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di Marco Staffiero
Rimane alto il livello di inquinamento nella capitale. Saranno in vigore nei prossimi tre giorni a Roma alcune misure che stabiliscono il divieto di circolazione privata all’interno della Fascia Verde. I rilevamenti hanno evidenziato livelli di inquinamento superiori ai valori limite vigenti e una situazione prevista di criticità nei prossimi giorni. Le limitazioni si applicheranno, il 15 gennaio, alle seguenti tipologie veicolari nella fascia oraria 7.30-20.30: ciclomotori e motoveicoli pre-Euro 1’ ed ‘Euro 1’ a due, tre o quattro ruote, dotati di motore a 2 e 4 tempi; autoveicoli alimentati a benzina ‘pre-Euro 1’, ‘Euro1, ed ‘Euro 2'; autoveicoli alimentati a gasolio ‘pre-Euro 1’, ‘Euro1’ ed ‘Euro2’.
Nella giornata del 16 gennaio, fermo restando i provvedimenti permanenti già adottati h24, le limitazioni riguarderanno le seguenti tipologie veicolari nella fascia oraria 7.30-20.30: ciclomotori e motoveicoli ‘PRE-EURO 1’ ed ‘EURO 1’ a due, tre e quattro ruote, dotati di motore a 2 e 4 tempi; autoveicoli alimentati a benzina ‘Euro 2’. Secondo una recente indagine del CCM VIIAS (Valutazione Integrata dell'Impatto dell'Inquinamento atmosferico sull'Ambiente e sulla Salute) finanziato dal Centro Controllo Malattie (CCM) del Ministero della Salute con la collaborazione di varie Università e centri, oltre 34.500 italiani ogni anno muoiono 'avvelenati' dall'inquinamento atmosferico: è come se 'scomparisse' improvvisamente un'intera città delle dimensioni di Aosta. '
Veleni' dell'aria che uccidono soprattutto al Nord, dove si registrano 22.500 decessi annuali, ma che riducono in media di 10 mesi la vita di ogni cittadino. Eppure, il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe 11.000 vite l'anno. La nuova mappa dell'inquinamento è ottenuta applicando sofisticati modelli previsionali delle concentrazioni degli inquinanti su tutto il territorio nazionale. Emerge così che il 29% della popolazione italiana vive in luoghi dove la concentrazione degli inquinanti è costantemente sopra la soglia di legge, ma anche che vi sono considerevoli disuguaglianze degli effetti sanitari sul territorio.
Come atteso, l'inquinamento colpisce maggiormente il Nord (per il 65% del totale), in generale le aree urbane congestionate dal traffico e le aree industriali.Anche la combustione di biomasse (principalmente legno e pellet) è responsabile della maggiore incidenza di morti e malattie per l'esposizione al particolato. Questi scenari, afferma il Rapporto, mostrano come l'effettivo rispetto dei limiti previsti dalla normativa, e soprattutto l'ulteriore diminuzione del 20% della concentrazione media annuale degli inquinanti, avrebbero ricadute positive sulla salute pubblica e sull'economia: seguendo le statistiche dell'OMS, infatti, 10.000 decessi evitati all'anno corrispondono a circa 30 mld di euro.