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Sicilia, Musumeci: “Ridare credibilità alla politica”

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Ci sono volute quasi 16 ore, un record. Ma alla fine, poco prima della mezzanotte di ieri lo spoglio è stato ultimato e la Sicilia ha espresso il suo verdetto finale: il candidato della coalizione di centrodestra Nello Musumeci sarà il nuovo presidente della Regione, grazie al quasi il 40% dei consensi. Questo il dato ufficiale che conferma Nello Musumeci alla presidenza della Regione Sicilia. Un dato arrivato dopo ben 16 ore di spoglio e che si è ultimato ieri sera poco prima della mezzanotte.

 

Musumeci: “Ridare credibilità alla politica” “Mi scuso del ritardo, ma sono particolarmente prudente e volevo certezza di un risultato consolidato. Sono felice di avere ricevuto il consenso per un ruolo di così grande responsabilità. Voglio essere e sarò il presidente di tutti i siciliani, di chi mi ha votato e di chi, legittimamente, ha votato altri candidati o non ha partecipato al voto”. Queste le prime parole del neo governatore della Sicilia alla conferenza stampa tenutasi a Catania, quando lo spoglio per le regionali siciliane assegna al candidato del centrodestra un netto margine sul rivale, Giancarlo Cancelleri del M5s. “Voglio ringraziare – ha aggiunto Musumeci – tutti i leader della coalizione. Da Berlusconi a Giorgia Meloni a Lorenzo Cesa che hanno creduto in questa scommessa. A Matteo Salvini. E un grazie particolare al mio movimento Diventerà bellissima. Dobbiamo lavorare per la crescita di questa terra. Crediamo davvero nell’unità di Italia, ma si realizza se il Sud smette di arrancare e cresce con le stesse opportunità delle regioni del Nord. L’Italia unita è una garanzia e noi la vogliamo assicurare e tutelare”.

Musumeci ha poi riservato alcune parole anche per i suoi tre figli, due dei quali gli sono stati vicini in questi giorni; un altro è morto tragicamente nel 2013 a 30 anni. “E’ stata una campagna dura e difficile – ha concluso, spiegando che sarà il suo ultimo impegno politico – ci sono state cadute di stile, ma è acqua passata: avverto il peso di questo impegno e non nascondo le difficoltà. La campagna elettorale è finita. Adesso, ognuno con il proprio ruolo si deve mettere al lavoro”.

 

Berlusconi: centrodestra unica alternativa al ribellismo “La stessa sfida riguarderà nei prossimi mesi la nostra Italia, l’Italia intera. Il centrodestra moderato nel linguaggio, ma capace di una radicale riorganizzazione della cosa pubblica è la sola alternativa al grave pericolo che il nostro paese cada in mano al ribellismo, al pauperismo, al giustizialismo. Noi siamo sicuri di riuscire a prevalere per riportare al governo la nostra esperienza, la nostra concretezza, la nostra positività”. Così Silvio Berlusconi in un messaggio su Facebook commentando i risultati che vedrvano Nello Musumeci proseguire la corsa verso la presidenza della Regione Sicilia. “Il governo di centrodestra è il solo che nei prossimi anni potrà garantire la crescita, la democrazia e la libertà – assicura – Sono certo che ci riusciremo come siamo riusciti in Sicilia”.

 

Salvini: emozionato e orgoglioso, nostri voti determinanti “Emozionato ed orgoglioso per i risultati ottenuti in Sicilia. I voti della Lega sono stati determinanti per l’elezione di Nello Musumeci. Sempre più convinto della mia scelta di offrire a tutti i 60 milioni di italiani la nostra proposta politica fondata sull’onestà, concretezza e buona amministrazione”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini.

 

Meloni: possiamo festeggiare, vittoria appare chiara “Con tutti i margini di sicurezza possiamo dire che oggi è una giornata per festeggiare. Mi pare che la vittoria di Nello Musumeci sia abbastanza chiara, vince la Sicilia che vuole ricostruire e non chi la vuole distruggere, la destra coerente”. Lo ha detto a Catania Giorgia Meloni.

