STOP AD ESAMI INUTILI: FIMMG ROMA DENUNCIA PRESSIONI E INTIMIDAZIONI AI MEDICI

Il ministro Lorenzin ammette alla trasmissione Ballarò che i medici saranno chiamati per un contraddittorio qualora prescrivano una serie di analisi cliniche definiti inappropriati

di Cinzia Marchegiani

Roma – Sulle sanzioni, decise dal governo e dalla Conferenza delle Regioni, da applicare ai medici che prescrivono analisi o diagnostica definite “inappropriate” o meglio “inutili” emergono sconcertanti notizie. Una lista dettagliata, dalle Tac alle risonanze magnetiche, ai test allergici, sono 208 gli esami su cui il ministero della Salute ha annunciato una pesante stretta, dicono per evitare sprechi e ridurre la spesa.

Contraddittorio che i medici potranno essere sottoposti. La ministra Beatrice Lorenzin fa sapere che il medico dovrà giustificare scientificamente ogni richiesta per non incorrere in sanzioni. Insomma una specie di inquisizione di una commissione che valuterà il comportamento prescrittorio dei medici italiani. Il cosiddetto decreto appropriatezza, ovvero l'esclusione di alcune prestazioni sanitarie dalla rimborsabilità, ha da una parte la conseguenza di andare a ridurre le prestazioni ritenute inappropriate, dall'altra una logica intimidatoria nei confronti della categoria medica. Come se il medico, unico titolato per Legge nel gestire la salute di una persona, potesse "risparmiare" sulla salute di un altro.

La denuncia di intimidazioni e pressioni ai medici. La FIMMG Roma (Federazioni Italiana Medici di Famiglia) apre un vaso di pandora inquietante, sono arrivate “numerose” segnalazioni giunte dai medici di Roma, che denunciano pressioni da parte delle Asl e dei Distretti per ridurre il numero di prescrizioni e, di conseguenza, la spesa. Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg Roma spiega: “Stiamo valutando tutte le opzioni possibili per esporre alle autorità competenti comportamenti intimidatori nei confronti dei colleghi poste in essere da alcuni funzionari o da qualche Direttore Generale ansioso di dimostrare la propria capacità sanzionatoria piuttosto della propria capacità gestionale e professionale”.
La denuncia è agghiacciante : “Alcuni medici di famiglia sono stati convocati nelle sedi delle Asl e dei Distretti e messi di fronte ai tabulati di spesa con una precisa richiesta: abbattere il numero di prescrizioni”.

Insomma la FIMMG di Roma fa sapere che è stato messo in atto “un atteggiamento intimidatorio in crescita negli ultimi due mesi, al quale il medico sindacalizzato, che si sente più protetto, sa reagire, ma che altri medici tendono ad assecondare, come emerge dalle segnalazioni dei pazienti”. E ancora: “Non posso prescriverle questo farmaco perché altrimenti la Asl mi sanziona” sarebbe infatti la risposta che alcuni cittadini hanno ricevuto dal medico di fronte a una richiesta di prescrizione, spiega il leader della FIMMG Roma, che definisce questi episodi “gravissimi in quanto non tengono conto dei bisogni di salute del paziente”.

Bartoletti è consapevole del ruolo determinante dei medici per il contenimento della spesa: “ma stiamo parlando di episodi che non hanno nulla a che vedere con i casi in cui, in un leale clima di collaborazione, dirigenti e medici si confrontano su problemi e obiettivi di appropriatezza e di spesa. E’ l’atteggiamento del funzionario a fare la differenza: in un caso è di collaborazione, nell’altro caso è intimidatorio. E questo va sanzionato, così come correttamente si sanziona il medico che fa crescere l'inappropriatezza”.

Pierluigi Bartoletti Vicesegretario FIMMG senza giri di parole spiega: “Se lo vediamo con una chiave di lettura ‘politica’ il teorema alla base del decreto è che la causa degli sprechi deriva da una cattiva professionalità medica, per varie cause, dalla medicina difensiva ad altro, ed è aggredendo questo che si risolvono i problemi. Se questo fosse il teorema ci si sta comportando esattamente come la tanto detestata ’troika’, accusata di ‘tecnocraticizzare’l’Unione Europea”. Ai medici, la stessa FIMMG Roma ricorda che il loro dovere è quello di fare il lavoro serenamente, nell’esclusivo interesse del cittadino e rassicura i medici sull’impegno del sindacato a lavorare a tutti i livelli per evitare atteggiamenti intimidatori nei confronti dei colleghi da parte di solerti funzionari più attenti ai tabulati di spesa che alla qualità del servizio.

