Strage di Acca Larentia:  Oltre 100 identificati per i saluti romani alla commemorazione

Lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi come quella di Acca Larenzia, che ha causato il vile assassinio di giovani vite e che rimane tuttora senza giustizia, è tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca condannata dalla storia”.

Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo al question time alla Camera.

“Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte”. Lo ha detto in Aula alla Camera la segretaria del Pd Elly Schlein illustrando l’interrogazione sui fatti di via Acca Larentia a Roma, chiedendo al governo di agire in tal senso. “E’ imbarazzante il silenzio della presidente del Consiglio” sui fatti di via Acca Larentia, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein intervenendo dopo che il ministro Piantedosi aveva risposto alla sua interrogazione sui fatti di via Acca Larentia a Roma. “La presidente Meloni ha parlato 3 ore – ha proseguito Schlein riferendosi alla conferenza di fine anno -, le bastavano 30 secondi per dichiararsi anti fascista”. Per quanto poi riguarda i “ricatti” a cui Meloni ha detto di non volersi piegare Schlein ha concluso: “Si sta ricattando da sola perché non prende le distanze dal proprio passato”.
“Le parole del presidente del Senato che tenta di legalizzare il saluto romano sono inaccettabili”, ha aggiunto Schlein.

Sarebbero almeno un centinaio finora gli identificati per i saluti romani durante la manifestazione di domenica a Roma per commemorare i morti di Acca Larentia.

Al corteo avrebbero partecipato anche gruppi di estrema destra provenienti da altre città.

La Digos di Roma sta lavorando in queste ore anche con altre questure per identificare altre persone. 

Assolutamente mi appello a chiunque ricopra incarichi di governo e nelle istituzioni, a condannare quel gesto e saperlo associare a una nostalgia pericolosa.

Anche oggi quel gesto ha un significato.

Non è solo rievocazione storica. Il mio appello è di saper narrare, raccontare e arginare al meglio. Da tantissimo tempo chiediamo un rafforzamento delle norme che riguardano la nostalgia del neofascismo”. Lo ha detto la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Noemi Di Segni, a margine dell’ apposizione delle pietre di inciampo in memoria della famiglia Anticoli, in merito a quanto accaduto in via Acca Larentia.
    “Forse non sanno neanche perché lo hanno alzato quel braccio . È chiaro che è di una gravità assoluta – sottolinea – . Chi ha vissuto, deportazione, sterminio, e anche i primi atti del fascismo, non può non associare a quel gesto a un orrore. Alzare quella mano oggi vuol dire dimenticare tutto quello che è stato.
    Evidentemente sia a livello culturale, sia normativo sia educativo, devono essere adottate ulteriore iniziative e provvedimenti”, precisa Di Segni.