Sono a norma le pulizie dei treni della Roma-Lido?

ROMA – Possono essere lavati i treni nella stazione di Porta San Paolo? E utilizzare prodotti chimici durante servizio, con gli utenti e il personale a due passi? Queste, e altre ancora, sono le domande poste all’Atac dalla Segreteria SLM-Fast Confsal di Roma, nel giorno in cui la Roma-Lido si conferma – per la quarta volta consecutiva – la peggiore ferrovia d’Italia.  

Sono incontrovertibili i risultati della campagna Pendolaria di Legambiente, “per i pendolari nulla è cambiato”, recita il dossier, “non c’è nessuna buona notizia da trasmettere rispetto alla situazione che vivono coloro che ogni giorno prendono i treni sulle tratte ferroviarie Roma-Lido, Circumvesuviana, Reggio Calabria-Taranto, Verona-Rovigo, Brescia-Casalmaggiore-Parma, Agrigento-Palermo, Settimo Torinese-Pont Canavese, Campobasso-Roma, Genova-Savona-Ventimiglia e Bari-Corato-Barletta. Stesse linee, stessi treni, stessi disagi, a testimoniare la scarsa qualità del servizio che accomuna diverse aree del Paese”.

Una resa incondizionata, che inchioda alle proprie responsabilità chi da anni aleggia – imperturbato – nelle stanze della divisione metroferroviaria, appesantita per lo più da questioni di un certo rilievo, tra cui quella sollevata dall’Organizzazione Sindacale SLM-Fast Confsal della Provincia di Roma. La stessa che ha contestato Campidoglio e Azienda per aver annunciato l’apertura delle metro e ferrovie in occasione della Festa di Capodanno, senza aver prima chiuso un straccio di accordo con le parti sociali.

Nel fonogramma inviato nella giornata di ieri, 10 dicembre, la Segreteria interviene sulle operazioni di lavaggio che “avvengono, sovente, presso gli ultimi binari del piazzale della stazione di testa Roma Porta San Paolo, durante l’orario di servizio”,  in virtù “degli ultimi incresciosi episodi che si sono verificati, laddove l’accidente sversamento di detergenti chimici hanno cagionato rilevanti problemi al personale di condotta e, di riflesso, al servizio erogato alla cittadinanza”. Ovvero, il caos del 5 dicembre.

“Considerato che”, continua il documento, “l’inalazione di detti detersivi, utilizzati giornalmente dal personale preposto per la pulizia e disinfettazione degli arredi e delle cabine guida dei treni, potrebbe causare una lieve e/o grave intossicazione”, chiede all’azienda “se il personale delle pulizie è formato sul corretto utilizzo dei detergenti chimici, se le lavorazioni di pulizia presso la stazione di Roma Porta San Paolo siano state previste e valutate nel D.V.R. aziendale, se al riguardo sono state adottate tutte le precauzioni necessarie per evitare la dispersione dei detersivi sul piano rotabile o sulle banchine” e, infine, “di verificare le schede tecniche e le schede di sicurezza dei prodotto impiegati, quindi le precauzioni di uso e gli eventuali effetti nocivi sull’uomo”.  To be continued. 

David Nicodemi