STEFANO FASSINA ALL’ATTACCO DEL PD: “NON CI SONO CONDIZIONI PER ANDARE AVANTI”

di Cinzia Marchegiani

Sono pesanti e gravi le parole che Stefano Fassina rivolge al suo partito, una sorta di una profonda riflessione che in verità già da tempo lascia trasparire la propria contrarietà alla politica renziana. Ora Fassina va all’attacco e ha voluto evidenziare la crepa ormai netta di una rottura tra lui e il PD, Fassina con il suo intervenuto dal palco di un’iniziativa del Pd a Capannelle (Roma), dove senza giri di parole, ha dichiarato:  “È arrivato per me il momento di prendere atto che non ci sono più le condizioni per andare avanti nel Pd e insieme a tanti e tante che hanno maturato per vie autonome la mia stessa riflessione proveremo a costruire altri percorsi non per fare una testimonianza minoritaria ma per fare una sinistra di governo ma su una agenda alternativa".

Un filo inquieto il rapporto di Fassina con il suo PD
, ma soprattutto verso Renzi. Era il 4 gennaio 2014, in contrasto con la nuova linea del partito rappresentata dal segretario Matteo Renzi, Fassina presentava dimissioni irrevocabili lasciando l'incarico di viceministro dell'economia. La querelle tra Fassina e Renzi diventava ormai eloquente quando durante la conferenza stampa al termine della riunione della segreteria del Partito Democratico, Renzi aveva risposto con una battuta al giornalista che gli aveva fatto una domanda sul rimpasto e sulle ripetute richieste di chiarimento politico avanzate dal viceministro dell’Economia, il giornalista aveva pronunciato il nome di Fassina e Renzi lo aveva interrotto domandando: "Chi?" Secca la risposta di Fassina che commentava: “Le parole del segretario Renzi su di me confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del PD al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c’è nulla di personale. Questione politica. Un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un’altra posizione”

Fassina e il nuovo progetto politico in antitesi a Renzi. Anche se per ora non ha riconfermato la sua uscita dal PD, il messaggio di Fassina è chiaro e lucido, quello di costruire un progetto politico che non sia una testimonianza minoritaria ma per fare una sinistra di governo su una agenda alternativa. Quindi Fassina si vede proiettato in un cambiamento radicale , ma soprattutto assai lontano dalla politica renziana, di cui non ha fatto mai fatica a nascondere il proprio disappunto, come la sua contrarietà al voto sulla fiducia posta dal governo al ddl Scuola che sarà votata giovedì prossimo in Senato.