SCANDALO "CHIL POST SRL" CON RENZI SENIOR INDAGATO: CHI HA PAGATO I DEBITI?

di Cinzia Marchegiani

Dopo le denunce del capogruppo di FdI-An e candidato presidente in Regione Toscana Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale ha depositato oggi un’interrogazione parlamentare sul caso dei debiti della Chil, la società della famiglia Renzi, pagati con le risorse del Fondo centrale del Ministero dell’Economia. La Procura di Genova ha aperto un fascicolo proprio sulla Chil post Srl, la società di Tiziano Renzi, dichiarata fallita nel marzo 2013 , iscrivendo nel registro degli indagati il padre del premier con un’accusa pesante, quella di bancarotta fraudolenta. Si legge che per i i magistrati il papà di Matteo Renzi avrebbe ceduto la parte sana dell'azienda alla Eventi 6 intestata Laura Bovoli (la moglie), proprio quella società che all'epoca dei fatti aveva tra i propri soci anche Alessandro Conticini, fratello di Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella del premier e a sua volta socia nella Eventi 6.

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE PRESENTATA IN CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA DA FRATELLI D’ITALIA, da Giovanni Donzelli, Marina Staccioli, Paolo Marcheschi

Vista la deliberazione del Consiglio Regionale n. 66 del 10 luglio 2007 con la quale si approva il Piano regionale dello sviluppo economico (PRSE 2007-2010) che prevede, tra l’altro, nell’ambito della Linea di intervento 3.1 “Ingegneria finanziaria” interventi di garanzia con caratteristiche tali da rispettare i requisiti richiesti dall’Accordo di Basilea; Considerato che il Consiglio di Amministrazione di Fidi Toscana Spa ha deliberato il 16.10.2008 lo stanziamento di € 1.500.000,00 destinato a potenziare i fondi regionali di garanzia a favore delle pmi;

VISTA LA DELIBERAZIONE di G.R. n. 1086 del 15.12.2008 che approva, tra l’altro, le modalità di attuazione degli ”Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”, stabilendo che tali interventi siano attuati mediante apporto di risorse a Fidi Toscana Spa a titolo di finanziamento, nel rispetto delle previsioni recate nelle Istruzioni di Vigilanza per gli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui alla Circolare n. 216 del 5 agosto 1996, settimo aggiornamento del 9 luglio 2007, e al relativo allegato “A”;
PRESO ATTO che con deliberazione n.1027 del 09/12/2008 la Giunta Regionale ha approvato il protocollo di intesa “Emergenza Economia” Regioni-Sistema bancario operante in Toscana; Visto il Decreto N° 266 del 15 Gennaio 2009 avente per oggetto: “PRSE 2007-2010 Linea di intervento 3.1 Ingegneria finanziaria “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”.
Approvazione dell`accordo di finanziamento e del regolamento” in cui si D E C R E T A:

“1. di approvare l’accordo per un finanziamento a Fidi Toscana per un importo massimo di € 14.375.436,00 finanziamento per l’attuazione degli “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese” di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto; 2. di approvare il regolamento relativo agli “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”, di cui all’allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto; 3. di rinviare l’assunzione degli impegni al momento in cui saranno rese disponibili le risorse a seguito delle necessarie variazioni di bilancio.”;
EVIDENZIATO che tra le domande presentate ne risulta una da Chil s.r.l. presentata il 16/03/2009 per un finanziamento di euro 437.000 euro a 84 mesi tramite la BCC Pontassieve, filiale di Pontassieve; Ricordato che in tale data l’unico dirigente, in aspettativa, della società CHIL S.r.l. risulta essere l’ex socio Matteo Renzi e che la società era ed è stata a tutti gli effetti una società della famiglia;
EVIDENZIATO che in tale data Fidi Toscana risulta essere partecipata anche dalla Provincia di Firenze per 1.413.412,00 € (Il primo socio pubblico per partecipazione dopo la Regione Toscana) e che Matteo Renzi era Presidente della Provincia;

Considerato che la garanzia di Fidi Toscana è stata deliberata il 15/6/2009 tra il primo e il secondo turno delle elezioni comunali di Firenze con cui Matteo Renzi stava diventando Sindaco di Firenze; Ricordato che anche il Comune di Firenze è socio di Fidi Toscana Spa; 

PRESO ATTO che l’operazione è stata erogata dalla banca il 13/8/2009 quando Matteo Renzi era Sindaco di Firenze;

Considerato che l’intervento è stato effettuato a prima richiesta nella misura dell’80% a valere sulle risorse della Misura Liquidità PRSE 2007-2010;

