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STAMINA: IL PAE DIFFIDA COMMISSARIO E DIRETTRICE SANITARIA DEGLI SPEDALI CIVILI DI BRESCIA

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Tempo di lettura 7 minuti "La decisione assunta dai sanitari del nosocomio di bloccare le infusioni si palesa di una gravità probabilmente senza precedenti, in considerazione della palese irragionevolezza della scelta"

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di Cinzia Marchegiani

Brescia – Mentre alla Commissione Conoscitiva al Senato attivata per studiare il caso stamina emerge la regolarità amministrativa con l’Aifa stessa grazie ai documenti da poco venuti alla luce della corrispondenza tra la dottoressa Carmen Terraroli e l’ex direttore dell’AIFA, il blocco delle terapie agli Spedali Civili è perpetrato ad oltranza, poiché attualmente è stato deciso dai medici che fanno parte del gruppo stamina nel nosocomio bresciano, di sospendere la loro attività in merito, finché non sia chiaro il responso del nuovo comitato scientifico (ricordiamo che per ben due volte il Ministro Lorenzin ne ha nominato uno, da quando il 4 dicembre gli è stato imposto dal Tar del Lazio in seguito alla sentenza che ha ritenuto la bocciatura della sperimentazione non valida al fine amministrativo).

Il commissario straordinario degli spedali civili di Brescia Ezio Belleri all’audizione al Senato aveva esternato tutta la preoccupazione di questa decisione, poiché all’orizzonte c’è la concreta possibilità di essere trascinati in giudizio qualora dovessero morire i pazienti in attesa  e quindi la responsabilità diventa personale. Si tratterebbe in questo caso omicidio colposo e/o omissioni di atti d’ufficio. Lo stesso Ezio Belleri afferma che questa posizione non è stata compresa, che non è quella di ostacolare e non far fronte alle richieste dei pazienti, ma quella di applicare le regole.

"Posizione del Commissario alquanto confusa, – dichiarano dal PAE – confida in una legge, la stessa però che ha fatto acquisire ai piccoli malati un’ordinanza di un giudice che obbliga l’ospedale stesso a somministrare le terapie. Se il mondo politico è miope – proseguono dal PAE – su quello che sta accadendo in questa storia e non riesce a far rispettare le sentenze che tutelano un diritto del minore",

Stefano Fuccelli, presidente del  Partito Animalista Europeo (PAE) tramite il suo ufficio legale, nella persona dell’Avv. Alessio Cugini, ha diffidato con urgenza il commissario Ezio Belleri ed il direttore sanitario Dr.ssa Ermanna Derelli a riprendere il trattamento sospeso preannunciando sin da ora che, in caso di esito negativo e vista la stretta urgenza con il rischio di morte per molti pazienti, verrà interessata l'Autorità Giudiziaria.

Per Fuccelli, la decisione assunta dai sanitari del nosocomio si palesa di una gravità probabilmente senza precedenti, in considerazione della "palese irragionevolezza della scelta". La lettera della diffida fotografa il calvario che stanno subendo le famiglie dei piccoli malati dove il silenzio delle istituzioni sembra rafforzare un dettaglio inquietante… il diritto acquisito del minore è anteposto ad altri diritti e di questo l’intera comunità italiana ne deve venire a conoscenza, soprattutto perché la non continuità delle terapie, di fatto sospese, hanno aggravato la salute dei pazienti in cura,  alcuni hanno dovuto subire ricoveri ospedalieri e altri interventi chirurgici. All’informazione pubblica lascio la lettura di una parte di questa diffida da poco inoltrata, per non tralasciare passaggi fondamentali di questa storia che assume toni grotteschi, poiché come anticipavo in tempi non sospetti, il caso Stamina non rappresenta solo una storia volutamente incompiuta… ma in essa  prendono forma il controllo delle libertà e i diritti di ogni singolo cittadino nonostante lo stato italiano abbia una mirabile carta costituzionale, dove il rispetto per l’uomo e la sua dignità trova in ogni articolo protezione e guida, un riferimento dell’etica civile.

