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Latina

Sermoneta: Guerrino Lucietto ha spento 100 candeline

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Tempo di lettura 2 minuti A quindici anni arrivò in terra pontina, per contribuire alla bonifica delle paludi

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Red. Cronaca
SERMONETA (LT)
– Ha contribuito a bonificare la pianura pontina, ha conosciuto personalmente Benito Mussolini ed ha coltivato la vigna per una vita. Ha raggiunto lo straordinario traguardo dei cento anni il cittadino di Sermoneta Guerrino Lucietto, classe 1916, che il 27 luglio con tutti i parenti ha festeggiato il secolo di vita al ristorante L’Uliveto. Il vicesindaco Giuseppina Giovannoli e il consigliere capogruppo Gilberto Montechiarello, a nome dell’Amministrazione comunale hanno consegnato una targa ricordo a Guerrino facendogli indossare la fascia da Sindaco.

Nato a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, non potendo continuare la scuola di sarto per motivi economici a quindici anni arrivò in terra pontina, per contribuire alla bonifica delle paludi. Nel corso di una delle visite a Littoria, oggi Latina, ebbe modo di incontrare personalmente il Duce. Dopo aver fatto il suo dovere di Italiano combattendo in Africa è tornato nella sua terra d’origine, dove ha conosciuto Matilde, sua moglie, sposata il 18 dicembre 1946 dopo essere uscito una sola volta con lei. Subito dopo il matrimonio sono scesi entrambi a Sermoneta: ad attendere la famiglia Lucietto alla Stazione c’era un carro trainato un somarello che li ha accompagnati al Podere Scatafassi. Quell’amore va avanti ancora oggi, tanto che proprio quest’anno festeggiano i 70 anni di vita insieme. Due figli, Gianfranco e Graziella, quattro nipoti e due pronipoti, è ancora lucidissimo e ama raccontare ai suoi familiari gli aneddoti di un secolo di vita vissuta intensamente. Oggi il neo centenario e la moglie abitano nella casa che si è costruito orgogliosamente in via Piazzalunga. Non c’è, secondo Guerrino Lucietto, un vero e proprio segreto di lunga vita: basta non litigare con la propria consorte, bere un bicchiere di vino in compagnia degli amici e vivere all’aria aperta, a contatto con la terra. Proprio come ha fatto lui.
 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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