SCONTRINOGATE, IGNAZIO MARINO IN PROCURA

Redazione

Roma – Un Commissario ai trasporti di Roma con il compito di gestire il nodo del trasporto pubblico capitolino durante il Giubileo, da affiancare al commissario che prenderà il posto di Ignazio Marino in Campidoglio. E' l'ipotesi che starebbe valutando in queste ore il premier Matteo Renzi. Il Commissario, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, dipenderebbe direttamente da palazzo Chigi. Il nome su cui si sarebbe incentrata l'attenzione del governo è quello di Marco Rettinghieri, ex dirigente di Rfi e attuale direttore di Expo.

Il sindaco dimissionario di Roma Ignazio Marino è stato oggi in Procura a colloquio con il pm Roberto Felici, titolare del fascicolo aperto sulle spese sostenute dal primo cittadino. Il fascicolo era stato aperto nei giorni scorsi dopo gli esposti di Fratelli d'Italia e del Movimento 5 Stelle. 

Marino e le cene Non quadra la cena al Girarrosto toscano, che Marino dice di aver offerto a Santo Stefano alla stampa per motivi istituzionali. Riporta il Corsera che secondo il titolare del ristorante il sindaco era lì con la famiglia, ed erano in sei persone (conto di 260 persone). C'è poi la cena da Archimede Sant'Eustachio, conto da 104 euro che il sindaco avrebbe pagato a un dirigente del San Filippo Neri per eventuali collaborazioni nel campo della medicina solidale. Riporta sempre il Corsera che Lorenzo Sommella, all'epoca commissario dell'azienda ospedaliera, ha smentito dicendo che lui a quella cena non c'era, né nessun altro dirigente incaricato e di non aver mai saputo di collaborazioni tra il San Filippo Neri e Roma Capitale.

Sempre da Archimede Sant'Eustachio, secondo Marino avrebbe cenato una sera per la presentazione del libro di Don Damiano Modena. Racconta il Corriere che don Damiano smentisce: "Io e lui a cena? Mi pare proprio di no. Non ricordo nemmeno se quella sera rimasi a Roma o ripartii subito" (scontrino da 93 euro). La presentazione del libro di don Damiano "Carlo Maria Martini: il silenzio della parola" è al centro anche di un'altra cena al Tre Galli di Torino. Dice don Damiano di non essere rimasto a Torino dopo la presentazione del libro ma di essere subito rientrato ad Alessandria. Conto da 125 euro.

Ci sono poi le cene al Sapore di Mare (113 euro) e alla Taverna degli Amici (120 euro). Nel primo caso si tratterebbe di una cena con i rappresentanti della Comunità di Sant'Egidio. Dallo scontrino risultano 5 spaghetti all'aragosta e una bottiglia di vino da 80 euro. La Comunità ha smentito categoricamente: "Nessun nostro rappresentante è mai andato a cena con il sindaco". Nel secondo caso, il sindaco avrebbe offerto la cena a un rappresentate della World Health Organization. Il ristoratore ha smentito a Repubblica, dicendo che il sindaco era a cena con la moglie: ricorda anche il tavolo al quale erano seduti e il vino bevuto (lo stesso della cena al Sapore di Mare): un Vintage tunina.