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Economia e Finanza

Sostituire gli elettrodomestici per consumare meno

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Un numero elevato di famiglie italiane ha consumi elevatissimi per luce e gas. Questa situazione è particolarmente sentita in questi ultimi mesi, a causa degli aumenti del costo dell’energia. Un modo per diminuire le bollette in maniera rapida effettivamente c’è e consiste nel sostituire gli elettrodomestici più antiquati, con modelli nuovi e a bassi consumi. Si tratta comunque di una scelta costosa, che non tutti si possono permettere.

Cambiare la caldaia
Una vecchia caldaia può consumare fino a più del doppio rispetto a un modello di nuova generazione, a condensazione. Ricordiamo che ad oggi sono disponibili interessanti agevolazioni fiscali, che consentono di ottenere fino al 65% delle spese sostenute per cambiare la caldaia, da suddividere in 10 rate annuali, detratte dall’IRPER del singolo contribuente che sostiene le spese per l’acquisto della caldaia. È possibile però approfittare delle offerte di alcune compagnie di fornitura di gas, per pagare la caldaia a rate in bolletta. In questo modo l’azienda di fornitura permette al cliente di godere delle agevolazioni sotto forma di sconto in fattura: si paga solo per il 35% del totale delle spese, il restante 65% rimane come agevolazione fiscale all’azienda che fornisce la caldaia. Le aziende poi si occupano di tutto, dal preventivo allo smaltimento della vecchia caldaia, fino all’installazione del nuovo modello a condensazione, scelto tra quelli approvati per poter godere dell’agevolazione fiscale. L’ammontare totale dei lavori, detratto il 65%, si può saldare in comode rate direttamente in fattura. Alcune società di fornitura offrono questo servizio anche a chi non è cliente della fornitura di gas; in alcuni casi chi ha anche questa caratteristica può godere di ulteriori sconti.

Cambiare frigorifero, lavatrice e lavastoviglie
Tra gli elettrodomestici che consumano una maggiore quantità di energia elettrica sicuramente dobbiamo annoverare frigoriferi, freezer, lavatrici, lavastoviglie e asciugatrici. Effettivamente i primi due non presentano un massiccio consumo istantaneo di energia elettrica, ma si deve notare che sono sempre attivi, notte e giorno, 24 ore su 24. Lavatrice, lavastoviglie ed asciugatrice hanno invece un importante picco di consumo istantaneo, quando sono attive. Sostituire questi vecchi elettrodomestici con nuovi modelli può ridurre significativamente i consumi mensili, anche per più del 30% sul totale. L’importante sta nello scegliere elettrodomestici di nuova generazione a basso consumo, ricordando che si stanno sostituendo le vecchie denominazioni con quelle nuove. Un elettrodomestico di classe A+++ è oggi indicato come di classe A, quindi una lavatrice che in passato poteva essere classificata di classe A++ è oggi inserita in classe B, e così via.

Lampadine a LED
Le lampadine a LED sono un altro miglioramento tecnologico che ci permette di consumare molta meno energia. Rispetto ai vecchi faretti alogeni o alle lampadine a incandescenza consumano molto meno, anche meno del 30% rispetto ai modelli del passato. Chiaramente più lampadine si sostituiscono e maggiore sarà il vantaggio, soprattutto per le lampade a maggior consumo, come i faretti alogeni da esterno, che in alcune abitazioni sono accesi per l’intera notte. In passato le lampadine a Led erano particolarmente costose, oggi la loro ampia diffusione le ha rese oggetti a basso costo e facili da reperire ovunque.

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Economia e Finanza

Bollette, Governo: si studiano nuovi aiuti per imprese e famiglie

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Sul tavolo anche il tema della siccità

Nonostante il calo dei prezzi energetici rispetto ai picchi dei mesi scorsi, il governo si prepara a garantire un sostegno a famiglie e imprese anche oltre il 31 marzo, quando scadono gli sconti previsti dalla legge di bilancio. Questa volta però non ci si limiterà ad una proroga, ma il governo ha già detto di voler cambiare gli aiuti.

