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SCANDALO SANITARIO VACCINO MENINGITEC: IN FRANCIA SI FA IL PROCESSO

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Bambini danneggiati da vaccino adulterato. Ben 240 famiglie accusano il laboratorio CSP, ma anche tutta la filiera istituzionale

LEGGI ANCHE: 06/08/2015 VACCINO MENINGITEC: IL MINISTRO LORENZIN NON CHIARISCE LE RESPONSABILITA'

di Cinzia Marchegiani

Francia – L'Alta Corte di Clermont-Ferrand ha iniziato l'esame dei reclami di 240 nuclei familiari che accusano il CSP (Centro Specialità Farmaceutiche)  di laboratorio, con sede a Cournon d'Auvergne, per l'immissione in commercio dei lotti difettosi di vaccini Meningitec. L'Agenzia Nazionale di Drug Safety francese (MSNA) aveva lanciato l'allarme su questi lotti difettosi nel settembre del 2014, due anni dopo l'immissione sul mercato e comunque molti lotti risultano essere stati somministrati nonostante fosse partito l’ordine del ritiro. Nel prodotto erano presenti nano particelle di ossido, ferro e acciaio in modo anomalo all'interno di alcune siringhe . Gli stessi lotti sono stati distribuiti anche in Italia e si è caduti nella stessa disattenzione riguardo la somministrazioni dei lotti incriminati. In Italia il caso di malasanità ha prodotto diverse interrogazioni parlamentari indirizzate al Ministro della salute Lorenzin, che sembra aver clamorosamente sottovalutato l’importanza sanitaria, tanto da eludere molte domande specifiche. In Francia i genitori si sono organizzati per avviare un processo pubblico contro la casa farmaceutica che ha distribuito i lotti di vaccini Meningiteh contaminati da nano particelle di Ossido di ferro e acciaio. Sia In francia che in Italia i lotti che sono stati  somministrati hanno causato sintomi persistenti pesanti in alcuni bambini, non secondari, ancora non noti gli altri effetti devastanti che si potrebbero avere a distanza di molti anni.

Il caso è stato rinviato al 24 novembre. In Francia il 22 settembre 2015 in udienza sono stati esaminati primi 83 casi dalla sezione civile del Tribunale di Clermont-Ferrand. E’ stata una breve udienza, dal momento che la causa è stata rinviata al 24 novembre. Un periodo che è anche progettato per soddisfare la richiesta del CSP in questione, convocare l'udienza quattro laboratori stranieri coinvolti nella produzione e l'immissione sul mercato di Meningitec.. Verrebbe da dire a buon ora, questo scandalo sanitario è già un anno che è stato evidenziato.

Scandalo, vaccini ancora nei centri di vaccinazione e nelle farmacie nonostante il ritiro cautelativo dei lotti difettosi. Idem per l’Italia. L’avvocato Emmanuel Ludot, che sta difendendo 80 famiglie ha chiesto l'udienza di competenza per ogni bambino per il 20 ottobre, prima del 24 novembre. L’avvocato Ludot spiega questo scandalo inaudito che stanno affrontano i genitori senza che il governo se ne faccia carico:Per me, questo caso è un vero e proprio ‘scandalo sanitario’. Ci sono stati difetti in questa materia a tutti i livelli, i farmacisti attraverso laboratori, le autorità sanitarie”. In questo caso l'avvocato difensore fa presente come ogni istituzione e professioni del settore hanno “curiosamente trascurato” i vari passaggi per la tutela della salute e precisa: “Come è possibile che questo vaccino era stato prescritto tre mesi dopo il richiamo teorico dei lotti difettosi ". Secondo Ludot, il distributore Alvernia è solo "il primo anello di una lunga catena" e ha poi aggiunto: "In questo caso, vi è prima il problema della vendita del vaccino, i farmacisti hanno continuato a vendere quando sono stati informati del suo ritiro. Ci sono stati anche ritardi nella segnalazione per ovvie ragioni economiche. Vaccini adulterati erano noti per almeno un anno (…) "
Altri procedimenti legali relativi a questo stesso vaccino è in corso anche in Italia, Brasile, Australia e Nuova Zelanda.

