SUL DEFAULT GRECO, RENZI TRANQUILLIZZA GLI ITALIANI: "L' ITALIA SI E' RIPRESA GRAZIE ALLE RIFORME"

Redazione
 
Ciò che sta accadendo in Grecia è sotto gli occhi di tutti e gli italiani seguono attentamente il premier Tsipras e la sua tenacia, si o no? Vedremo, intanto sul fronte italiano il premier Matteo Renzi vuole tranquillizzare il paese dicendo che l’Italia non ha paura di conseguenze specifiche, “Tre o quattro anni fa eravamo il problema insieme alla Grecia, eravamo compagni di sventura, adesso non e' piu' cosi' grazie alle riforme e alla ripartenza dell'economia. Noi siamo dalla parte di quelli che cercano di risolvere il problema, non siamo piu' il problema” dice Renzi. Continua dicendo che anche  i denari messi da parte per la Grecia gia' sono computati nel conto del debito. Quindi, gli italiani non devono avere paura. Certo c'e' una questione politica, la situazione e' complessa: ma smettiamo di raccontare l'Italia come il malato d'Europa. Non siamo piu' il malato d'Europa e ha aggiunto inoltre che “il presidente Obama ci telefona per farci i complimenti, e in Italia scoppiano le polemiche. Ma come e' possibile?” il problema è che scoppiano le polemiche, i politici sono coinvolti in tali polemiche ma nessuno paga per tutto ciò. Questo Renzi lo avrà detto ad Obama? 
 
I leader di Cgil-Cisl-Uil dicono che Occorre far convergere tutti gli sforzi per rafforzare la permanenza della Grecia nell'Unione, consentendo una ristrutturazione del debito con tempi più flessibili così da consentire e ristabilirne un percorso di crescita sostenibile. Occorre “esprimere vicinanza ai lavoratori ed al popolo greco, chiedono a tutti i leader politici di trovare una via di uscita alla crisi in linea con lo spirito dell'integrazione europea basata su solidarietà, interdipendenza e rispetto delle decisioni democratiche”.
 
Intanto Matteo Salvini ha spiegato il perché non sarà domani in Grecia, riferendo che: “Ritengo più utile parlare con gli italiani piuttosto che farmi 2 giorni di vacanza accucciandomi accanto a un pensionato piangente in fila al bancomat, anche perché, di questo passo, i pensionati così li avremmo presto anche da noi.