Scoperto Exodus, il malware che spia i telefonini: Procura di Napoli apre un fascicolo

Uno spyware, creato da un’azienda italiana che lavora con le forze dell’ordine, avrebbe intercettato un migliaio di persone per errore. Lo scrive, nel suo blog ufficiale, la società Security without borders, che in collaborazione con Motherboard ha effettuato la scoperta. Sotto accusa c’è un malware, dal nome Exodus, che è stato programmato dalla società calabrese eSurv che produce soluzioni per la sorveglianza e che, con tutta probabilità, è stato diffuso per errore sul Play Store di Google.

Circa un migliaio di persone lo hanno scaricato, perché contenuto in applicazioni ottenibili gratuitamente. Exodus è in grado di effettuare numerosissime operazioni sul telefono della vittima, perché studiato appositamente per spiare i criminali. Può registrare le telefonate, l’audio ambientale, così come copiare gli sms e i numeri di telefono in rubrica e leggere la posizione attraverso il gps.

La procura di Napoli ha aperto un fascicolo d’indagine tempo fa

La prima individuazione del malware è infatti avvenuta proprio nel capoluogo partenopeo. Mentre la società Esurv sembra sparita da Internet: se si fa la ricerca sul web compare una pagina con la scritta ‘notfound’ e sulla pagina Facebook c’è la dicitura ‘questo contenuto non e’ al momento disponibile’. Il Copasir, il comitato di controllo sui servizi segreti, approfondirà la vicenda e a quanto si apprende, nei prossimi giorni  chiederà al Dis, il dipartimento che coordina l’attività delle agenzie di intelligence, notizie e aggiornamenti sulla vicenda. Per il garante Privacy Soro, “E’ un fatto gravissimo”.

”Riteniamo – spiegano gli autori della ricerca- che questa piattaforma spyware sia stata sviluppata da una società italiana chiamata eSurv, di Catanzaro, che opera principalmente nel settore della videosorveglianza. Secondo informazioni disponibili pubblicamente sembra che eSurv abbia iniziato a sviluppare spyware dal 2016”. Secondo l’analisi effettuata sul malware, ”Exodus è dotato di ampie capacità di raccolta e di intercettazione. È particolarmente preoccupante che alcune delle modifiche effettuate dallo spyware potrebbero esporre i dispositivi infetti a ulteriori compromissioni o a manomissioni dei dati”.

In seguito alla scoperta, Security without borders ha segnalato a Google la presenza dello spyware, che è stato rimosso in tutte le sue varianti, circa 25. Una volta eliminate dallo store le app, la società americana ha dichiarato in una comunicazione via email che “grazie a modelli di rilevamento avanzati, Google Play Protect sarà ora in grado di rilevare meglio le future varianti di queste applicazioni”.

Al contrario, però, Google non ha condiviso con i ricercatori il numero totale di dispositivi infetti, ma ha confermato che una di queste applicazioni malevole ha raccolto oltre 350 installazioni attraverso il Play Store, mentre altre varianti hanno raccolto poche decine ciascuna, e che tutte le infezioni sono state localizzate in Italia. ”Abbiamo direttamente osservato molteplici copie di Exodus con più di 50 installazioni e possiamo stimare approssimativamente che il numero totale di infezioni ammonti a diverse centinaia, se non un migliaio o più”, si legge nella ricerca.