Analisi che confermano la contaminazione dei metalli. Le analisi del capello hanno rilevato livelli di piombo, stagno, silicio e alluminio nei capelli di persone vaccinate. Di questi, molti bambini, soffrono di sintomi persistenti (diarrea acuta, nausea, irritabilità, febbre alta, difficoltà a dormire, rash …) " ha detto Emmanuel Ludot, difendendo 80 famiglie prima di una seconda udienza, in programma per il 20 ottobre.

Racconto di una madre: "Quando il mio medico ha prescritto per mia figlia di un anno, mi fidavo di lui", ha detto Coralie, una madre che vive nella regione di Rennes, una dei tanti genitori che sarà ascoltata nel corso dell’audizione con altri genitori.

Il vaccino killer in questo caso ha causato alla bambina reazioni a catena. La mamma Coralie continua: "mi sono trovata da sola con le mie preoccupazioni. Ho chiamato il mio medico, il mio farmacista, non erano a conoscenza. Il laboratorio non mi ha dato più risposte. " Coralie fa il quadro della salute di sua figlia che ora ha due anni, si piega in due dai forti dolori addominali, di cui non si conosce l’origine, i metalli pesanti, spiega, non si eliminano dal copro, ed è preoccupata perché si domanda cosa sarà di sua figlia fra qualche anno. 

Rabbia delle famiglie per i lotti ancora in circolazione nonostante il divieto. La rabbia delle famiglie è ancora maggiore, secondo Jacques Bessin, presidente di un gruppo di vittime, poiché  nonostante l'avvertimento del MSNA, di vaccino Meningitec ancora circolano sul mercato: "Notiamo oggi ci sono pediatri che hanno ancora vaccini in loro frigorifero, o farmacisti che continuano a vendere. Ci sono state vittime in seguioto a questa vaccinazione nel 2015, anche se i lotti sono stati rimossi. E alcuni pediatri non sembrano essere consapevoli ".

Per l’avvocato Emmanuel Ludot conferma che si tratta di una nuova "scandalo sulla salute". Farmacisti, laboratori per passare alle autorità sanitarie, nessuno sembrava prendere sul serio. Pertanto, secondo lui, il CSP laboratorio è solo il primo anello della catena.

Italia, il ministro Lorenzin scarica responsabilità e le famiglie. In Italia, la Lorenzin con una risposta all’interrogazione a lei indirizzata sembra aver scaricato le famiglie che chiedevano attenzione e monitoraggio dei propri bambini, vittime di una somministrazione che non doveva essere realizzata con un prodotto contaminato e adulterato. Tra l’altro né la Lorenzin né la stessa AIFA hanno sentito il dovere etico e professionale di dare risposte solo dopo aver valutato le condizioni di salute che delle analisi dei bambini vittime di questo scandalo. I Governi si lavano le mani e i genitori, come nel caso della Francia, devono ricorrere ai tribunali affinché si possano controllare i bambini e monitorare. Benvenuta pratica vaccinale e responsabilità mai certe. I genitori si chiedono con quale coraggio si continua a fare campagna vaccinale quando non si è in grado di aiutare i danneggiati in casi eclatanti come questi.

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Uragano Milton: la Florida di fronte alla peggior tempesta in 100 anni

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DeSantis: “Decidete ora per salvare voi stessi e le vostre famiglie”

L’uragano Milton potrebbe essere il più devastante a colpire la Florida nell’ultimo secolo. Il presidente Joe Biden ha avvertito che l’uragano potrebbe avere effetti “catastrofici”, chiedendo ai cittadini di rispettare gli ordini di evacuazione. Più di un milione di persone sono già state invitate a lasciare le loro case.

Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha esortato i residenti a prendere decisioni immediate per garantire la propria sicurezza. Milton, inizialmente di categoria 5, è stato declassato a categoria 4, ma resta estremamente pericoloso.

Il Centro nazionale uragani (NHC) prevede che l’uragano toccherà terra mercoledì sera, lasciando poche ore per l’evacuazione. Le strade sono congestionate, con traffico intenso e code ai distributori di benzina. L’urgenza è alta.

Il presidente Biden, per gestire meglio la crisi, ha posticipato il suo viaggio in Germania e Angola. Ha anche dichiarato lo stato d’emergenza per facilitare l’invio di aiuti federali alla Florida.

