Sant'Agata di Militello: il Castello Gallego veste l'arte pittorica del territorio


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di Vincenzo Giardino

 

SANT'AGATA DI MILITELLO (ME) – I colori e i paesaggi delle Madonie, questo il titolo della mostra di pittura presente al Castello Gallego di Sant'Agata di Militello dal 24 aprile al 5 maggio di quest'anno. Gli artisti Giacomo Di Marco, Giuseppe Farinella, Salvatore Mineo e M. Carmelo Scacciaferro, hanno voluto rappresentare pittoricamente, con l'esaltazione dei colori o con la raffigurazione di tematiche, l'appartenenza al proprio territorio.

La visita alla mostra ci fa incontrare Giacomo Di Marco, artista di lungo corso, nato a Galati Mamertino (Me) nel 1948, ma che vive e opera a Finale di Pollina (Pa). La sua arte è espressa soprattutto nelle raffigurazioni di  antichi borghi e  torri medioevali, ma anche di scene rurali, rappresentando la memoria storica di luoghi che hanno visto il passaggio di altre civiltà in terra di Sicilia, da essa di evince l'amore dell'artista per i luoghi in cui vive, per quelli in cui è cresciuto e per quelli che rappresentano al meglio questa terra che è un immenso museo artistico e naturalistico. Una terra che per troppo tempo ha visto sommergere il proprio patrimonio culturale da un immaginario becero e superficiale. L'entusiasmo di Giacomo Di Marco nel raccontare la propria arte è coinvolgente, istruttivo e induce ad osservare i suoi quadri con particolare interesse e curiosità, facendo rilevare che i dipinti a tempera sono realizzati su pannelli di faesite (o masonite) che precedentemente erano stati fondi di cassette di frutta, in questo l'artista vuole esprimere il concetto di essenzialità e semplicità. Peraltro la faesite, utilizzata in passato anche come materiale da costruzione nell'edilizia, evoca nell'artista i ricordi della casa dove ha trascorso la sua infanzia, nelle quale le travi sottotetto erano coperte per l'appunto da pannelli di faisite che ne costituivano il soffitto.

Il percorso artistico di questo pittore siciliano comincia nei lontani anni '70, ma con altre tecniche, altri temi e soprattutto altri materiali. La tecnica era lo sbalzo su rame, figure in rilievo su lamiere di rame che rappresentavano i tormenti dell'uomo nella sua esistenza.
Nel corso della sua vita, Di Marco, ha ben conciliato la passione per la pittura e l'arte con l'insegnamento in discipline artistiche e da buon educatore sa dare consigli saggi ai giovani artisti indirizzandoli ad esprimere le pulsioni dell'anima attraverso le tecniche della pittura.

L'artista siciliano è frequentemente promotore di manifestazioni e mostre in molti paesini dei Nebrodi e delle Madonie, che vedono la presenza di autorità locali e visitatori amanti dell'arte, le sue iniziative nascono dalla collaborazione di altri artisti con i quali è legato da anni di sodalizio e di amicizia personale.
Le opere di Giacomo Di Marco arricchiscono le collezioni di molti privati sul territorio nazionale, ma anche in Germania e Irlanda, è auspicabile che esse abbiano una maggiore diffusione e visibilità assieme alle opere di altri artisti siciliani che onorano l'appartenenza al proprio territorio.