SEZZE, CONSERVATORIO CORRADINI TRA SILENZI E IMMOBILISMI IL MISTERO SI INFITTISCE

Nota del Movimento libero Iniziativa sociale

Sezze (LT) – A distanza di oltre tre settimane dalla richiesta pubblica di fare chiarezza sull'entità del patrimonio del Conservatorio Corradini, tutto continua a tacere.

Il cda dello stesso, nelle figure dei componenti Ernesto Di Pastina, Titta Giorgi e Vittorio Carlesimo, sembra essersi trincerato in un mutismo che finisce per accrescere i dubbi sulla gestione dei beni della fondazione nel corso degli anni.

Restano completamente immobili il sindaco Andrea Campoli e tutti gli amministratori, i quali non solo hanno affrontato la discussione del nuovo piano regolatore senza avere la minima idea di quello che è l'asse dei beni pubblici, siano essi del Comune o di altri enti territoriali, siano essi dello Stato, ma sembrano disinteressarsi, stranamente, di una questione che è fondamentale.

Movimento libero Iniziativa sociale inchioda tutti costoro alle proprie responsabilità: hanno il dovere di pubblicizzare in maniera adeguata l'intero patrimonio e rendicontare puntualmente nel merito di quella che è stata la gestione dello stesso e su eventuali transazioni o cambi di destinazione d'uso.

Non si riesce a capire come e perché un consiglio di amministrazione, quello del Corradini, che è formato da due consiglieri comunali di lungo corso come Di Pastina e Giorgi, nonché dall'ex responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Sezze, ing. Carlesimo, trovi difficoltà non solo a comunicare con il proprio primo cittadino e con l'assemblea consiliare di appartenenza, ma soprattutto con la città.

Quali sono i problemi che impediscono di rendere pubblica la documentazione richiesta da Mlis, dopo che è stata ampiamente diffusa la notizia relativa alla sentenza della Cassazione, che ha chiarito una volta per tutte che questi beni sono pubblici?

Ma il cda, che tra l'altro viene costituito su indicazione del consiglio comunale, non deve rendere conto a nessuno della gestione dell'ingente patrimonio? Nemmeno al Ministero della Pubblica Istruzione?

Se qualcuno pensa di far passare tutta la vicenda nel dimenticatoio, sta sbagliando di grosso. Anche perché il tentativo di cementificare con ulteriori 800mila metri cubi il già martoriato territorio di Sezze tramite il nuovo Prg, avrebbe obbligato tutti ad una attenta valutazione di tali questioni.
Sezze 12 Novembre 2013