 

Cesa: da qui parte treno per vittoria a politiche “La vittoria di Musumeci è una grande vittoria del centrodestra unito e l’Udc ha creduto in Musumeci in tempi non sospetti”. Lo dice il segretario nazionale Udc, Lorenzo Cesa, che aggiunge: “Il nostro straordinario risultato è l’affermazione di un partito profondamente rinnovato nella sua classe dirigente, credibile e strettamente legato al territorio. Dalla Sicilia parte il vero treno, quello moderato di centrodestra che ci porterà alla vittoria delle prossime elezioni politiche”.

 

Di Maio: soddisfatti, parte onda che porterà al 40% “Deve essere chiaro che noi non solo siamo molto soddisfatti del risultato ma siamo certi che da qui parte un’onda che tra 4 mesi ci può portare al 40% al livello nazionale”. Lo ha detto il candidato premier M5s, Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti al comitato di Giancarlo Cancelleri a Caltanissetta. “Sono sicuro – ha aggiunto – che ci potrà portare di fronte al presidente della Repubblica per chiedere l’incarico di governo”.”Noi – ha continuato – siamo l’unica forza politica solida del paese. In Sicilia siamo mezzo milioni di voti e andremo anche oltre”.

 

Polemica tra Pd e Grasso Il voto apre nuove polemiche a sinistra. “Non do al dato siciliano un significato che riguarda partite nazionali. Le partite nazionali si giocheranno alle politiche e in passato si è visto che fra i risultati delle Regionali e le Politiche ci sono state differenze enormi”. A parlare il sottosegretario alla Salute Davide Faraone che aggiunge: “Dobbiamo fare lo sforzo di andare uniti. Chi deciderà di mantenere la competizione a sinistra deciderà di consegnare il Paese ad altre forze politiche. Noi dobbiamo impedirlo”. Faraone accusa poi il presidente del Senato, Grasso, di mancanza di coraggio nel candidarsi.

 

Il portavoce del presidente replica: “Non si può certamente addebitare a Grasso il fatto che, al di là dell’ardita ipotesi di far dimettere la seconda carica dello Stato per competere all’elezione del Governatore della Sicilia, per lunghe settimane non si sia delineato alcun piano alternativo”. Poi, l’affondo: “Sullo stile e l’eleganza dei commenti di alcuni importanti esponenti del Pd in merito al coraggio del presidente Grasso non resta che confermare ancor di più le motivazioni per le quali il presidente si è dimesso dal gruppo del Pd: merito, metodi e contenuti dell’attuale classe dirigente del partito sono molto lontani da quelli dimostrati dal presidente in tutta la sua opera a servizio dello Stato e delle Istituzioni”. Chiude la polemica Rosato: sbagliato coinvolgere Grasso.

 

Rossi (Mdp): altra grave sconfitta per il Pd Anche le formazioni di sinistra – nate dalla fuoriuscita dal Pd – commentano negativamente il risultato portato a casa dal maggiore partito di governo. “In Sicilia un’altra grave sconfitta per il Pd, come accade regolarmente ormai dal 2015 in tutta Italia. Stupefacente che perdono loro e bastonano noi e Grasso”, sottolinea su Fb il presidente della Regione Toscana, fondatore di Articolo Uno-Mdp, Enrico Rossi sul voto in Sicilia.

 

Micari: battaglia romana Mdp consegna isola a destra “Quello del Mdp è un dato modesto: ha fatto un battaglia esclusivamente contro noi e contro Renzi. Una battaglia romana voluta dagli esponenti romani di Mdp per contarsi – ma si sono contati poco, visti i numeri – in vista delle elezioni nazionali. Il risultato è che hanno fermato noi, hanno consegnato questo elemento di divisione e soprattutto hanno consegnato la Sicilia alla destra: bravi! Complimenti!”. Lo ha detto il candidato presidente del centrosinistra, Fabrizio Micari.

Orfini: fatico a prendere sul serio alcune critiche “Ora comincerà la discussione. Anzi è cominciata anche prima che chiudessero le urne. I soliti noti spiegano che è colpa di Renzi, di Orfini, del gruppo dirigente del Pd. Ne discuteremo e per questo ho convocato la direzione il 13 pomeriggio. Ma faccio davvero fatica a comprendere alcune critiche. O meglio, a prenderle sul serio visto chi le fa”. Lo scrive su Facebook il presidente del Pd Matteo Orfini. “Se a Ostia finisce così, la responsabilità è di Renzi o di chi dirigeva il partito quando si candidavano persone che poi disonoravano il Pd con comportamenti illeciti? La colpa dunque è di chi li ha cacciati o di chi non aveva ritenuto di intervenire? In Sicilia davvero si poteva fare qualcosa di diverso a fronte della esplicita volontà di una parte del centrosinistra di dividersi per perdere e così indebolire il Pd? Parliamone, ma seriamente”, conclude.

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Pullman precipita dal cavalcavia a Mestre, 21 morti e 18 feriti

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Una scena apocalittica: la barriera del cavalcavia divelta, un pullman finito giù sulla strada a fianco della ferrovia e che prende fuoco, le urla di chi assiste alla tragedia e di chi a bordo resta intrappolato tra le lamiere accartocciate e in fiamme.È di 21 morti – tra cui due bambini – e 15 feriti il bilancio ufficiale della tragedia avvenuta a Mestre. Le vittime sono di diverse nazionalità.

A bordo c’erano anche cittadini ucraini, tedeschi, francesi e croati. L’autista era italiano e risulta tra le vittime. Tra le prime ipotesi sulle cause forse un malore di chi era al volante .La Procura della Repubblica di Venezia ha aperto un fascicolo. Nelle prossime ore saranno analizzate le immagini delle telecamere di sicurezza puntate sul cavalcavia, per capire meglio la dinamica dello schianto. 

“Dai primi rilievi non ci sono segni di frenata – dice il comandante della Polizia municipale di Venezia, Marco Agostini accorso sul luogo dell’incidente – il malore del conducente è un’ipotesi”. Per chi era a bordo difficile avere scampo, il bus si è infatti incendiato: le fiamme si sono propagate dopo il terribile impatto, forse generate dall’esplosione del serbatoio del pullman che conteneva metano e poi alimentate dallo stesso gas. I vigili urbani parlano di ‘bus elettrico’, dunque il mezzo probabilmente era ibrido. Un bus Ncc nuovo di zecca, noleggiato per un servizio di navetta dal campeggio Hu di Marghera per i suoi ospiti, trasportava una quarantina di turisti. I vigili del fuoco hanno lavorato contro il tempo per spegnere le fiamme che non hanno reso agevoli i soccorsi. Sul posto sono subito state fatte convogliare le ambulanze di tutto il territorio, decine le auto delle forze dell’ordine. L’Usl 3 di Venezia ha attivato il protocollo delle “grandi emergenze” che prevede la messa a disposizione di tutti i pronto soccorso degli ospedali ed il richiamo al lavoro di personale di rinforzo.

La dinamica è ancora da accertare ma dai primi rilievi emerge che il bus è precipitato da oltre dieci metri, un volo dopo avere urtato violentemente la doppia barriera di protezione del cavalcavia della bretella che da Mestre porta verso Marghera e l’autostrada A4. Il pullman ha sfondato la prima protezione fatta da un guard rail e la seconda barriera in metallo che delimita il passaggio pedonale. Poi si è schiantato giù, capovolgendosi, e finendo tra un magazzino e i binari della stazione di Mestre incendiandosi. 

