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Accuse di corruzione e legami sospetti con la Turchia scuotono l’amministrazione della “Grande Mela”
Il sindaco di New York, Eric Adams, si trova al centro di una bufera giudiziaria senza precedenti. Fonti autorevoli rivelano che il primo cittadino della metropoli statunitense è stato formalmente incriminato per almeno un reato federale, in seguito a un’indagine condotta dalla procura di Manhattan.
L’inchiesta, durata diversi mesi, ha puntato i riflettori sui presunti legami di Adams con funzionari e imprenditori turchi, nonché su alcune donazioni ricevute durante la sua campagna elettorale. Nonostante le specifiche accuse non siano ancora state rese pubbliche, la notizia ha scosso profondamente l’opinione pubblica newyorkese.
Adams, ex capitano della polizia di New York, ha sempre respinto ogni addebito, dichiarando di aver sempre agito nella piena legalità. In una recente dichiarazione, il sindaco ha affermato: “Ho sempre saputo che difendere gli interessi dei newyorkesi mi avrebbe reso un bersaglio. Se venissi accusato, ribadisco la mia innocenza e combatterò con tutte le mie forze per dimostrarlo.”
Secondo quanto emerso, il sindaco avrà alcuni giorni per consegnarsi spontaneamente alle autorità. Nel frattempo, l’atmosfera a Gracie Mansion, residenza ufficiale del primo cittadino, è tesa ma determinata. Adams, apparentemente imperturbabile, continua a sostenere di voler “fare un passo avanti, non indietro” di fronte a questa crisi.
L’incriminazione rappresenta un duro colpo per l’immagine di Adams, che si era presentato come il volto nuovo del Partito Democratico, promettendo un approccio deciso contro il crimine e un rilancio della città dopo la pandemia. Tuttavia, le sue difficoltà nell’affrontare sfide cruciali come la crisi migratoria e la sicurezza nella metropolitana, unite a critiche sul suo stile di vita notturno e su alcune scelte di spesa pubblica, avevano già minato la sua popolarità.
L’indagine ha coinvolto anche figure chiave dell’amministrazione cittadina. Negli ultimi mesi, diversi collaboratori di Adams, tra cui vicesindaci e alti funzionari, sono stati oggetto di perquisizioni e sequestri di dispositivi elettronici da parte degli investigatori federali.
Il caso ha preso una svolta decisiva lo scorso anno, quando gli agenti dell’FBI hanno perquisito l’abitazione di Brianna Suggs, responsabile della raccolta fondi per la campagna di Adams. Successivamente, anche il sindaco stesso ha dovuto consegnare i propri dispositivi elettronici agli inquirenti.
L’indagine si è concentrata anche sui legami di Adams con la comunità turco-americana e sui suoi frequenti viaggi in Turchia. Il sindaco ha sempre sottolineato la trasparenza di questi rapporti, affermando di aver visitato il paese almeno sei o sette volte e di aver firmato accordi di gemellaggio durante il suo mandato come presidente del borough di Brooklyn.
Mentre la città attende sviluppi, cresce la pressione politica su Adams. Sebbene non sia legalmente obbligato a dimettersi, la sua posizione potrebbe diventare insostenibile. In caso di dimissioni, il ruolo di sindaco passerebbe temporaneamente al difensore civico della città, Jumaane Williams, in attesa di elezioni speciali.
Questo scandalo non solo mette in discussione il futuro politico di Eric Adams, ma getta un’ombra sull’intera amministrazione di New York, sollevando interrogativi sulla trasparenza e l’integrità del governo cittadino in uno dei centri finanziari e culturali più importanti del mondo.
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