Tra le misure allo studio, si va dal bonus famiglie che premia il risparmio, alla soglia per i crediti d’imposta, fino al nodo degli oneri di sistema. Il nuovo decreto è quasi pronto sul tavolo del governo, che punta a portarlo al prossimo consiglio dei ministri, che dovrebbe riunirsi in settimana o al massimo all’inizio della prossima – se dovesse slittare per gli impegni internazionali della premier attesa a Bruxelles per il Consiglio europeo. La logica dei nuovi aiuti, ha spiegato in un’intervista la sottosegretaria all’economia Sandra Savino, è quella della “selettività”.

Si valuta in particolare il rinnovo del bonus sociale con le attuali soglie Isee, mentre per le imprese si studia un credito di imposta modulato sul prezzo del gas: l’idea è fissare una soglia oltre la quale lo sconto aumenta, mentre al di sotto non è previsto.

Per le famiglie, invece, come già annunciato dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, si pensa ad un bonus famiglie basato sui consumi, incentivando il risparmio: sulla misura, tuttavia, si attendono le proiezioni di fattibilità dell’Arera e l’avvio potrebbe quindi slittare al trimestre successivo. C’è poi il tema degli oneri generali di sistema, che finora sono stati azzerati, ma per i quali restano in piedi anche le ipotesi di un taglio parziale o addirittura della reintroduzione. La decisione non è ancora stata presa: “In questo momento ci sono ancora i tavoli tecnici che fanno le simulazioni, ci porteranno la proposta e su quello valuteremo”, spiega il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto.

Ma la preoccupazione delle associazioni dei consumatori è alta e sale il pressing sul governo: se non si rinnova per intero l’azzeramento degli oneri di sistema della luce e l’intervento sul gas, Iva al 5% e oneri, nonostante i prezzi all’ingrosso in calo, le bollette delle famiglie rischiano un’impennata, avvertono in coro, calcolando il rischio di un balzo del 58% per il gas e del 27% per la luce. Resta in primo piano intanto sul tavolo del governo anche il tema della siccità. Dopo la cabina di regia crisi idrica convocata per domani, è atteso nel prossimo consiglio dei ministri anche il decreto per affrontare l’emergenza: un provvedimento con semplificazioni e deroghe per accelerare le opere, per le quali ci sono risorse già stanziate per quasi 8 miliardi.

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Istat, fatturato industria +18% nel 2022

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Il fatturato dell’industria registra nel complesso del 2022 una crescita annua sostenuta, pari al 18%, sebbene in decelerazione rispetto all’anno precedente.

E’ quanto annuncia l’Istat precisando che l’andamento congiunturale è stato caratterizzato da una forte espansione nei primi due trimestri dell’anno, cui ha fatto seguito un deciso rallentamento nella seconda metà del 2022.

Anche l’indicatore di volume, relativo al solo settore manifatturiero, risulta in crescita in media d’anno, seppure in misura molto più contenuta dell’indice in valore. Nel solo mese di dicembre invece l’Istat stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, aumenti dello 0,7% in termini congiunturali, registrando una dinamica positiva su entrambi i mercati (+0,8% sul mercato interno e +0,6% su quello estero).

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Mercato immobiliare, Fimaa: “Il mattone si conferma un bene rifugio”

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Nel terzo quadrimestre 2022 nel mercato della compravendita abitativa prevale una stabilizzazione della domanda d’acquisto e del numero di scambi rispetto al quadrimestre precedente.

In riduzione l’offerta di immobili in vendita per la maggior parte degli agenti immobiliari.

È la fotografia del sentiment degli agenti immobiliari della Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari), aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, che prevede un numero di scambi di abitazioni per il 2022 in crescita del 5,4% a 790 mila.

Per il primo quadrimestre del 2023 emerge invece un minor ottimismo rispetto al passato sulle variazioni del numero di compravendite, con una prevalenza dei giudizi di diminuzione. Il 55,3% degli agenti immobiliari Fimaa ipotizza prezzi stabili.

“Nonostante la particolare congiuntura economica che stiamo vivendo, caratterizzata dalla destabilizzazione internazionale per il conflitto russo-ucraino, dall’aumento dell’inflazione e dei tassi dei mutui, il mattone si conferma un bene rifugio”, osserva il presidente di Fimaa Santino Taverna, aggiungendo che dallo studio emerge anche “come la domanda sia rivolta verso immobili efficientati energeticamente”.

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