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Con il countdown per le elezioni che si intensifica, la vicepresidente Harris sfrutta il sostegno degli elettori, mentre Trump continua a sollevare polemiche su sicurezza e libertà di stampa
Con soli due giorni alla scadenza, Kamala Harris si consolida nei battleground states mentre Trump intensifica la retorica provocatoria, promettendo riforme controverse e rispondendo alle critiche.
A meno di 48 ore dalle elezioni statunitensi, i dati diffusi dal New York Times e dal Siena College mostrano Kamala Harris in vantaggio dell’8% tra gli elettori che hanno già votato, mentre Donald Trump mantiene una leadership tra quelli che hanno dichiarato l’intenzione di votare nei prossimi giorni. Questa fase critica della campagna elettorale ha visto entrambi i candidati intensificare la loro presenza negli stati chiave, dove il sostegno popolare potrebbe decidere l’esito dell’elezione.
Kamala Harris ha scelto il Michigan per uno degli ultimi comizi, parlando alla comunità musulmana e araba della regione, che si è mostrata critica verso la politica dell’amministrazione Biden in relazione al conflitto in Gaza. Durante un discorso presso la chiesa Greater Emmanuel Institutional di Detroit, la Harris ha invocato l’unità, affermando che “il piano di Dio è di guarirci e unirci come nazione”, ma ha sottolineato la necessità di agire per realizzare questa visione.
Donald Trump, invece, ha mantenuto un tono più polemico durante un raduno in Pennsylvania, criticando aspramente la stampa e ironizzando sulla possibilità di attacchi contro di lui. “Per colpirmi, qualcuno dovrebbe sparare attraverso le fake news e non mi dispiacerebbe troppo”, ha dichiarato, scatenando le reazioni sia del pubblico che della comunità politica. Alcuni esponenti democratici hanno definito queste dichiarazioni “pericolose” e “irresponsabili”. Joe Biden, ex presidente e sostenitore di Harris, ha commentato: “Le parole contano, soprattutto in un momento così delicato. È importante che ogni candidato mostri rispetto per le istituzioni e la stampa”.
Trump ha anche promesso un ruolo centrale a Robert F. Kennedy Jr. nel caso di un’eventuale vittoria, facendogli supervisionare la politica sanitaria e altre tematiche ambientali. L’ex presidente ha accennato all’idea, avanzata da Kennedy, di rimuovere il fluoro dall’acqua potabile, suscitando preoccupazioni tra esperti e analisti di salute pubblica. “Queste proposte devono essere valutate con cautela”, ha affermato il dott. Anthony Fauci, aggiungendo che “la scienza deve sempre guidare le decisioni di politica sanitaria”.
Trump ha continuato la sua retorica contro i leader repubblicani, come il senatore Mitch McConnell, sostenendo che la sua influenza nel partito stia ostacolando una vera rinascita conservatrice. Allo stesso tempo, ha descritto i sondaggi negativi, come quelli del New York Times, come strumenti per demoralizzare il suo elettorato.
Harris, invece, ha evitato di rispondere direttamente alle critiche sulle recenti decisioni legislative in California, concentrandosi sulla promessa di porre fine al conflitto in Medio Oriente e rafforzare i diritti civili negli Stati Uniti.
Dal fronte internazionale, i leader europei osservano con attenzione gli sviluppi delle elezioni americane. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato: “Qualunque sia il risultato, l’Europa deve essere pronta a collaborare con il nuovo governo per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la sicurezza internazionale”. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito l’importanza della stabilità politica americana per l’equilibrio globale, affermando che “la democrazia americana ha un impatto diretto su tutte le altre democrazie del mondo”.
Mentre l’elezione si avvicina al traguardo, l’attenzione è massima, non solo tra i cittadini statunitensi, ma anche tra i partner globali che aspettano di vedere quale direzione prenderà la leadership della superpotenza mondiale.
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