Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
di Angelo Barraco
Roma – E’ stata approvata in via definitiva la riforma della scuola, adesso è legge. La riforma è stata approvata con 277 voti dei deputati a favore, contro 173 e vi sono stati quattro astenuti. Nel Pd vi sono stati 4 voti contrari. Inoltre Pierluigi Bersani e Roberto Speranza della minoranza si sono astenuti dal voto, stessa cosa per Gianni Cuperlo. La Lega ha fatto sentire la sua voce durante le dichiarazioni di voto sulla riforma della scuola, e lo ha fatto con dei cartelloni con su scritto “giù le mani dai bambini”. La seduta è stata sospesa e Massimiliano Fedriga, capogruppo, è stato sospeso dall’Aula. La scuola è ufficialmente cambiata e se tutta va come Renzi&Giannini si auspicano, da settembre saranno assunti 100mila nuovi insegnanti. Una parte di essi andrà ad occupare i posti comuni, un’altra parte sarà assegnata al sostegno, un’altra parte al potenziamento dell’offerta formativa. Mario Rusconi, vice presidente nazionale dell’Associazione Presidi ha dichiarato che “Fortunatamente non è stata affossata dalle proteste luddistiche dei sindacati. Saremo attenti sull'attuazione dei decreti attuativi. Per la prima volta viene rimesso in piedi il concetto di responsabilità dei presidi e degli insegnanti, che saranno rivalutati. Contenti anche del fatto che venga ripristinato il diritto dovere degli insegnanti all'aggiornamento”. In seguito all’approvazione del Ddl, Stefania Giannini ha scritto su twitter “#labuonascuola è legge. Sì di @Montecitorio non è atto finale ma atto iniziale di un nuovo protagonismo della #scuola”. Nichi Vendola scrive pure su Twitter ma opinioni opposte “Chi ha a cuore la #scuola pubblica troverà modo x cancellare questa vergogna e per ridare fiducia a docenti-studenti”.
Il ddl scuola. Libertà nella gestione degli edifici, della didattica, dei progetti formativi e dei fondi a disposizione di ogni singola scuola. L’organico sarà gestito direttamente dal dirigente scolastico che potrà proporre le cattedre ai docenti (a partire dall'anno scolastico 2016/2017) e i posti utilizzando gli albi territoriali che – dal 2016 – racchiuderanno le Reti di scuole. La chiamata degli insegnanti sarà, dunque, senza più graduatorie ma sulla base degli albi (o ambiti) a cui si accederà per concorso pubblico oppure tramite il Piano straordinario di assunzioni 2015.
L’autonomia. Con l'articolo 1 viene ribadita l'autonomia scolastica da attuare attraverso alcuni strumenti: la possibilità di rimodulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina; il potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari; la programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo. Le scuole dovranno dunque garantire “ l'apertura pomeridiana delle scuole e la riduzione del numero di alunni e di studenti per classe” o potrà prevedere “articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scuola o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato al decreto del presidente della Repubblica 89 del 2009”. Infine, le scuole potranno rimanere aperte anche d'estate. Nei periodi di sospensione dell'attività didattica, infatti, gli istituti e gli enti locali promuoveranno 'attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive' da svolgersi negli edifici scolastici.
Correlati