“Non vi sarebbe neppure bisogno, per essere il fatto di scienza comune, ricordare che il Ministro della Salute aveva già nominato un Comitato Scientifico chiamato a pronunciarsi sulla validità ed efficacia del Metodo Stamina e che i tanto acclarati risultati da questo rappresentati nella direzione della demolizione del metodo, sono poi tristemente naufragati sotto impietosi affondi del TAR del Lazio, che nel dicembre 2013 ha tolto efficacia alle determinazioni di quel comitato. Tutto ciò, tuttora ha comportato non solo il palese sperpero di risorse pubbliche, ma hanno messo in seria difficoltà gli ammalati e le loro famiglie che intendono affidarsi al Metodo Stamina. Ciò che per inciso sta accadendo presso il nosocomio di Brescia, ove si giunge a negare il diritto di coloro che erano stati inseriti nella lista, per l’improvvida decisione dei sanitari addetti alla sua somministrazione. Il tutto lo si ribadisce con chiarezza, subordinando la ripresa della pratica medica agli esiti incerti – nel tempo, per la mancanza di data sicura di fine dei lavori e nel risultato, vista la sonora e pregressa bocciatura da parte della giustizia amministrativa – del comitato ministeriale, deliberatamente posponendo, in tal guisa, la salute del paziente e questioni di carattere personale. E’ di palmare evidenza, che un siffatto esito non è ammissibile per il progressivo peggioramento delle condizioni di salute di quanti intendono sottoporsi all’applicazione del metodo.
Non varrebbe, peraltro l’attuale stato di cose neppure invocare il diritto dei sanitari all’obiezione di coscienza rispetto all’applicazione del metodo in questione: è di pochi giorni addietro infatti, l’accesa polemica sul tema, ciò che ha permesso di ricordare che se il sanitario ha il diritto di rifiutarsi a procedere a trattamenti sanitari che contrastino con il proprio sentire etico, nondimeno il paziente ha il diritto, pieno e non degradabile, di ricevere le cure richieste, spettando, quindi, in siffatta condizione, alla struttura sanitaria approntare rimedi e personale che permettano comunque di far ricevere le cure richieste. Diversamente ritenere, infatti significherebbe ledere il diritto costituzionalmente tutelato alla salute, oltre che riconosciuto a livello sovranazionale dalle numerose Convenzioni a cui l’Italia aderisce (prima fra tutte quelle di Oviedo, che espressamente sancisce il diritto del paziente a ricevere cure di qualità appropriata). In ragione di tutto quanto esposto si palesa che l’attuale e repentina interruzione delle somministrazioni all’interno degli Spedali Civili di Brescia del Metodo Stamina integra una gravissima violazione del diritto alla salute dei pazienti, ed è tale che costituisce, persistendo il rifiuto dei sanitari senza che metodi alternativi di somministrazione siano individuati, un’ipotesi di omissione penalmente rilevante in quanto posta in essere da chi esercita una funzione chiaramente inquadrabile peraltro d’ufficio, ferma la legittimazione del PAE a presentare denuncia-querela in virtù dell’interesse diffuso di cui l’associazione è portatrice e le battaglie condotte ormai da lungo tempo, per il riconoscimento del diritto dei pazienti a vedersi applicato il protocollo stamina.”

La diffida, da poco inoltrata dal legale Cugini, chiede al commissario straordinario degli spedali di Brescia Ezio Belleri  e alla direttrice sanitaria in carica Ermanna Derelli di affrontare nell’immediato sistemi alternativi (individuare altri medici) per far fronte alla preventivata e dovuta somministrazione del suddetto metodo, intimando nel caso di un esito negativo, proprio per l’urgenza del caso, l’obbligo di informare l’Autorità Giudiziaria di questa condotta.

