Connect with us

Latina

SEZZE: DOPO LA NOTTE BIANCA… TUTTI IN BIANCO CON "LA STANGATA"

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

 

Il gettito Tari ammonterà a circa 3milioni 700mila euro, intorno agli 800mila l'esborso Imu per attività e seconde case, tutto il resto, fino ad un totale di 6milioni e 200mila euro circa, verrà ingoiato dalla Tasi.

 

Redazione
Sezze (LT)
– Come può essere definito un salasso di oltre 6milioni di euro che dovranno uscire dalle tasche dei sezzesi tra ottobre e dicembre, se non stangata? A riguardo il Movimento libero Iniziativa socialecpmmenta in una nota: "Eppure i responsabili di questo “prelievo”, a cominciare dall'assessore competente Pietro Bernabei, tentano di negare l'evidenza. Fra Tasi, Tari ed Imu, i cittadini, storditi da una politica  “panem et circenses”, si troveranno, dopo la notte bianca… in bianco. Il gettito Tari ammonterà a circa 3milioni 700mila euro, intorno agli 800mila l'esborso Imu per attività e seconde case, tutto il resto, fino ad un totale di 6milioni e 200mila euro circa, verrà ingoiato dalla Tasi. Una tassa nuova di zecca, tramite la quale il comune di Sezze toglierà soldi dalle tasche dei cittadini per illuminazione pubblica, sicurezza, comprensiva della protezione civile e della polizia locale, servizi demografici, manutenzione delle strade e del verde pubblico, servizi cimiteriali, quelli sportivi e quelli culturali, Sagra del carciofo e Sacra rappresentazione, nonché il sito istituzionale del comune. Un cittadino, in cambio di servizi efficienti ed alta qualità della vita, pagherebbe anche volentieri, ma non è certo questo il caso di Sezze. La stangata, poi, arriva in un momento particolarmente difficile per gli italiani ed una amministrazione sensibile ai problemi economici dei cittadini ne avrebbe dovuto tenere conto. Invece niente di tutto questo. La legge ha fissato le aliquote da una base minima nazionale dell'1×1.000 ad una massima del 2,5×1.000, prevedendo anche una maggiorazione non superiore allo 0,8×1.000. Campoli e la sua amministrazione hanno raschiato il fondo del barile, applicando il massimo possibile, cioè un'aliquota pari al 3,3×1.000. Ben diversamente si sono comportate altre amministrazioni. Ad esempio, nella vicina Sermoneta, uno fra i borghi più belli d'Italia e quindi ben lontana dal degrado di Sezze, verrà applicata un'aliquota appena superiore alla minima. Parliamo di un comune, i cui amministratori stanno anche rinunciando agli emolumenti per contenere le spese. E i nostri? Gli amministratori di Sezze, dal primo cittadino all'ultimo dei consiglieri e degli assessori, continuano a costarci circa 2milioni di euro a legislatura, pur chiedendo sacrifici agli amministrati. E tutte le promesse fatte nel merito, a cominciare dalla “rinuncia” allo stipendio da parte del sindaco Andrea Campoli? Aria fritta. E il “moralizzatore” Sergio Di Raimo, che in passato tentava di far credere di voler rinunciare a tutto? Non ha rinunciato a niente. A loro dei cittadini non interessa. Tutti presi dal tentativo di tappare i buchi, come quello della Spl, determinati dalle loro gestioni, dimenticano i cittadini. Dimenticano le attività locali, quelle dei piccoli commercianti, imprenditori ed artigiani. Già in forte difficoltà, sopravviveranno alla mazzata sferrata dal comune di Sezze?"

 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

Continua a leggere

Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

Continua a leggere

Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti