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La sintesi della relazione dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’OMS afferma che esistono prove che l’esposizione al Glifosato è associata allo sviluppo di tumori come il linfoma non-Hodgkin e il cancro al polmone
di Cinzia Marchegiani
Il contestatissimo pesticida Glifosato, il diserbante sistemico fitotossico per tutte le piante, in grado di devitalizzare anche gli organi di conservazione ipogea delle erbe infestanti, come rizomi, fittoni carnosi (che in nessun altro modo potrebbero essere devitalizzati) è sotto inchiesta anche da parte dell’EFSA, dopo le nuove prove scientifiche che lo etichettano come pericoloso per l’uomo. L'assorbimento del pesticida avviene in 5-6 ore, e il disseccamento della vegetazione è visibile in genere dopo 10-12 giorni. Il glifosato di fatto è un forte chelante, il che significa che immobilizza i micronutrienti critici, rendendoli indisponibili per la pianta. Ne deriva che l'efficienza nutrizionale genetica delle piante ne viene profondamente compromessa. Questo pesticida è uno degli erbicidi di impiego più ampio e diffuso nell’agricoltura italiana, e la sua pericolosità per l’uomo venne messa in evidenza nel 2012 la rivista Food and Chemical Toxicology che ne pubblicò uno studio di Gilles-Éric Séralini e collaboratori i quali evidenziavano già allora la grave patogenicità e cancerogenicità nei ratti. Ma la ricerca, in seguito, fu ritirata per le critiche ricevute dalla comunità scientifica sulle metodologie di trattamento dei ratti e sull'affidabilità dei dati e dei risultati dello studio.
Le nuove conclusioni dell’OMS. Ora questo pesticida è sotto indagine e l’EFSA valuterà le conclusioni di un rapporto dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro (IARC) in cui si conclude che l’erbicida Glifosato è probabilmente cancerogeno per gli esseri umani. Una relazione di ben 92 pagine della nuova valutazione del Glifosato è stata riassunta e pubblicata dell’Agenzia la Ricerca sul Cancro dell’OMS pubblicata nel marzo 2015 e verrà analizzata nel contesto del riesame da parte dell’EFSA. Il glifosato attualmente ha il più alto volume di produzione globale di tutti gli erbicidi.
Il più grande uso in tutto il mondo è in agricoltura, perchè ritenuto non pericoloso. In un rapporto ISPRA relativo agli anni 2011 e 2012 ed elaborato sulla base di dati provenienti dalle Agenzie RTegionali per la Protezione dellì’Ambiente (ARPA) (ARPA) e delle corrispondenti agenzie provinciali (APPA), il glifosate viene definito come uno degli erbicidi più utilizzati nell'agricoltura italiana. Secondo dati parziali dell' ARPAV, ad esempio, si sa che nel 2007, nella sola provincia di Treviso sono stati impiegati 55.000 chilogrammi di Glifosato e 8.000 chilogrammi di Ammonio-Glufosinato. Il successo del glifosato era stato collegato alla sua bassa pericolosità, dovuta a vari fattori, tra cui la bassa tossicità per l'uomo rispetto agli erbicidi in uso all'epoca della sua introduzione.
Aumento del Glifosato con le culture OGM. L'uso agricolo del Glifosato è fortemente aumentato -ricorda l’OMS- in quanto la sviluppo di colture che sono state geneticamente modificate per renderle resistenti al Glifosato. Quindi utilizzato per colture geneticamente modificate. Il Glifosato è usato anche in applicazioni forestali, urbani e domestici. La relazione dell’OMS specifica: “Il Glifosato è stato rilevato nel aria durante la spruzzatura, in acqua, e negli alimenti. La popolazione generale è esposta principalmente attraverso residenza nei pressi di aree irrorate, l'uso domestico, e la dieta, e il livello che è stato osservato è generalmente bassa”.
Esposizione e associazione a timori per l'uomo. Nella stessa sintesi redatta dall’OMS si afferma che esistono prove che l’esposizione al Glifosato è associata allo sviluppo di tumori come il linfoma non-Hodgkin e il cancro al polmone. Infatti il 20 mar 2015, l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), l’agenzia specializzata sul cancro dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha valutato la cancerogenicità oltre del Glifosato di altri quattropesticidi organofosfati. I risultati delle valutazioni IARC classificano il Glifosato, e il Malathion insetticidi e Diazinone come agenti probabilmente cancerogeni per l'uomo e anche gli insetticidi Tetraclorvinfos e Paration.
Le nuove “Prove scientifiche” convincenti, prima non era pericoloso. Le nuove valutazioni si basano sulla base scientifica di prove convincenti che questi agenti causano il cancro negli animali da laboratorio. Per il contestatissimo Glifosato, non vi era limitata evidenza di cancerogenicità nell'uomo per non-Hodgkin linfoma. Vi sono prove convincenti che il anche il Glifosato può causare il cancro negli animali da laboratorio. Sulla base di tumori nei topi, Stati Uniti Environmental Protection Agency (EPA) il Glifosato era stato originariamente classificato come possibile cancerogeno per l'uomo e inserito nel gruppo C nel 1985. Dopo una nuova valutazione di tale studio sui topi, l'EPA ha cambiato la sua classificazione a prova di non cancerogenicità nell'uomo e inserito nel Gruppo E nel 1991. Ma l'EPA statunitense Scientific Advisory Panel ha osservato i risultati sul Glifosato erano ancora significativi utilizzando due test statistici raccomandato nel IARC Preambolo. Così il gruppo di lavoro IARC che ha condotto la nuova valutazione ha esaminato i risultati significativi dal rapporto EPA e diversi risultati positivi più recenti nel concludere che vi sia sufficiente evidenza di cancerogenicità negli animali da laboratorio. E così emerge che anche il Glifosato causa danni al DNA, causando danni cromosomici in cellule umane, anche se ha dato risultati negativi nei test con batteri. Uno studio su comunità dove i residenti erano vicini ai campi irrorati da Glifosato hanno riportato aumenti di marcatori ematici di danno cromosomico (micronuclei) dopo che formulazioni di Glifosato sono state spruzzate nelle vicinanze.
Scoperta sul Glifosato inoppugnabile, gli Stati membri dell’UE allertati. Il programma Monografie IARC fornisce valutazioni scientifiche sulla base di una revisione globale del letteratura scientifica, ma rimane la responsabilità dei singoli governi e altre organizzazioni internazionali organizzazioni di raccomandare regolamenti, legislazione, o interventi di sanità pubblica.
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