Ad oggi si assisterebbe, secondo il PAE, ad "uno Stato che non tutela il diritto del cittadino sancito dalla stessa Costituzione…  anteponendo diritti che spesso la giustizia condanna, ma nel frattempo è minacciata la salute dei malati, moltissimi minori. Della loro tutela tutti sono chiamati a rispondere, il fatto che sia stata istituita una Commissione Conoscitiva sul caso stamina mette sotto processo gli stessi senatori che finora non hanno monitorato la situazione che doveva essere nei loro doveri… è interessante capire come l’AIFA si ponga ora in questa situazione e l’intera commissione sanitaria che doveva già conoscere questi documenti cui ancora stanno studiando!"

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L’impatto di 5G e connessioni veloci sul gaming

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È ormai diverso tempo che gli esperti di gaming, per quanto riguarda il lato produttivo, affermano di come l’introduzione della connessione 5G sia un vero e proprio spartiacque per quanto riguarda la giocabilità. Il primo ambito in cui questa nuova risorsa sarà tangibile è il “cloud gaming”: di fatto un accesso in modo diretto allo streaming per quanto riguarda i videogame. Il funzionamento è molto simile a quanto accade già normalmente per le serie tv ad esempio: mediante connessione Internet si accede ad un catalogo online più o meno vasto, si seleziona il film o la serie che si vuole visionare e si preme play. Questa modalità è già presente da tempo perché richiede una velocità di connessione variabile: è chiaro che una fibra è preferibile rispetto al 4G, ma su entrambe le modalità è possibile visionare i contenuti in streaming. Per i videogame il discorso è differente perché si tratta di giochi infinitamente più pesanti rispetto ad un normale film, ragion per cui il 5G apre le porte a tutti a questa nuova modalità di fruizione.

Il cloud gaming non è stato scoperto ora ma si trovano le sue radici nel “lontano” 2010: cronologicamente si parla solo di decennio fa ma in ambito videoludico i cambiamenti sono stati abissali. All’epoca furono due start up ad avvicinarsi a questo nuovo modo di giocare: Onlive e Gaikai, entrambe acquistate dalla Sony, che non a caso è tra le poche aziende ad aver già il suo servizio di cloud gaming, Playstation Now. Funziona come un qualsiasi abbonamento di una piattaforma online di streaming: a fronte di un pagamento mensile, l’utente può accedere a tutto il catalogo Sony (si parla di circa 700 videogame, in costante aggiornamento).

L’introduzione del 5G ha un impatto anche sui luoghi in cui si potrà effettivamente giocare. Ad oggi, infatti, per avere una funzionalità di gioco fluida e non perdere in immediatezza si preferisce utilizzare connessioni wifi, anche se il dispositivo prescelto è un tablet ad esempio, o un computer portatile, che permettono dunque di essere utilizzati ovunque. È evidente, perciò, che con le connessioni più presenti al momento, cioè 3G e 4G, si preferisce utilizzare giochi e passatempi che non richiedono un grande dispendio in termini di connessione. Ci sono una pluralità di app che possono essere scaricate e permettono di giocare anche in modalità offline come nel caso di quiz, parole crociate o giochi ispirati a diversi sport. Allo stesso modo, rientrano in questa categoria i rompicapo e tutti gli altri piccolo software come tutti i giochi di carte che puoi trovare online, dal poker alla classica briscola, dalla scopa alla scala 40, i quali richiedono sempre un dispendio di connessione irrisorio. L’introduzione del 5G rivoluziona anche questo aspetto, evitando perciò l’ormai nota coincidenza tra la figura del gamer e la persona che resta rintanata per ore e ore all’interno della propria camera da letto.

Un altro aspetto non secondario dell’impatto del 5G sul gaming riguarda l’abbattimento dei costi. Questo perché i giochi sono disponibili in streaming e possono funzionare grazie alla connessione Internet, di conseguenza non sarebbe più fondamentale comprare l’ultima console uscita o utilizzare il computer di ultima generazione. È chiaro, però, che ad una console migliore corrisponde una maggiore attenzione ai dettagli all’interno del videogioco perché la qualità audio-video risulterebbe indubbiamente eccellente rispetto a console precedenti.

