Strage Berlino: il killer era stato 4 anni in carcere in Italia. Ecco il punto


 
di Angelo Barraco
 
 
BERLINO – Sembra avere un volto e un nome l’attentatore di Berlino, si tratterebbe infatti di un tunisino di 24 anni di nome Anis. A che sarebbe stato raggiunto da un provvedimento di espulsione e inoltre, nel 2012, avrebbe raggiunto anche l’Italia. Si apprende inoltre che “sotto il sedile del guidatore del tir gli inquirenti hanno trovato un documento di espulsione” nei confronti di “un un cittadino tunisino di nome Anis A., nato nel 1992 nella città di Tataouine”. L’uomo sarebbe “noto anche con due altri nomi”. Sueddeutsche Zeitung cita fonti ufficiali e aggiunge inoltre che Anis. A era giunto in Italia nel 2012 e nel luglio del 2015 invece aveva raggiunto la Germania. Thomas de Maizière, ministro dell’Interno, aggiunge “C'è un nuovo sospettato che viene ricercato. È un sospettato e non necessariamente il colpevole” e aggiunge che “è stato emesso alla mezzanotte un mandato di cattura per la Germania e per tutta l'area Schengen, quindi anche per l'Europa”.  Le luci e i colori del natale sono elementi  decorativi collocati all’interno del contesto urbano che creano nell’animo dell’uomo, anche il miscredente, quel senso di affettività e calore che attraverso la condivisione e l’interazione si tramuta in un abbraccio avvolgente che la città emana attraverso la sua anima in questi giorni concitati. In ogni città si creano piccoli angoli in cui ogni anima vuole manifestare con estremo e sentito orgoglio la propria devozione verso il creato mediante l’ostentazione materialistica della fede, ci sono gli alberi in piazza e ci sono i mercatini di natale dove giovani e intere famiglie si riuniscono per acquistare il regalo dell’ultimo momento o semplicemente per respirare lo spirito natalizio lungo le vie illuminate della città. Berlino è una città che pulsa di vita e i suoi cittadini non avrebbero mai immaginato che in un tranquillo pomeriggio pre-natalizio, un mercatino di natale sarebbe divenuto lo scenario dell’ennesima strage. Per molti è stato come rivivere un terrificante flashback come quello di Nizza, poiché un tir è piomba improvvisamente in un mercatino di natale affollato da turisti impegnati nell’acquisto di regali. Il bilancio attuale parla di 12 morti e 48 feriti, all’interno del tir è stato rinvenuto morto un autista polacco che ha cercato di fermare il terrorista fino all’ultimo. Gli italiani rimasti lievemente feriti sono stati dimessi dall’ospedale, uno di essi è palermitano. L’attentato è stato rivendicato da Amaq, l’agenzia di stampa dell’Isis che ha chiamato il terrorista “soldato dello Stato Islamico. E'una vendetta per gli attacchi in Siria”. In un primo momento è stato fermato un 23enne pachistano, accusato di essere l’autore della strage, costui è stato adesso rilasciato. Massima apprensione invece per Fabrizia Di Lorenzo, la 31enne che lavorava e viveva li. La tensione è alta poiché il suo telefonino è stato rinvenuto da una giovane sul luogo della strage che lo ha immediatamente consegnato alla Polizia. La madre e il fratello della donna si sono recati a Berlino per sottoporsi all’esame del Dna e hanno riferito all’Ansa “Abbiamo capito che era finita stanotte all'una e mezza: siamo stati noi a chiamare la Farnesina. Ci siamo mossi coi nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi. E' lì con mia moglie in attesa del dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo”. Fabrizia svolgeva la sua attività lavorativa in un’azienda di trasporti e aveva fatto l’Erasmus in Germania del 2013. Numerosi gli appelli lanciati sul web dai familiari per rintracciarla, anche il web magazine per il quale ha collaborato per un breve periodo Fabrizia ha lanciato un appello, ma tutto ciò è caduto nell’oblio del silenzio. Il Ministro degli Esteri Angelino Alfano aveva preannunciato che tra le vittime poteva esserci la giovane “Abbiamo indicazioni  che ci portano a non escludere in questo momento l'ipotesi che ci possa essere una vittima italiana”.