Preso atto che in data 08/10/2010 protocollo n°FI-2010-63542 Chil Post s.r.l. cedeva un ramo aziendale a Chil Promozioni oggi EVENTI 6 s.r.l. (società riconducibile sempre alla famiglia Renzi);
RICORDATO che in data 14/10/2010 le quote della società Chil Post s.r.l. sono state trasferite interamente da Renzi Tiziano a Gian Franco Massone;
EVIDENZIATO IL PASSAGGIO A SOFFERENZA DELLA POSIZIONE DA PARTE DELLA BANCA dovuto all’insoddisfacente andamento del rapporto ed al perdurare dell’insolvenza relativa all’estinzione di fatture Italia anticipate e scadute;
PRESO ATTO CHE IN DATA 12/8/2011 SI È VERIFICATO IL PRIMO MANCATO PAGAMENTO DI UNA RATA DEL FINANZIAMENTO DA PARTE DI CHIL POST S.R.L.;
PRESO ATTO CHE LA MESSA IN MORA DA PARTE DELLA BANCA È STATA EFFETTUATA IL 20/10/2011, nel rispetto dei termini della Convenzione regolante i rapporti tra le banche e Fidi Toscana. L’esposizione complessiva al momento della richiesta di attivazione della garanzia era di euro 322.316,34; Evidenziato che in data 15/2/2012 la banca richiedeva a Fidi Toscana l’attivazione della garanzia rilasciata a valere sulla Misura in oggetto;

RICORDATO CHE IL 07/02/2013 IL GIUDICE DEL TRIBUNALE FALLIMENTARE DI GENOVA DICHIARAVA IL FALLIMENTO DI CHIL POST S.R.L. e che su questa vicenda la Procura di Genova indaga per bancarotta fraudolenta e tra gli indagati secondo quanto riportato da organi di stampa risultano esserci anche Tiziano Renzi e Laura Bovoli genitori di Renzi;
PRESO ATTO CHE LAURA BOVOLI RISULTA TRA L’ALTRO ESSERE PRESIDENTE DEL CDA DI EVENTI 6 S.R.L.;
EVIDENZIATO CHE IN DATA 1/8/2013 È STATA LIQUIDATA DA FIDI ALLA BCC PONTASSIEVE LA SOMMA DI E. 263.114,70 A COPERTURA DELLA PERDITA SUBITA DALLA BANCA (LA SOMMA È PARI ALL’80% DELL’ESPOSIZIONE COMPLESSIVA AL MOMENTO DELLA RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DELLA GARANZIA + INTERESSI ED ONERI);
RICORDATO CHE IL 22/02/2014 MATTEO RENZI È DIVENTATO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO;

PRESO ATTO che in data 30/10/2014, Fidi Toscana ha ricevuto dal Fondo Centrale di Garanzia la somma di euro 236.803,23 a seguito dell’attivazione della controgaranzia;
CONSTATATO CHE IL FONDO CENTRALE DI GARANZIA È AFFERENTE AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DIREZIONE GENERALE DELLO SVILUPPO ALLE IMPRESE E QUINDI AL GOVERNO PRESIEDUTO DA MATTEO RENZI;

Pertanto, la perdita sofferta sull’operazione da Fidi Toscana, a valere sulla Misura liquidità , è stata di euro 26.311,47 e dal Fondo di Garanzia di euro 236.803,23;
PRESO ATTO QUINDI CHE I DEBITI CREATI DALL’AZIENDA DI FAMIGLIA DI MATTEO RENZI SONO STATI PAGATI CON SOLDI PUBBLICI TRAMITE SIA LA FINANZIARIA REGIONALE CHE IL FONDO DI GARANZIA DELLO STATO QUANDO MATTEO RENZI RICOPRIVA RUOLI APICALI NELLE ISTITUZIONI DI RIFERIMENTO;
Ricordato che in Italia si suicida per crisi un imprenditore ogni cinque giorni;
Ricordato che l’accesso al credito è una delle maggiori difficoltà, insieme alla pressione fiscale, che riscontrano le aziende toscane;
Evidenziato che a Fidi Toscana non risulterebbero comunicati nè l’esposizione politica della società Chil s.r.l. al momento della richiesta del finanziamento, nè la successiva cessione di ramo aziendale.
INTERROGANO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER SAPERE:
– se quanto descritto in narrativa corrisponde al vero e se ne era a conoscenza;
– se è corretto che la gestione di questi finanziamenti sia stata affidata a Fidi senza gara; – chi e con che criteri in Fidi Toscana ha valutato la domanda di CHIL s.r.l.;
– se è corretto che Fidi non sia informata di cessioni di rami aziendali di imprese a cui ha offerto garanzia;
– se Fidi Toscana può revocare le garanzie in caso di modifiche aziendali che trasformano radicalmente l’azienda e le condizioni che avevano permesso la garanzia di Fidi;
– se reputa corretto ed etico il comportamento della famiglia Renzi; – se è prerogativa della Regione tramite Fidi pagare i debiti dell’azienda di famiglia del Presidente del Consiglio e del segretario del partito di maggioranza della Regione Toscana mentre gli imprenditori si suicidano per la crisi.

Giorgia Meloni insiste sulla trasparenza:”perché è semplicemente scandaloso che il governo Renzi sia intervenuto per coprire con i soldi pubblici i buchi di bilancio creati dalla società di proprietà dei parenti del Presidente del Consiglio.
Deve essere fatta immediata chiarezza e il premier Renzi deve dare una risposta urgente. Gli italiani hanno il diritto di conoscere la verità.”