Il sindaco Brugnaro proclama il lutto cittadino per “l’immane tragedia che ha colpito questa sera la nostra comunità e in memoria delle numerose vittime che erano nell’autobus caduto. Una scena apocalittica, non ci sono parole”. Ora è il tempo del dolore. Ma gli inquirenti sono già al lavoro per capire le cause. La polizia stradale sta effettuando i rilievi: c’è da verificare la traiettoria della caduta, le condizioni del manto stradale. Segni di frenata sull’asfalto pare non ce ne siano. E per ora il malore sembra l’unica spiegazione ad una tragedia inspiegabile.
   

Il cordoglio del presidente Mattarella e della premier Meloni

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al sindaco di Venezia Brugnaro per esprimergli il suo cordoglio per la gravissima tragedia di Mestre, che ha causato numerose vittime.

“Esprimo il più profondo cordoglio, mio personale e del governo tutto, per il grave incidente avvenuto a Mestre. Il pensiero va alle vittime e ai loro famigliari e amici. Sono in stretto contatto con il sindaco Luigi Brugnaro e con il ministro Matteo Piantedosi per seguire le notizie su questa tragedia”. Lo dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

La testimonianza di un vigile del fuoco: ‘Ci sono troppi morti’

“Ci sono tanti morti, troppi”. Sono le prime parole di un vigile del fuoco che si è allontanato per qualche minuto della zone di operazioni di recupero del pullman precipitato a Marghera. La zona è presidiata dalle forze dell’ordine che non fanno entrare nessuno. Ci sono almeno 50 ambulanze.

“Ci uniamo al dolore delle famiglie; tragedie come questa non dovrebbero mai verificarsi – affermano all’unisono Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv -. C’è sempre qualcosa che non va nella sicurezza stradale. È questo il motivo per il quale chiediamo da anni controlli serrati. Dopo quanto accaduto ad Avellino, a Genova ed a Verona, anche oggi abbiamo dovuto leggere un’altra catastrofe inaspettata. Lanciamo un monito affinché questa mattanza finisca e tutti gli utenti della strada abbiano più consapevolezza delle responsabilità che ricoprono alla guida. Non condanniamo nessuno, ma ci appelliamo al governo affinché ponga la giusta attenzione sull’omicidio stradale, le pene da applicare ed i controlli da eseguire”.

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Migranti, 5mila euro per la libertà: è scontro tra Governo e Magistratura

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Tre migranti tunisini escono fuori dal centro per il rimpatrio di Pozzallo su decisione del tribunale di Catania

Ad essere messo in discussione è il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri, che sono in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, e la relativa cauzione di cinquemila euro per rimanere in libertà: secondo il giudice è illegittima e confligge con la normativa dell’Unione europea oltre a non essere in linea con i principi costituzionali.

È quanto basta per innescare uno scontro e rinnovare polemiche tra esponenti della maggioranza di governo e la magistratura.

E il Viminale ha già annunciato un ricorso. Il ministro Matteo Salvini, riportando su X le motivazioni addotte dal giudice, conclude che “serve una profonda riforma della giustizia” mentre la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione del partito, bolla come “decisioni politiche e ideologiche” le mancate convalide di trattenimento. “Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all’ideologia”, aggiunge.

Ma il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, al contrario sottolinea: “Noi non partecipano all’indirizzo politico e governativo, facciamo giurisdizione. È fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo. E questo non deve essere vissuto come una interferenza, questa è la democrazia”. A difendere il provvedimento del giudice etneo l’opposizione con i Radicali (“ha fermato l’escalation razzista”), il leader di Si Fratoianni (il governo è contro la legge), il deputato del Pd Mauri (“una decisione solida”), il parlamentare di M5S Colucci e il deputato di Avs Bonelli. La decisione del magistrato, Iolanda Apostolico, è arrivata appena cinque giorni dopo l’inaugurazione della stessa struttura a Pozzallo, una parte della quale – circa ottanta posti – è destinata proprio ad ospitare le persone sottoposte alla procedura di frontiera accelerata: Sarebbe il primo centro destinato a questo tipo di misure che in genere, nei casi di migranti provenienti da Paesi ritenuti sicuri con i quali non vi siano specifici accordi, preludono ad un rimpatrio.

