SANREMO. NINO FRASSICA E GLI ALTRI COMICI DAL CUORE TENERO
di Silvio Rossi
Dopo la performance di Nino Frassica di mercoledì sera, quando dopo l’intervista doppia con Gabriel Garko, ha commosso l’Ariston e i milioni di spettatori davanti gli schermi televisivi, tutti hanno scoperto le qualità dell’attore messinese.
Seguendo in questi giorni i social, tutti sono fan indiscussi del Maresciallo Cecchini, molti hanno sempre apprezzato il fine umorismo a volte surreale negli sketch televisivi, non poche persone hanno affermato come l’umanità della persona va oltre alle battute.
Su alcuni giornali, tra molti opinionisti, l’apparizione di Frassica, col suo brano dedicato ai migranti, è stata giudicata spiazzante. Ha fatto qualcosa che la gente non si attendeva, per questo è stato ancor più apprezzato. Questo il commento ricorrente tra le “menti pensanti”.
Non è la prima volta, però, che le lezioni migliori, sia al Festival, che in altre occasioni, sono state date da chi ha come mission la risata prima ancora che la riflessione. Nove anni fa furono Ficarra e Picone, coppia comica corregionale di Frassica, che ha incantato il pubblico dell’Ariston con uno sketch sulla figura di Don Pino Puglisi. Un trionfo assoluto. Una di quelle storie che fanno sorridere e piangere contemporaneamente.
Qualche anno prima, era il 1994, partecipò alla rassegna un comico, che fino a pochi anni prima faceva ridere i telespettatori interpretando personaggi divenuti epici come Vito Catozzo o Carlino. Non partecipò come intrattenitore divertente. Giorgio Faletti si iscrisse in concorso, portando la canzone “Signor Tenente”, in omaggio ai carabinieri morti per le stragi del ’92. Vinse il premio della critica, oltre a classificarsi secondo nella classifica generale.
Esempi di comici che, in alcune occasioni, hanno fatto piangere, riflettere, hanno stupito i loro spettatori sono notevoli. A partire da quel genio del cinema muto, che dopo l’avvento del sonoro, nel film “Il grande dittatore” ha dato lezioni di pacifismo e di democrazia a tutto il mondo.
Spesso gli attori comici vengono considerati, da parte di una critica troppo altezzosa, di serie B. Un malvezzo che fa prendere in considerazione solo chi si presenta sul palco con la voce impostata e la faccia da menagramo. Bisogna però ricordarsi che, in genere, chi ha la capacità di far ridere, può anche far commuovere. Chi invece tende a prendersi troppo sul serio, spesso fa piangere, ma non per la commozione.