Scienza e Tecnologia
Silent Hill F, la nuova dimensione dell’orrore arriva su Pc, Xbox e PlayStation
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4 settimane faon
Silent Hill F è un è il nuovo videogame survival horror sviluppato da NeoBards Entertainment e pubblicato da Konami. È l’ottavo gioco principale del franchise di Silent Hill ed è disponibile per PlayStation 5, Xbox Series X/S e Pc. Per la prima volta nella storia della saga, questo nuovo capitolo è ambientato al difuori degli Stati Uniti. L’avventura si svolge nel Giappone degli anni ’60, tra villaggi rurali e un’atmosfera che mescola folklore e incubo in un survival horror in terza persona, dove la tensione nasce più dall’esplorazione, dagli enigmi e dalla gestione delle risorse piuttosto che dall’azione pura. Cuore pulsante dell’esperienza videoludica resta la formula che ha reso Silent Hill un brand inconfondibile: misteri da svelare, simbolismo disturbante e una narrazione che scava nelle paure più nascoste dell’essere umano. Il gioco è ambientato nella città immaginaria di Ebisugaoka, nei primi anni ’60, in un Giappone in piena trasformazione. In quegli anni alle cicatrici ancora fresche della guerra si affiancava una modernizzazione rapidissima, con città sempre più industrializzate e mode occidentali che entravano nella vita quotidiana, ma anche villaggi rurali rimasti ancorati a tradizioni secolari. È proprio in uno di questi villaggi che la storia affonda le sue radici, sviluppandosi tra folklore e superstizione. Il giocatore in Silent Hill F veste i panni di Shimizu Hinako, una ragazza di 16 anni che, dopo aver raggiunto l’emporio della città e incontrato i suoi tre compagni, Rinko, Shu e Sakuko, si ritrova faccia a faccia con un’entità mostruosa. Questa creatura infetta le sue vittime in modo tanto affascinante quanto inquietante: dai loro corpi iniziano a germogliare e sbocciare piante dalle foglie rosse. Oltre questo punto, la trama merita di essere scoperta passo dopo passo, senza anticipazioni che ne rovinino l’impatto. Per cogliere davvero la storia e la vera essenza di Silent Hill F, la sola parte narrata non basta; è fondamentale leggere ogni nota, cartello e documento, perché molte sfumature si trovano nei testi sparsi e nei dettagli ambientali. Giocandolo in superficie si rischia di perdere simboli, collegamenti e il senso profondo di ciò che accade. A uno sguardo veloce, infatti, il titolo potrebbe sembrare quasi uno spin-off di Forbidden Siren o Project Zero, più che un vero Silent Hill, ma credeteci, c’è davvero molto di più.
Dal punto di vista della giocabilità Silent Hill F riprende le meccaniche che hanno reso famoso il genere. Hinako si muove quasi sempre da sola e deve sopravvivere evitando i nemici o affrontandoli con armi improvvisate come assi di legno, tubi di metallo e coltelli. Mancano del tutto le armi da fuoco, scelta che accentua la vulnerabilità della protagonista e che aumenta lo stato d’ansia in chi gioca. Il sistema di combattimento ricalca quello tradizionale della serie, fatto di colpi e schivate: spesso, però, è più efficace la fuga, per risparmiare cure e risorse che sono molto risicate e quindi per questo molto preziose. Le armi, infatti, si logorano man mano che vengono utilizzate e, una volta rotte, non c’è modo di ripararle e necessitano di essere sostituite. I mostri, inoltre, sono fortemente ispirati al folklore giapponese, pur mantenendo un legame con le creature tipiche della saga. Come da tradizione della serie, il mondo di gioco si divide in due piani distinti: quello reale e quello “demoniaco”. In quest’ultimo Hinako vive una storia parallela, che però si intreccia a più livelli con quanto accade nella realtà. Ad accompagnarla c’è la misteriosa Maschera della Volpe, figura enigmatica che la guida nello sviluppo della vicenda. A differenza dei capitoli passati, però, il mondo demoniaco non è semplicemente la versione distorta e