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WWE 2K24, il wrestling torna su pc e console in forma smagliante

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WWE 2K24 torna in forma smagliante su Pc, Xbox e PlayStation per celebrare al meglio i 40 anni di WrestleMania, l’evento più importante per gli appassionati della disciplina. Proprio per l’occasione la classica modalità Showcase è stata ribattezzata Showcase… of the Immortals, riprendendo uno dei nomi con cui viene spesso chiamata WrestleMania. La struttura è quella a cui il titolo ha abituato i suoi fans, ovvero una serie di incontri con precisi obiettivi dove viene chiesto di ricreare alcuni momenti chiave degli scontri, con transizioni che passano dal gameplay a filmati di repertorio con grande fluidità. A presentare questo incredibile quanto avvincente viaggio nel tempo c’è Corey Graves, attuale commentatore di Smackdown che ci introduce i 21 match più rappresentativi di WrestleMania, passando da classici come Hulk Hogan contro André the Giant di WrestleMania III e Razor Ramon contro Shawn Michaels di WrestleMania X fino ai più recenti Roman Reigns contro Cody Rhodes e Rhea Ripley contro Charlotte Flair della scorsa edizione. Oltre ai filmati di repertorio sono presenti anche interviste ad alcuni degli stessi lottatori create appositamente per commentare le loro sensazioni durante gli incontri, creando un archivio storico di sicuro interesse per tutti gli appassionati. Lo Showcase si conferma quindi come il fulcro dell’offerta di WWE 2K24, ma questa è solo la punta dell’iceberg per quanto riguarda i contenuti presenti in game. Fra le modalità principali offerte torna MyRISE, tipologia di gioco dove una volta creata la propria SuperStar del wrestling, personalizzata tramite lo straordinario editor, si possono intraprendere due strade, ovvero Undisputed per i lottatori maschili e Unleashed per quelli femminili. La prima storia vede i giocatori vestire nei panni di un lottatore abbastanza mediocre che improvvisamente riceve l’occasione della vita quando il titolo Universale diventa vacante. Ovviamente Roman Reigns (il campione Universale nel mondo reale) diventerà il principale avversario in un viaggio che come da tradizione rivela parecchi colpi di scena, tradimenti e scelte che possono modificare lo svolgimento degli eventi. La seconda storia invece mette i players nei panni di una wrestler di una compagnia indipendente che ha l’occasione di farsi strada in WWE accompagnando la sua allieva Psycho Sally, scoprendo tuttavia che si tratta di un mondo ben diverso da quella a cui era abituata. Si tratta di un percorso maggiormente incentrato sui dilemmi morali e su come il successo può cambiare le persone, oltre a mettere in risalto molte difficoltà e dinamiche dietro la stessa WWE. Ovviamente i personaggi creati in MyRISE possono essere utilizzati anche in altre modalità di gioco, tra cui le storiche Universe e MyGM, perfette se ci si vuole cimentare con un aspetto più manageriale e meno d’azione. Universe infatti è un vero “parco giochi” in cui poter decidere i roster degli show, le faide, gli eventi, l’assegnazione di titoli e via discorrendo, così da poter dare sfogo a tutti i propri sogni se si fosse i padroni indiscussi della WWE e poter creare tutte le storie che si vogliono. In maniera simile MyGM mette i giocatori nei panni di un General Manager alle prese con la gestione del proprio brand, qui ovviamente è necessario far quadrare il bilancio tra gesione degli show, contratti delle Superstar, talent scout e soprattutto le richieste del grande capo Triple H. Compiere tale impresa non è certo una passeggiata, ma una volta apprese le dinamiche di gioco affrontare questa modalità è un’esperienza davvero appagante e divertente. Tra i nuovi manager introdotti in WWE 2K24 sono presenti lo storico Teddy Long, e tra i brand da gestire oltre a Smackdown, RAW e NXT ci sono anche la WCW e la ECW. Insomma, come avrete capito, di carne a cuocere ce n’è davvero moltissima.

Parlando sempre di aspetti gestionali torna anche la modalità MyFACTION, una sorta di “Ultimate Team” dove spendendo le diverse valute virtuali (o reali) si possono aprire pacchetti e ottenere diverse carte che rappresentano lottatori, manager e così via, creando poi la propria fazione da far scontrare con quelle degli altri giocatori nelle Guerre tra Fazioni 2.0, una evoluzione rispetto alla prima versione vista nel precedente capitolo. Una delle principali novità riguarda la possibilità di comprare direttamente specifiche carte, senza doversi quindi affidare alla fortuna degli “sbustamenti”. Tale opportunità permette di trovare le proprie Superstar preferite o le carte che mancano per avere un team altamente competitivo. Parlando invece delle modalità più “dirette” oltre a tutte le tipologie di match già esistenti nelle precedenti versioni sono state introdotte quattro nuove tipologie di scontri, ovvero Casket Match, Ambulance Match, Gauntlet Match e Special Referee Match. Il Casket Match è stato reso popolare da Undertaker, e l’obiettivo è quello di rinchiudere l’avversario in una bara posta a bordo ring. Molto simile anche l’Ambulance dove invece di una bara bisogna rinchiudere l’avversario dentro un’ambulanza, anche se ovviamente il vero divertimento è spostare l’azione sul tetto del mezzo… Il Gauntlet Match invece non è che una serie di battaglie in sequenza dove continua chi riesce a “schienare” l’avversario, per cui iniziare per primi è sicuramente più impegnativo ma anche più soddisfacente portare a casa la vittoria. Molto interessanti anche gli Special Referee Match dove la Superstar preferita può vestire i panni dell’arbitro, offrendo un punto di vista inedito. Naturalmente parlando della WWE e tutto può accadere, per cui si può cercare di avvantaggiare un lottatore con un conto veloce o penalizzare uno con un conto lento, fare finta di non vedere scorrettezze o prendere direttamente parte all’azione picchiando chi prova a contestare le decisioni del giocatore. In tutto questo però bisogna porre attenzione a non tirare troppo la corda, perché la dirigenza potrebbe decidere di rimpiazzare il giocatore con un vero arbitro. Nonostante non sia una nuova tipologia di match è da segnalare anche un rinnovamento dei Backstage Brawl che ora supportano fino a 4 giocatori e nuove interazioni ambientali, come ascensori funzionanti e vetrate da spaccare con la testa del malcapitato di turno, oltre a nuovi oggetti come microfoni e bottiglie che possono anche essere lanciati per colpire dalla distanza. Insomma, gli amanti del wrestling con WWE 2K24 potranno divertirsi per moltissime ore.

