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Cronaca

STRAGE DEL BARDO: PER TUNISI "TOUIL E' COLPEVOLE"

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Tempo di lettura 3 minuti Sono giunte sulla scrivania del procuratore aggiunto di Milano le informative della polizia tunisina che confermerebbero il coinvolgimento di Touil

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di Christian Montagna

Milano- Sono giunte sulla scrivania del procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli le informative della polizia tunisina che secondo le prime testimonianze confermerebbero il coinvolgimento di Touil. Per la magistratura italiana che ha semplicemente eseguito il mandato di cattura, Touil sarebbe innocente poiché secondo attendibili testimonianze, il giorno della strage sarebbe stato in Italia.

Mancano però i documenti necessari affinché si apra la nuova fase di procedura relativa all’estradizione chiesta da Tunisi. Il legale come già aveva annunciato, a breve depositerà la richiesta di revoca o sostituzione della custodia cautelare in carcere. Touil, intanto, continua a parlare di “errore di persona” e afferma di non essere mai stato in Tunisia. Sarà la Procura Generale ad esprimersi sull’estradizione in un’udienza finale.

L’ARRESTO DI TOUIL
Era lo scorso 20 Maggio quando in Italia veniva arrestato un cittadino marocchino 22 enne con l’accusa di aver preso parte alla strage del Museo del Bardo in Tunisia. La Digos lo aveva arrestato su mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità tunisine convinte tuttora della sua partecipazione alla strage.

LA STRAGE AL MUSEO DEL BARDO
Era il 18 Marzo scorso quando un gruppo di terroristi armato fece irruzione all’interno del famoso museo prendendo in ostaggio i visitatori. Fu una vera e propria strage che vide morire 24 persone e ferirne 45. Anche gli italiani tra le vittime: numerosi passeggeri della Costa Fascinosa erano in tour a Tunisi e rimasero coinvolti nel sequestro. Ma non solo, tra le vittime anche sei famiglie torinesi. Le forze dell’ordine riuscirono a compiere un ottimo lavoro liberando la maggior parte degli ostaggi e uccidendo due terroristi armati di kalashnikov. La strage coinvolse tutti i paesi: tra le vittime c’erano francesi, spagnoli, britannici e italiani. Su Twitter girarono le foto del rapimento velocemente, immagini che difficilmente si riuscirà a dimenticare: diverse persone e alcuni bambini seduti a terra sotto la minaccia delle armi e sui loro volti saggiamente disegnato il terrore.

L’obiettivo era quello di assaltare il Parlamento ma una volta respinti, i terroristi, travestiti da soldati, ripiegarono sul museo dei mosaici . Il Bardo, sviluppato in tre piani e situato nella periferia ovest di Tunisi, era il più antico del mondo arabo, noto per la più importante e ricca collezione di mosaici romani del II e IV secolo. Una struttura importante che ogni anno veniva visitata da milioni di turisti; in gran parte anche da italiani.

CHI E’ ABDELMAJID TOUIL?
Il giovane era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone. Touil Abdelmajid aveva ricevuto un' ordine di espulsione; secondo le accuse e la ricostruzione degli investigatori, Abdelmajid sarebbe poi tornato nel proprio Paese per compiere l'attentato del 18 marzo. Il 22enne è stato preso in un appartamento di in una palazzina in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) che condivideva con madre e due fratelli. Sin dall’inizio ha respinto le accuse mosse da Tunisi e si è opposto alla richiesta di estradizione. Il suo legale, l’avvocato Silvia Fiorentino ha così commentato la vicenda: “Si e' proclamato innocente e parlato del suo arresto come di un errore. Lui non ha mai lasciato l'Italia da quando e' arrivato a febbraio a Porto Empedocle, su un barcone insieme ad altri 90 migranti. E fino ad oggi, dal suo arresto di martedi' scorso a Gaggiano, non aveva saputo neppure di cosa era accusato”.

TOUIL TERRORISTA?
Viene trattato dunque come un terrorista al momento dalla Procura italiana che ha eseguito semplicemente il mandato d’arresto internazionale emesso dalla Tunisia. L’iter si prefigura lungo: la legge prevede che dal momento della convalida dell'arresto, la Tunisia abbia 40 giorni di tempo per mandare al Ministero della Giustizia italiano la documentazione completa su Touil. Non appena il Ministero della Giustizia riceverà gli allegati alla richiesta di estradizione, entrerà in gioco la Procura Generale che, entro tre mesi, dovrà presentare ai giudici della quinta Corte d'Appello la requisitoria scritta. Il legale però ha già fatto sapere di una richiesta di scarcerazione alla Corte d’Appello, la quale, deciderà se accoglierla o meno dopo aver assunto le informazioni e disposto gli accertamenti ritenuti necessari e dopo aver sentito il pubblico ministero, il difensore ed eventualmente Touil , il rappresentante dello Stato tunisino. Se la sentenza dovesse essere positiva, Touil potrà ricorrere in Cassazione.

L’atto definitivo però sarà firmato dalla politica: entro 45 giorni dalla ricezione dalla scadenza del termine per l'impugnazione davanti alla Suprema Corte, il Ministero della Giustizia dovrà dare l'ok definitivo oppure negare l'estradizione. Altri due punti focali della questione che dovranno essere garantiti all’Italia sono l’eventuale supremazia della giurisdizione italiana per la presenza di quattro vittime italiane e la certezza che non sarà applicata la pena di morte, qualora fosse concessa l’estradizione.

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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