l’app Immuni funzioni al meglio”

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Costume e Società

Le note disciplinari a scuola: perché?

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Secondo il parere di alcuni docenti, da quando si utilizza il registro elettronico si è più propensi a cliccare sulla voce note per richiamare il comportamento non corretto di alcuni alunni.

Questa modalità è molto più diffusa nelle scuole secondarie di II grado piuttosto che negli altri gradi scolastici. Il perché di questo spartiacque rispetto agli altri gradi d’istruzione dipende dall’età degli alunni.

Nell’immaginario collettivo l’adolescente attua comportamenti più atipici rispetto ad altre età, nonché “degni” di una nota disciplinare in cui viene esplicato l’errore del comportamento dell’alunno da parte del docente.

Perché l’adolescente?

L’adolescente è maggiormente coinvolto nella fragilità del suo cambiamento e pertanto più volubile nel mettere in atto atteggiamenti non coerenti. È un’età di passaggio tra la pubertà e l’adolescenza costellata dai primi amori, le prime relazioni e i primi atteggiamenti di rivalsa sociale.

Un’età in cui il ragazzo/a si pensa in un’ottica di indipendenza da tutto e da tutti, in cui l’ego si esprime in modo alto, pensando di essere leader e di poter assumere comportamenti di ogni tipo. A volte la scaltrezza di un adolescente è peggiore di quella che può assumere un adulto.
In tutto ciò, la genitorialità e, a volte nemmeno la scuola, riesce a scalfire atteggiamenti non congrui alla convivenza sociale da parte di alcuni adolescenti.

È una fase di vita in cui ci si sente “grandi”, in cui ci si oppone alla correttezza e alla presa di coscienza di sé e dell’altro. Un passaggio difficile per la maggioranza dei ragazzi/e: alcuni adolescenti non riescono a darsi una collocazione nel mondo circostante, cadendo spesso in situazioni poco sicure (es. alcool, droga, fumo etc …).

Di concerto tali atteggiamenti vengono riflessi nel contesto domestico e scolastico.
In quest’ultimo caso, il docente è costretto a segnalare, mediante una nota disciplinare, il comportamento incoerente dell’alunno/a.

È in tal senso che il giovane mette in atto comportamenti spesso oppositivi e ribadisce la sua “innocenza”. Qui nascono i dissapori tra alunni e docenti e si spezza una sorta d’incantesimo che segna il percorso dello studente. Nascono raffronti con il docente che ha segnalato una nota disciplinare sia da parte dell’alunno che dei genitori. Quest’ultimi “pretendono” spiegazioni dall’insegnante e spesso sono contrari alla nota assegnata al figlio/a. In casi più sporadici, invece, è lo stesso genitore che chiede aiuto agli insegnanti poiché non riesce a tollerare il comportamento del figlio/a.

In questo contesto, i docenti e i genitori ricoprono un ruolo essenziale per la crescita e l’evoluzione del ragazzo/a. Queste due figure educative devono premunirsi di pazienza, stabilendo le regole da seguire e cercando di accompagnare il giovane verso la strada migliore per lui/lei.

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Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Economia e Finanza

Taglio di 500 miliardi di Spesa Pubblica, Maria Grazia Cucinotta: “Basta elemosinare per il diritto alla salute”

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Il Comitato Promotore della Legge d’iniziativa Popolare per il Taglio di 500 miliardi della Spesa Pubblica STIAMO UNITI “capitanato” dal presidente, l’avvocato Evandro Senatra, è al gran completo.

Due donne sono i veri motori dell’iniziativa nata dalla “intuizione geniale” dell’onorevole Roberto Mezzaroma: Maria di Prato e Maria Grazia Cucinotta.
Due donne che fanno comprendere come questa sia l’ultima possibilità per il nostro Paese di rimettere non solo i “conti in ordine” ma per porre basi solide per il nostro rilancio sociale, economico e politico.
Ed in più ci sono: Civita di Russo, Evelina Amadei, Giuseppe Scarano, Gianluca di Ascenzo, Antonio Tanza, Massimo Zignani, Paolo Sabbioni, Pier Giorgio Poretti, Antonio Gambino, Michele Navaglio, gli altri componenti il Comitato Promotore.


Non ci sono bandiere di partito, ci sono donne ed uomini, professionisti, imprenditori che hanno le idee ben chiare sui mali endemici della nostra Repubblica.