Oltre ad aggiungere nuovi contenuti e tipologie di incontri, Visual Concepts ha migliorato e rifinito il gameplay e le modalità già viste in WWE 2K23. Sul ring è possibile eseguire nuove tipologie di payback o scambiarsi colpi a ripetizione attraverso una serie di semplici QTE. Salendo sulle corde, poi, è possibile lanciarsi su un gruppo di avversari anche fuori dal ring, mentre è stata aggiunta qualche interazione in più nel backstage. Da quando la serie è tornata dalla pausa dopo il disastroso 2020 è stata intrapresa la giusta strada con un equilibrio tra arcade e simulazione con comandi semplici e intuitivi, e WWE 2K24 non fa eccezione andando solo a limare e aggiungendo nuove opzioni. Dal punto di vista tecnico WWE 2K24 si presenta con classica risoluzione in 4K su Xbox Series X e 60 fps solidi. Tirando le somme, quest’ultimo titolo dedicato al wrestling riesce senxz’ombra di dubbio ad offrire tutta una serie di contenuti che terranno incollati sullo schermo gli appassionati di lotta libera. Rimanendo in tema di abitudini i titoli della serie hanno sempre offerto una marea di contenuti, e WWE 2K24 non fa eccezione. Tra Showcase, MyRISE, MYGM, Universe, MyFACTION e tutte le possibilità di match liberi il gioco può tenervi occupati per centinaia di ore, a cui poi si aggiungono le sfide online e la Creation Suite con cui perdersi tra le infinite possibilità di personalizzazione di personaggi, arene, moveset e perfino i cartelloni del pubblico. Quest’anno inoltre il roster ha raggiunto l’incredibile numero di oltre 200 lottatori provenienti da tutte le epoche e brand, e altri ne verranno aggiunti con i prossimi DLC. Se proprio dovessimo trovare qualche lato negativo questo possiamo dire che WWE 2K24 offre un comparto tecnico buono ma non all’altezza dei tempi, e il motivo principale probabilmente è lo sviluppo ancora cross-gen. Da una parte è comprensibile come lasciare indietro una base di milioni di utenti non sia facile, ma più passa il tempo e più diventa difficile giustificare certi modelli poveri di dettagli, animazioni legnose e una fisica dei capelli quasi assente. Ad onore del vero qualche piccolo passo avanti è stato fatto, in particolare per l’illuminazione e le animazioni facciali che a detta degli sviluppatori sono state rinnovate da zero per il 90 per cento dei lottatori, ma il risultato è ancora sotto le aspettative. Tornano poi alcuni problemi di hitbox soprattutto quando si usano le armi e una intelligenza artificiale altalenante che passa da momenti di grande stupidità ad altri dove improvvisamente diventa invincibile, rendendo l’esperienza a volte frustrante, specialmente in modalità come lo Showcase dove bisogna eseguire specifiche mosse e l’avversario a volte proprio non ne vuole sapere di collaborare. In ogni caso WWE 2K24 è un titolo veramente divertente e ben fatto, a nostro avviso chiunque ami il mondo del wrestling dovrebbe giocare a questo videogame.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 9

Gameplay: 9

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise

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Malware, nel 2023 l’Italia è la nazione più colpita dagli attacchi in tutta Europa

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Nel 2023, l’Italia è stato il primo Paese in Europa e il quarto al mondo più colpito dagli attacchi malware. Il dato è emerso da uno studio dell’azienda di sicurezza Trend Micro, che rivela come nella classifica delle nazioni più interessate dalla minaccia informatica, l’Italia sia preceduta solo da Giappone, Stati Uniti e India. Lo studio sottolinea anche un cambiamento nelle tattiche dei cybercriminali, che scelgono i propri obiettivi con maggiore attenzione. Gli attacchi prendono di mira profili selezionati e si affidano meno a campagne di hacking generiche. Il numero totale di malware intercettati in Italia nel 2023 è stato di 277.616.731, nel 2022 il dato era fermo a 246.941.068. Si tratta di un primato negativo in Europa per il terzo anno consecutivo, e quarto al mondo dopo Giappone (1.169.219.233), Stati Uniti (993.996.354) e India (288.557.845). I settori più colpiti sono la sanità, il bancario, la pubblica amministrazione. L’Italia è inoltre settima a livello globale per infezioni da macro malware, particolari minacce che agiscono in maniera complessa come i normali software, persino in grado di scrivere documenti e inviarli via email. L’Italia ha subito 8.343 attacchi di questo tipo. I ransomware diffusi verso gli utenti italiani sono stati, sempre nel 2023, 19.632, mentre le minacce tramite posta elettronica ammontano a 206.694.717. Gli esperti di Trend Micro affermano che, in generale, è del 10% l’aumento dei tentativi di infezione rispetto al 2022. “Assistiamo ad un cambiamento del panorama delle minacce”, spiegano da Trend Micro , “con i criminali che optano per la qualità delle campagne piuttosto che per la quantità: Invece di lanciare attacchi a una gamma più ampia di utenti e di affidarsi alle vittime che cliccano sui link dannosi presenti nei siti web e nelle email, vengono lanciati attacchi più sofisticati che utilizzano la specificità per ingannare un campo più ristretto di vittime di alto profilo. Ciò consente di eludere i livelli di rilevamento precoce, come i filtri di rete e di posta elettronica”. Un dato sicuramente allarmante che deve far riflettere sulla reale necessità di utilizzare misure precauzionali all’avanguardia e sempre aggiornate.

F.P.L.

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