malvagia di quello reale: è un luogo nuovo, indipendente, con una propria identità e con le sue regole. La vita della protagonista è scandita da tre barre distinte e ben visibili in basso a sinistra dello schermo. La prima è la Sanità Mentale, che rappresenta la capacità di concentrazione: premendo il grilletto sinistro si attiva una modalità “focus” che rallenta i movimenti dei nemici, permettendo di infliggere più danni. Per recuperarla è necessario usare oggetti specifici come il Ramune o l’Acqua Divina. Le altre due barre sono più tradizionali: la Resistenza, che regola corsa e schivate, e la Salute, che determina la sopravvivenza di Hinako. Come oggetti curativi troviamo elementi tipici della cultura giapponese, dal Ramune all’Arare, fino allo Yokan, ognuno con la propria peculiarità. Per salvare la partita invece è necessario recarsi negli Hokora, ossia dei piccoli santuari sparsi nei livelli. Essi però oltre al salvataggio consentono anche di sviluppare il personaggio attraverso gli Omamori, talismani che garantiscono nuove abilità. Gli stessi Omamori possono essere acquistati anche utilizzando la “fede”, un tipo di risorsa ottenibile nel gioco, rendendo gli Hokora elementi essenziali per la progressione di Hinako. Altro elemento cardine della saga, presente anche qui in grande quantità, sono gli enigmi. Silent Hill f ne è così ricco da sembrare quasi un puzzle game travestito da survival horror. Il problema, però, è la traduzione italiana: spesso imprecisa o vaga, costringe a risolverli per tentativi più che per logica, spezzando il ritmo e generando una sensazione di frustrazione piuttosto che stimolo.
Silent Hill F garantisce anche un buon tasso di rigiocabilità in quanto dopo aver finito la prima run offre un New Game+ che non si limita a ripetere l’avventura, bensì aggiunge nuove sfumature alla trama, ai dialoghi e perfino ai luoghi esplorabili, lasciando inalterati gli enigmi. E non è tutto: completato il NG+, si sblocca un ulteriore New Game++ che segue lo stesso principio di arricchimento narrativo. È un contenuto che consigliamo caldamente di provare perché fa apprezzare meglio la trama e consente di esplorare ancora più in profondità l’universo di gioco. Di grande aiuto per chi vuole scoprire ogni cosa mentre si gioca c’è il diario. Se infatti malauguratamente capita di perdere qualche passaggio di trama, non capire un dettaglio o semplicemente dimenticarlo, il diario rappresenta una soluzione davvero favolosa. Ogni evento vissuto, documento letto o oggetto raccolto, anche attraverso più run, viene registrato e riassunto in questo prezioso libricino. Uno strumento che si è rivelato fondamentale per orientarci meglio nella storia e per cogliere pienamente la profondità dei protagonisti e del lavoro svolto nel complesso dal team di sviluppo. Dal punto di vista tecnico, Silent Hill F è una vera e propria gioia per gli occhi. Il comparto stilistico è uno dei suoi pregi maggiori infatti, con un Unreal Engine 5 sfruttato a dovere per offrire alcune delle esperienze visive più impressionanti viste finora sul motore. Sono disponibili due modalità grafiche: Qualità, con maggior dettaglio ma bloccata a 30 FPS, e Prestazioni, a 60 FPS. Personalmente abbiamo preferito quest’ultima nel corso della nostra prova, senza notare differenze sostanziali a livello visivo. Anche il comparto sonoro è curatissimo: richiama la cultura giapponese e si amalgama perfettamente con l’atmosfera generale, e vi assicuriamo che il lavoro svolto è veramente notevole. Tirando le somme, con Silent Hill F Konami e NeoBards Entertainment propongono un titolo davvero incredibile, diverso da alcuni punti di vista dai predecessori, ma che siamo certi entrerà nel cuore di chi ha amato la saga.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 9,5
Sonoro: 8,5
Gameplay: 8
Longevità: 8
VOTO FINALE: 8,5
Francesco Pellegrino Lise
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