SCANDALO PENSIONI, UN SOPRUSO DA 5 MILIARDI, IL GOVERNO SI PREPARA PER UN DECRETO PER ASSECONDARE LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

di Cinzia Marchegiani

Dopo la sentenza della Consulta che ha di fatto bocciato il blocco degli adeguamenti pensionistici, che con un colpo di spugna avevano disintegrato la perequazione delle pensioni degli anni 2012-2013, una manovra ricordata dal popolo italiano dalle lacrime di coccodrillo del’ex minisitro del lavoro Elsa Fornero, i pensionati hanno dovuto scoprire che era tutto illegale, un vero spruso. Lo stesso ex premier Monti in una confessione shock ha dichiarato sul blocco pensioni:"se non l'avessimo fatto sarebbe arrivata la Troika- difendendo di fatto il suo operato – il nostro primo dovere allora era evitare il default". Ora, il Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan deve fare i conti con le casse pubbliche, ma ha assicurato, non tranquillizzando le vittime di questa legge, che rispetterà la sentenza, dovendo anche minimizzare il più possibile l’impatto sugli stessi conti pubblici.

MA I RIMORSI NON SARANNO PER TUTTI
E ora per i pensionati si prospetta rimborsi una tantum. Il ministro Padoan in un’intervista spiega le prossime mosse, che serviranno a rispettare sia la sentenza ma anche gli impegni verso i partner europei con una soluzione che dovrà essere ovviamente compatibile con l’obiettivo programmatico del 2,6% per non scardinare la manovra di bilancio già predisposta: ”Se si dovesse ripristinare totalmente l’indicizzazione, l’Italia si troverebbe a violare simultaneamente il vincolo del 3%, l’aggiustamento strutturale e la regola del debito. Quest’ultimo, che sta iniziando a scendere, ricomincerebbe a salire, e la Commissione ci metterebbe immediatamente in procedura d’infrazione, sia per il deficit che per il debito. Con conseguenze per noi gravissime”.

DISCRIMINAZIONE: LA RESTITUZIONE SARÀ SELETTIVA E PARZIALE
Un buco da 5 miliardi che sembra non possano essere a tutti restituiti, così all’orizzonte si prospetta una restituzione modulata in base al valore dell’assegno. In poche parole si creerà una vera discriminazione avrà di più chi è titolare di un reddito più basso e meno, via via, chi lo ha più alto e sarà una tantum e sembra senza impostare una successiva rateizzazione per il residuo.

L’EX MINISTRO DEL LAVORO FORNERO GIRA LA COLPA A MONTI
L’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, sembra non voglia alcuna responsabilità per questa legge a sua firma, imputando la colpa alle premier Monti e l’idea di questa manovra fiscale e il congelamento delle pensioni.

L’UNIONE EUROPEA PUNTA I RIFLETTORI SULL’ITALIA
Da Bruxelles sono pronti i telescopi, la Commissione europea nella giornata di mercoledì 13 maggio, ha deciso di monitorare l’Italia, per capire il valore dell’'impatto quantitativo della decisione della Corte Costituzionale di bocciare la norma Fornero che di fatto ha bloccato la rivalutazione degli assegni previdenziali al costo della vita.