SVILUPPO LINGUISTICO DEL BAMBINO: CONSIGLI SEMPLICI PER POTENZIARLO

A cura della Dottoressa Chiara Marianecci, Logopedista

Consigli semplici per potenziare lo sviluppo linguistico del bambino



Il bambino piccolo inizia a sperimentare il linguaggio precocemente con la “lallazione”, in genere dai tre mesi di vita, con suoni per lo più vocalici. Verso i sette/otto mesi il repertorio si  arricchisce sempre più, di suoni anche consonantici: è questa la fase in cui molti genitori credono che il proprio figlio abbia detto”mamma” o “papà” ma in realtà nella maggior parte dei casi sono ripetizioni di sillabe che il bambino sperimenta, è solo verso i dodici mesi che inizia ad usare gli stessi suoni intenzionalmente, associandoli  alla persona. Dai diciotto mesi inizia un grande sviluppo lessicale, il bambino arricchisce il suo bagaglio di “parole” e da questa fase in poi è probabile che inizi a combinarle, creando le sue prime “piccole frasi”. A tre anni si ritiene che il linguaggio si sia sviluppato al punto che il bambino riesca a comunicare chiaramente senza troppe difficoltà. In molti casi queste fasi così sintetizzate possono non essere rispettate, ci può essere una grande variabilità, è oggi comune sentir parlare di ritardo o disturbo di linguaggio. In questi casi è bene consultarsi col proprio pediatra per cogliere eventuali “campanelli d’allarme” e valutare al meglio se procedere tempestivamente con una valutazione neuropsichiatra ed eventualmente intervenire con una terapia logopedica, tenendo presenti anche altri controlli necessari, come quello uditivo, che sarà il medico stesso ad indicare. In qualsiasi caso il genitore è il punto di riferimento essenziale per lo sviluppo anche linguistico del bambino, a tal proposito si riportano consigli ed indicazioni utili da poter sfruttare per stimolarlo nel modo più costruttivo in tutto questo percorso di crescita:



–  rispondere sempre positivamente alle sue emissioni sonore, sin dalla lallazione, con sguardi, espressioni facciali e verbali che dimostrino contentezza;



– parlare col bambino in modo scandito, chiaro, senza sillabare, ma sfruttando un ritmo che consenta al piccolo di elaborare correttamente ciò che gli viene detto;



– denominare tutto ciò che lo circonda;



– verbalizzare quello che accade nell’ambiente con frasi semplici che il bambino possa apprendere ed eventualmente riutilizzare;



– stimolarlo con suoni: versi degli animali, suoni onomatopeici del quotidiano, utilizzare canzoncine con contenuti e ritmi semplici;



– sfruttare attività di gioco come costruzioni in cui si possa potenziare l’alternanza del turno, il contatto oculare, la gestualità, il riconoscimento dei colori ed altro. E’ bene non avere uno stile troppo direttivo ma equilibrato nel giocare;



– fondamentale è il gioco di ruolo, di finzione, come ad esempio la cucina con le pentole giocattolo o pupazzi e animali, in cui ricreare contesti all’interno dei quali il bambino possa imitare, esprimersi e sperimentare.



Logopedista Chiara Marianecci



Tel: 3497296063, e-mail: chiara.marianecci@hotmail.it