A disporre il trattenimento del gruppo di tunisini arrivato lo scorso 20 settembre a Lampedusa era stato, come da prassi, il questore di Ragusa, in attesa della decisione del giudice, il quale però poi non ha convalidato il provvedimento. La vicenda rischia di mettere in discussione, stando ai rilievi del giudice, i recenti provvedimenti del governo e lo stesso decreto Cutro. Il ministero dell’Interno, annunciando che ricorrerà contro la decisione del tribunale di Catania, sottoporrà quindi al vaglio di un altro giudice la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nei provvedimenti. Fonti vicine al dossier migranti sottolineano che “la procedura accelerata di frontiera è uno degli aspetti che, già contenuto nella direttiva europea 2013, trova oggi l’unanime consenso dei Paesi europei nell’ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo e che il governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro”. Resta da capire ora, dopo il provvedimento del Tribunale di Catania, nel caso di nuove ondate di migranti provenienti dai Paesi cosiddetti sicuri come la Tunisia (con la quale l’Italia ha specifici accordi per il rimpatrio) quali saranno le decisioni dei giudici, anche di altri Tribunali, alle prossime richieste di convalida di trattenimento. Nuovi centri come quello inaugurato a Pozzallo sono comunque già in allestimento, destinati a questo tipo di misura.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, nuova vita per la vecchia stazione di alimentazione tramviaria

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Da stazione di alimentazione tramviaria a nuovo polo polifunzionale per la Città di Castel Gandolfo. È il progetto che al centro dell’incontro che si è tenuto il 27 settembre a Roma nella sede di Cotral Spa e a cui hanno preso parte per il Comune di Castel Gandolfo il Sindaco Alberto De Angelis e l’Assessore ai Trasporti e alla Tutela del Paesaggio Tiziano Mariani, il Preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Roma La Sapienza Professor Orazio Carpenzano, e i referenti di Cotral Spa la Dott.ssa Loredana Di Guida e l’Ingegnere Andrea di Gianni.

Il progetto prevedrà il recupero e il rifunzionamento della Stazione di Alimentazione Tramvia dei Castelli Romani che mira a definire un nuovo spazio flessibile destinato a mostre, piccole esposizioni, conferenze e corsi di formazione, oltre a una foresteria e a dei spazi di servizio.

“Ringrazio la Presidente di Cotral spa Amalia Colaceci per aver ideato, insieme al Preside di Architettura dell’Università La Sapienza, quest’intervento di riqualificazione che, da qui ai prossimi anni, darà alla nostra Città una nuova struttura polifunzionale destinata ad ospitare eventi e iniziative culturali e di formazione, dotando Castel Gandolfo di un centro di aggregazione, crescita e valorizzazione a beneficio di tutta la nostra comunità”, ha dichiarato il Sindaco Alberto De Angelis.

Mediante questo incontro congiunto che si è tenuto oggi – ha aggiunto l’Assessore Tiziano Mariani – ci impegniamo come Comune a fornire tutto il supporto necessario per avviare l’iter procedurale per la ristrutturazione integrale e la riqualificazione dell’immobile oggi esistente. Sarà un progetto in tandem, con Cotral Spa che finanzierà tutti i costi di realizzazione e con l’Università che parteciperà attraverso lo studio di ristrutturazione.

“Riprendendo le parole del Preside Carpenzano durante l’illustrazione del progetto, un’opera normalmente viene progettata per essere vista, in questo caso sarà anche un bellissimo punto di osservazione verso l’esterno, sullo spazio esterno, su Castel Gandolfo e sul paesaggio a valle”, ha concluso il Sindaco.

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