STAMINA REGIONE LOMBARDIA: SUL METODO ANCORA TROPPE OMBRE E QUALCOSA NON TORNA

di Cinzia Marchegiani

Milano (Regione Lombardia) – Mentre si dichiara che stamina non è efficace il  vice Presidente e Assessore alla Salute di Regione Lombardia, Mario Mantovani si dice soddisfatto della presentazione della relazione conclusiva dell'indagine sul Metodo Stamina portata a termine dalla III° Commissione del Pirellone. Tutti i consiglieri del M5S non approvano il documento a loro dire incompleto e trapuntato di inesattezze e vuoti. Così continuano quelle ombre che sono state sempre al centro della scena di questa storia infinita, che vede da una parte i genitori dei malati chiedere giustizia affinché la legge venga rispettata, dall’altra il rimpallo delle responsabilità, un gioco comunque indecoroso che questi bambini nessuno può spiegare. Ed ecco che viene partorita l’ennesima puntata di un serial che però ha per soggetti protagonisti i malati che non hanno affatto voglia di sbrogliare matasse politico istituzionali ma anche nodi stretti da poteri forti che decidono il brutto e il cattivo tempo…agli occhi di conosce questa bagarre c’è poco da spiegare, e il “così è se vi pare” non è più accettato!

Ma andiamo per ordine. Ieri, 30 settembre 2014, il vice presidente e assessore Mario Mantovani rilascia un comunicato, che per certi versi si presenta opinabile, sulla votazione effettuata sulla relazione conclusiva dell'indagine conoscitiva sul Metodo Stamina, lo stesso afferma che il documento dimostra come da parte della Regione Lombardia vi sia stato un comportamento sempre corretto ed equilibrato rispetto a questa spinosa vicenda, nei confronti della quale ancora oggi si attende chiarezza dal livello nazionale. Mantovani a nome di tutta la Giunta ha ringraziato per il lavoro svolto tutta la Commissione Sanità e Politiche Sociali e spiega:"Si è trattato di un contributo prezioso e puntuale che ha messo ordine rispetto ad una questione così delicata e complessa" e  ricorda che l'impegno di questi mesi e gli appelli rivolti da Regione Lombardia, sia al Presidente della Repubblica, sia al Presidente del Consiglio dei Ministri dal quale non è mai giunta risposta. Il vice Presidente ha concluso il suo intervento ribadendo che da parte di Regione Lombardia non è mai giunta alcuna autorizzazione rispetto all'avvio del Metodo Stamina. Mantovani sembra conoscere l’esito della Comitato scientifico che dovrebbe per legge solo organizzare la sperimentazione:"Ora attendiamo che la Commissione d'esperti incaricata dal Ministero e le istituzioni mettano l'ultima parola rispetto ad una storia difficile e a tratti non nobile per la nostra Sanità".

Ma non è della stessa opinione il Movimento 5 Stelle Lombardia che ha votato contrario alla relazione finale dell’indagine conoscitiva sul “Metodo Stamina” approvata dalla Commissione sanità ed esposta  in Consiglio Regionale lombardo. Paola Macchi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia dichiara: “Riteniamo che all’indagine sia mancata una parte essenziale. Si è rifiutato di venire a relazionare il dott. Luca Merlino, direttore vicario alla Sanità in Regione quando iniziò la vicenda, nonché uno dei primi pazienti infusi , che rilasciò nel maggio 2013 un’intervista, trasmessa dalle Iene a livello nazionale, in cui sosteneva l’efficacia avuta su di lui dalle infusioni ricevute, dichiarazioni mai smentite da nessun medico né dal suo diretto superiore dott. Lucchina o dall’allora assessore alla salute lombardo dott. Bresciani, anche loro invitati assenti alle audizioni. L’atteggiamento delle istituzioni riguardo il Metodo Stamina ha illuso una moltitudine di malati, che non avevano e non hanno alternative di cura, proponendolo come una terapia efficace. Ora si muovono molti consiglieri dicendo prima che non possiamo entrare nel merito in quanto non ne abbiamo le competenze, e dichiarando subito dopo che è provato che Stamina non è efficace, quando la seconda Commissione di esperti nominata dal Ministero deve ancora esprimersi a riguardo. E il dubbio sorge spontaneo, è una guerra fra Stamina e le case farmaceutiche? Il rispetto delle vite umane dove si colloca?”.
Viene quindi fortemente sottolineato il secco voto contrario, inteso anche nella direzione di voler portare la voce di cittadini comuni con malattie gravissime o con bimbi che non hanno speranza, che sono stati illusi di poter accedere alle stesse cure a cui hanno potuto aver accesso cittadini che evidentemente hanno il privilegio di poter scegliere come curarsi. Così il consigliere Macchi riporta in primo piano il vero obiettivo, dimenticato nelle maglie della burocrazia: ”Il Movimento 5 Stelle ha chiesto alla Regione di affiancare a queste persone un medico super partes che possa valutare le condizioni del paziente prima, durante e dopo le infusioni, se consentite da ordinanze o che li aiutino a orientarsi nel marasma delle cure internazionali ipotizzabili. Vogliamo, una buona volta,dare un sostegno concreto a questi malati?”
Tra le tante smagliature e orrori perpetrati in questa giungla di scarica barile, si ricorda come gli Spedali di Brescia hanno speso un milione di euro in spese legali , soldi che potevano essere spesi per prendersi davvero cura dei pazienti.
A Roma in dialetto si dice:”Se la cantano e se la sonano”, e la realtà è più dura del previsto, i malati rimangono con i diritti e un’emergenza sanitaria senza un garante. Queste le ombre che non si ha la volontà e forse la capacità di affronatre. Un bel vedere per questi bambini nati sfortunati, non per quelle patologie scritte nel loro DNA, ma per  essere cittadini di un Paese che li considera come un fastidioso impiccio. Dove sono tutti coloro che hanno gridato pericolo mucca pazza? I medici e le visite per appurare questi anatemi? Un ricordo che rimarrà solo nelle righe dei giornali che hanno gridato allo scandalo.