“Vede – dice Roberto Mezzaroma che risponde alla nostra domanda su come gli è arrivata questa intuizione – ci sono arrivato avendo alla spalle la mia esperienza di imprenditore e di padre di famiglia. Questo che oggi noi proponiamo è solo un 10% di quello che il nostro Paese potrebbe risparmiare avendo la volontà di farlo

Quindi mi vuole dire che questa è la punta di un iceberg?

Certamente. Ridurre i ritardi dei lavori, qualificare l’offerta lavorativa, una accoglienza che metta in risalto le qualifiche e la professionalità sono altre componenti.
Se ci aggiungiamo una rivalutazione di tutto quel patrimonio immobiliare nelle mani di Stato, Regioni, Comuni etc, glielo dico da architetto, avremmo ulteriori risparmi e ricchezza.

Prima parlavamo di mancanza di sinergie. Rivestono un peso importante nella società odierna?

Concordo con Lei. Se considera che la formazione non essendo ancora del tutto parte fondamentale del lavoro porta, purtroppo, ad un deprezzamento del valore che questo può generare.
Maestranze poco adeguate e poco formate sono un realtà che può e deve essere incrementata e migliorata.

L’Europa come può esserci di aiuto visto i suoi trascorsi al Parlamento di Bruxelles?

Mi spiace dovere constatare che quella unità di azione politica europea viene sempre più meno.
Le diversità Europee che posso essere valore aggiunto diventano ostacolo.
Le faccio un esempio: la politica estera e di difesa: oggi non vi è una unità di intenti.

nella foto l’onorevole Roberto Mezzaroma e Maria Grazia Cucinotta

Maria di Prato, già promotrice del Referendum contro il Finanziamento Pubblico ai partiti, è il “motore” di questo Comitato.
Dottoressa di Prato ma come ci si arriva a 50.000 firme in due mesi?

Ci si arriva ricordando agli italiani i troppi sprechi.
Ci si arriva facendo non solo capire ma facendo toccare con mano che quella che Lei chiamava “intuizione” è qualcosa di concreto: sanare l’Italia

Maria Grazia Cucinotta sempre attenta ai problemi sociali in modo concreto ed attivo “ci mette la faccia”
Oggi, signora Cucinotta, Lei è qui come Italiana e mamma

Certo e ne vado profondamente fiera. Tocco ogni giorno con mano il dolore della gente.
Vedo donne ed uomini elemosinare la salute che deve essere la base del vivere civile.

Lei con la sua fondazione è molto attenta e vicina alle tante e troppe fragilità che coinvolgono l’Italia.

Si! Troppe volte ascolto il dolore di molte cittadine, di molti cittadini. Assisto troppe volte a situazioni in cui il personale medico e paramedico fa davvero i miracoli per portare avanti ospedali e strutture sanitari.
Loro operano con quello spirito che è frutto della loro professionalità troppe volte arginata dagli sprechi.

Nella foto Maria Grazia Cucinotta ed il presidente del Comitato, avvocato Evandro Senatra

In conclusione Evandro Senatra, avvocato, presidente di questo Comitato Promotore.
Avvocato Senatra, l’onorevole Mezzaroma parlava di pianificazione e formazione. Il suo pensiero?

Concordo in pieno con Roberto (Roberto Mezzaroma n.d.s.) Come vede non è solo il taglio di 500 miliardi il cuore della nostra proposta.
È facile dire: taglio 500 miliardi. È difficile dire e poi attuare la “spendibilità” di questo capitale.
200 miliardi per tagliare il debito pubblico sarebbero la migliore medicina per la nostra economia.
Vede riprendo le parole di Roberto: Lei da padre di famiglia va in banca a chiedere un mutuo perché ha bisogno di comprare casa o iniziare una attività ma ha un debito già esistente.
Trova qualcuno pronto a concederglielo? Sicuramente no.
Oggi il nostro Paese resta ancora in queste condizioni.

E – aggiunge – bisogna investire nelle famiglie, cuore vivo di ogni Nazione.
Ridare dignità con 40 miliardi ai malati in difficoltà
Altri 40 miliardi per i troppi italiani che sono in difficoltà con i mutui.
Un nuova e concreto rilancio per il Paese.

Non c’è solo entusiasmo nei loro visi. C’è la consapevolezza, passata la porta che li condurrà alla Accettazione da parte della Corte di Cassazione di questa “intuizione genitale”, di rendere davvero un servizio come “padri e madri” del nostro Paese.

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