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Scomparsa dell’imprenditore Sergio Russo: rinvenuti i resti in un’area mai perlustrata

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PRATO – Sembra essersi risolto nel peggiore dei modi il giallo della misteriosa scomparsa di Sergio Russo, imprenditore di 51 anni che l’11 aprile del 2015 ha fatto perdere le proprie tracce dalla sua abitazione lasciando in un limbo di dolore e angoscia la moglie Fiorella e i figli Yuri e Gabriele. Un escursionista fiorentino che  nella mattinata di sabato 24 stava percorrendo un sentiero in direzione Monferrato, una collina a nord della città, si è imbattuto in resti umani. Sono intervenuti immediatamente i carabinieri di Prato che hanno eseguito accertamenti sugli oggetti rinvenuti intorno ai resti e sui documenti che non lascerebbero alcun dubbio sull’identità. Nei prossimi giorni verranno eseguiti gli esami medico-legali che suffragheranno ogni dubbio in merito all’identità del cadavere.  L’area in cui è stato rinvenuto il corpo non era stata precedentemente perlustrata e ce lo conferma anche l’Avvocato Nicodemo Gentile che insieme all’Avvocato Daica Rometta e l’Associazione Penelope Toscana sostengono Fiorella in questo difficile percorso:  “No le ricerche non si erano spinte fin la. E’ molto probabile che si possa trattare di lui e soprattutto che ci possa essere questo tragico epilogo alla storia, cioè il suicidio. Questa è l’ipotesi più probabile”.

Come è morto Sergio Russo? Si è trattato di una morte accidentale o intenzionale? Domande che nei prossimi giorni troveranno una risposta grazie agli accertamenti tecnico scientifici. “Grazia a tutti x esserci vicino..Scusateci ma non abbiamo nessuna voglia di parlare. Vogliamo solo la verità. E di rispettare i nostri sentimenti”. E’ il messaggio che ha scritto su facebook  Fiorella Benvenuti,  moglie di Sergio Russo. Una donna che in questi lunghi anni di silenzio non si è mai arresa e ha cercato sempre di tener viva l’attenzione sul caso, trattato anche dalla trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?”. Fiorella ha sempre sostenuto l’ipotesi dell’allontanamento volontario e nel corso di un’intervista rilasciataci nel marzo del 2017 ci riferiva a gran voce “chi sa parli e che ci dia il modo anche a noi di vivere come forse lui sta facendo. Oramai siamo senza speranze,  se forse all’ inizio si fossero degnati di cercarlo adesso non saremmo qui” aggiungendo “a chi forse lo ha aiutato in questa cosa senza pensare che a casa ci sono due figli che aspettano sempre notizie del padre. Se magari lui sta bene, che faccia stare bene anche i nostri  figli dandogli la possibilità di stare sereni”. Il corpo è stato rinvenuto in un luogo che Sergio conosceva bene. A tal proposito l’Avvocato Gentile ci riferisce che si tratta di una zona ”che da casa di Fiorella si vede, quindi in linea d’aria non è lontanissima. Quella zona è conosciuta da tutti perché ci sono i percorsi. C’è un piccolo monte che si alza in quella zona di Prato che da casa sua si vede, ci sarà un’oretta, un’oretta e mezzo a piedi, non era distante da casa.  E’ evidente che noi vogliamo sciogliere ogni dubbio per capire realmente cosa è successo”.

L’Avvocato Nicodemo Gentile, in merito all’ipotesi del suicidio e al ritrovamento di un residuo di corda ci ha riferito “penso si farà luogo adesso una consulenza medico-legale anche di natura genetica, ma non c’è niente di ufficiale”. L’Avvocato Rometta, in un comunicato in merito al ritrovamento afferma “relativamente ai resti rinvenuti, in qualità di legale della signora Fiorella Benvenuti, moglie di Sergio Russo, tengo a precisare che pure in presenza di alcuni elementi, che non escludono che si tratti del Signor Russo, allo stato mancano risposte certe che saranno acquisite dall’indagine in corso, anche di natura genetica, coordinate dalla Dott.ssa Canovai della Procura di Prato. La famiglia vive un momento emotivamente difficile e non ha altro da commentare in attesa dei predetti risultati”.

Angelo Barraco

 

 

 

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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