Puntata di Ballarò del 29 settembre 2015: Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin protagonista del faccia a faccia con il giornalista Massimo Giannini e alcuni medici in collegamento dal Policlinico di Milano, finalmente dice la verità: “stiamo parlando di diagnosi non salvavita. In alcune patologie c’è un percorso diagnostico dell’ABC. Il medico, se viene un paziente che gli fa male il ginocchio, prima di fare una tac, dovrà prescrivere una lastra, questa si chiama appropriatezza prescrittiva”. Secondo il Ministro Lorenzin la medicina difensiva costa al SSN ben 13 miliardi di euro, che non dovrebbero essere spesi con una lenzuolata di esami prescritti, però i tagli sulle prescrizioni “inutili” permetterebbero solo un risparmio di circa 106 milioni din euro mila euro.
Situazione pesante in studio, il medico in collegamento smentisce il ministro Lorenzin: “non sempre la lastra indica l’effettiva utilità di una tac, la lastra non da alcuna certezza in questo senso, anzi si innesca un ulteriore esame che poteva essere evitato”.

Dottoressa sindacalista spiega cosa c'è dietro la manovra lacrime per medicie  pazienti. Sempre dal Policlinico di Milano che una dottoressa apre il vaso di pandora su questo decreto ministeriale. Sonia, medico e rappresentante sindacale della CGIL spiega con una semplicità disarmante cosa nasconde questo decreto: “La contrarietà che noi esprimiamo rispetto al DM non è sull’appropriatezza, è che di fatto il Decreto definanzia il SSN di ben 2,4 miliardi di euro.” La dottoressa continua spiegando: “Non a caso la parte sull’appropriatezza delle prestazioni vengono inseriti negli tabella che trattano la razionalizzazione della spesa. La competenza è un elemento importante per noi clinici, è la modalità che ci permette di fare la cosa giusta al momento giusto, è uno strumento prezioso affinché sia salvaguardata la qualità dell’assistenza. Ma questo obbiettivo non è condiviso visto che l’indicatore che viene previsto nel DM per vedere se è stata applicata l’appropriatezza è la riduzione della spesa e non la qualità dell’assistenza.”

E sulla puntata di Ballarò torna FIMMG Roma: “Sulla puntata altro spot del Ministero alla trasmissione Ballarò sul decreto dell'appropriatezza ma i cittadini non ci cascano e il 68% dice no nel sondaggio proposta nel corso della trasmissione, affermando che lede il diritto alla salute mentre il 49,3% ritiene che in Italia si prescrivano troppi esami e il 49% sbagliato sanzionare i medici. Un sondaggio che mette in evidenza, e fa emergere, il malcontento che si era innescato dopo la trasmissione di Bruno Vespa di Lunedì.

FIMMG invita a segnalare le intimidazioni. Per ora dalla FIMMG, arriva l’invito ai medici che si ritengono “ingiustamente perseguiti da logiche di mero risparmio” a inviare una segnalazione all’indirizzo e al seguente indirizzo E.Mail: appropriatezza@fimmgroma.net

Insomma la stretta sugli esami dichiarati inutili non faranno quadrare i conti, solo 106 milioni di euro, nulla in confronto ai 13 miliardi che si spendono per la medicina difensiva e che vorrebbero essere eliminati. Alquanto singolare questa manovra che ora sta diventando uno scarica barile tra la Lorenzin e il presidente delle Regioni Chiamparino. Nessuno voleva sanzionare i medici, però di fatto lo saranno. Peccato che, il vero obiettivo del DM non è la salvaguardare la qualità dell’assistenza, come ha spiegato la dottoressa alla trasmissione Ballarò, ma un chiara erosione della professione e del diritto alla salute del cittadino. La preoccupazione semmai ora sarebbe l’innesco di una destrutturazione dei principi e diritti nella salute pubblica, che potrebbero portare ad altri attacchi sempre maggiori alla costituzione italiana. Un po’ come dire, tiro la fune fino a quando posso.