Incalza il bilancio dell’uragano Helene

Nel frattempo, il sud-est degli Stati Uniti è già devastato dall’uragano Helene, che ha causato almeno 232 vittime, un bilancio che potrebbe ulteriormente crescere. Milton, che segue Helene a breve distanza, aggrava la situazione rendendo le operazioni di soccorso ancora più critiche.

Gli sforzi di preparazione e soccorso sono in pieno svolgimento, con l’obiettivo di limitare il più possibile le perdite e i danni.

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Esteri

Israele e Iran: rischio di escalation verso una guerra nucleare e nuove tensioni globali

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Israele valuta l’opzione militare contro l’Iran: rischio di coinvolgimento globale nel conflitto

L’attacco missilistico subito da Israele nei giorni scorsi ha suscitato una forte reazione da parte del governo israeliano, che ha già fatto sapere che prenderà le misure necessarie per proteggere la propria sicurezza nazionale. Storicamente, Israele ha dimostrato di non tollerare minacce dirette da parte dell’Iran, suo acerrimo rivale nella regione, e potrebbe optare per una risposta militare calibrata, come raid aerei contro infrastrutture strategiche iraniane, impianti nucleari o basi militari.

Possibili scenari di escalation

Un attacco di Israele all’Iran potrebbe scatenare diverse reazioni a catena:

  1. Risposta diretta dell’Iran: Se Israele colpisse l’Iran, Teheran potrebbe rispondere con attacchi missilistici o cyberattacchi contro infrastrutture civili o militari israeliane. L’Iran potrebbe anche attivare le sue milizie alleate, come Hezbollah in Libano o gruppi in Siria e Iraq, per intensificare la pressione su Israele attraverso attacchi via terra o missilistici.
  2. Conflitto regionale: Una rappresaglia iraniana potrebbe far precipitare l’intera regione mediorientale in una guerra su più fronti. Paesi come la Siria e l’Iraq, dove l’Iran ha una forte influenza, potrebbero diventare teatri di guerra. Hezbollah, che ha una forte presenza nel Libano meridionale, potrebbe lanciare migliaia di razzi contro Israele, come accaduto nel conflitto del 2006.
  3. Intervento internazionale: Un conflitto aperto tra Israele e Iran coinvolgerebbe inevitabilmente le grandi potenze mondiali. Gli Stati Uniti, storicamente alleati di Israele, potrebbero decidere di intervenire militarmente in sostegno di Tel Aviv, mentre Russia e Cina, con rapporti stretti con l’Iran, potrebbero schierarsi diplomaticamente e, in casi estremi, militarmente con Teheran. In questo contesto, la già fragile situazione geopolitica derivante dal conflitto tra Russia e Ucraina verrebbe ulteriormente aggravata, aumentando il rischio di un conflitto mondiale.

L’intervento delle grandi potenze potrebbe innescare un’escalation pericolosa. Il conflitto tra Russia e Ucraina, con il coinvolgimento indiretto della NATO, ha già portato il mondo in una fase di alta tensione. L’apertura di un nuovo fronte di guerra in Medio Oriente potrebbe creare le condizioni per una crisi internazionale su vasta scala, specialmente se coinvolgesse simultaneamente più potenze nucleari.

Un’escalation regionale tra Israele e Iran potrebbe trasformarsi in una crisi globale se altri attori statali, come la Turchia, la Russia o anche paesi europei, dovessero intervenire. Il rischio più grande è che una guerra convenzionale possa degenerare in un conflitto nucleare, data la potenza di fuoco disponibile sia a Israele sia agli Stati Uniti, e l’incertezza sul programma nucleare iraniano.

“Non tollereremo atti di aggressione contro il nostro territorio. – Ha affermato Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele – L’Iran è il maggiore sponsor del terrorismo mondiale, e agiremo per garantire la sicurezza dei nostri cittadini.”

Hossein Salami, comandante delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane, ha dichiarato: “Israele pagherà un prezzo pesante per ogni aggressione. Le nostre capacità difensive e di risposta sono pronte a neutralizzare ogni minaccia.”

Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha ribadito: “Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi, ma invitiamo alla moderazione e al dialogo per evitare un’escalation irreversibile.”

Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha avvertito: “Un attacco contro l’Iran destabilizzerebbe ulteriormente la regione e avrebbe conseguenze imprevedibili per l’intero ordine mondiale.”

L’incertezza e il rischio di un conflitto aperto sono palpabili, e la situazione tra Israele e Iran rimane uno dei nodi più delicati della geopolitica internazionale. La diplomazia sarà cruciale per evitare che le tensioni sfocino in una guerra regionale con ripercussioni globali. Tuttavia, la storia recente ha mostrato che, senza una forte volontà politica per il dialogo, il rischio di un’escalation è sempre presente.

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Crisi in Medio Oriente: 180 missili dall’Iran colpiscono Israele, Netanyahu risponde con minacce

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Israele risponde con raid in Libano, Hezbollah contrattacca. Due esplosioni vicino all’ambasciata israeliana in Danimarca

In un drammatico escalation di violenza, 180 missili sono stati lanciati dall’Iran verso Gerusalemme e Tel Aviv. L’attacco, che ha colpito aree civili e provocato danni significativi, ha spinto Israele a reagire con forza. Un palestinese è rimasto ucciso durante gli scontri, mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lanciato un duro monito all’Iran, dichiarando che “questo è stato un grave errore, la pagherete”.

Le tensioni si sono intensificate anche al confine libanese, con l’esercito israeliano che ha lanciato raid nel sud di Beirut, contro obiettivi di Hezbollah. L’organizzazione libanese ha prontamente risposto, affermando di aver respinto l’attacco israeliano. “Le nostre forze hanno reagito con fermezza, non ci faremo intimidire”, ha dichiarato un portavoce di Hezbollah.

Nel frattempo, la situazione è diventata ancora più instabile a livello internazionale. Due esplosioni si sono verificate vicino all’ambasciata israeliana in Danimarca, facendo temere un ampliamento del conflitto oltre i confini del Medio Oriente. Le autorità danesi stanno indagando sugli eventi, che non hanno ancora causato vittime, ma l’allerta è alta in tutta Europa.

Una crisi che potrebbe degenerare

La comunità internazionale osserva con apprensione. Gli attacchi coordinati e la risposta immediata di Israele rischiano di trascinare la regione in un conflitto ancora più ampio. Le Nazioni Unite hanno lanciato appelli per la moderazione, ma finora gli inviti alla calma sembrano essere caduti nel vuoto.

Netanyahu ha chiarito che Israele non tollererà ulteriori provocazioni e ha indicato che l’opzione militare rimane sul tavolo. “L’Iran e i suoi alleati non devono sottovalutare la nostra determinazione a difendere il nostro popolo”, ha aggiunto il premier, in una dichiarazione che lascia presagire ulteriori atti di guerra se la situazione non dovesse stabilizzarsi.

L’escalation al confine libanese

Il fronte libanese rappresenta uno dei punti più caldi. L’attacco israeliano a sud di Beirut segna una nuova fase del conflitto, con Hezbollah che si sta dimostrando un avversario risoluto. Le incursioni aeree e i combattimenti a terra mettono a rischio la già fragile stabilità del Libano, un Paese che ancora fatica a riprendersi dalle recenti crisi economiche e politiche.

Le esplosioni in Europa: un nuovo fronte di tensione?

L’inquietante notizia delle esplosioni vicino all’ambasciata israeliana in Danimarca aggiunge un ulteriore strato di incertezza. Mentre non è ancora chiaro chi sia responsabile degli attacchi, il timore di atti di terrorismo collegati alle tensioni in Medio Oriente sta crescendo in tutta Europa. I governi europei sono ora in stato di allerta, temendo che la violenza possa estendersi oltre i confini della regione.

Il mondo sull’orlo di una nuova crisi?

Mentre la situazione evolve rapidamente, gli occhi del mondo sono puntati su Israele, Iran e i loro alleati. L’equilibrio geopolitico è fragile, e una mossa sbagliata potrebbe scatenare una guerra più ampia, coinvolgendo altre potenze regionali e internazionali. La speranza di una mediazione diplomatica sembra lontana, e il rischio di un conflitto che si estenda oltre il Medio Oriente è più reale che mai.

La domanda che molti si pongono ora è: chi riuscirà a fermare questa spirale di violenza prima che sia troppo tardi?

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